Da madre e figlia a socie e imprenditrici. Quella di M2Test è la storia di una startup tutta al femminile e nata in famiglia, quella composta da mamma Francesca Cosmi e dalla figlia Alessandra Nicolosi. Insieme hanno fondato una società con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone attraverso la prevenzione dell’osteoporosi. Le founder, infatti, hanno messo a punto Bes Test, un test per la valutazione della qualità della struttura ossea utile non solo al momento della diagnosi ma anche nel monitoraggio della malattia.
Una startup dal chiaro impatto sociale, dunque. Non a caso M2Test è tra le startup finaliste dell’edizione 2018 di Open F@b Call4Ideas, il contest lanciato da BNP Paribas Cardif che lo scorso anno era dedicato alla positive impact innovation.
Che cosa fa M2Test
Sono tante le persone esposte a un aumentato rischio di fratture spontanee o indotte da minimi traumi, con conseguenze in termini di qualità di vita e di autonomia, a causa dell’osteoporosi. M2Test mira a migliorare la vita di queste persone, fornendo una soluzione unica, rapida e non invasiva che permette di monitorare il reale rischio di frattura ossea, seguendo percorsi e rimedi adeguati a tenere la malattia sotto controllo e soddisfare la domanda, crescente in tutto il settore, di maggior efficienza, qualità costante e sempre più sicurezza.
La startup ha ideato Bes Test (Bone Elastic Structure Test) una nuova tipologia di esame mininvasivo e indolore per l’osteoporosi ottenuto simulando l’applicazione di forze su una biopsia virtuale dell’architettura ossea del paziente mediante immagini radiografiche. M2Test si rivolge principalmente a medici e centri polispecialistici. Ma il suo prodotto, Bes Test, è rivolto a tutti, uomini e donne, ed è consigliato anche ai giovani per attività di screening.
La storia di M2Test
L’idea di fondare una startup per la prevenzione dell’osteoporosi nasce dall’intuito (e dalla passione) di Francesca Cosmi. Docente di ingegneria meccanica all’Università di Trieste, grazie al suo background in bioingegneria, ha insegnato alla scuola di ortopedia. Ed è qui che inizia ad appassionarsi alla struttura dell’osso. “Sono affascinata dal suo meccanismo di modellazione: anche se appare solido è in realtà un tessuto in continuo cambiamento” racconta Francesca. Che proprio grazie alla sua esperienza alla scuola di ortopedia, viene a conoscenza del problema dell’osteoporosi: “Quindici anni fa, sono stata colpita dalla difficoltà di diagnosi dell’osteoporosi e dalle numerose fratture che avvengono perché il danno non viene riconosciuto precocemente” continua l’ingegnere. Così si mette all’opera per cercare una soluzione ingegneristica al problema: “Ho costruito quello che noi ingegneri chiamiamo modello numerico in grado di eseguire delle simulazioni. Il sistema prevede di acquisire una biopsia virtuale tramite tre piccole radiografie a bassissima dose, e usare queste come punto di partenza per ricavare i modelli matematici su cui fare le simulazioni”. Dal punto di vista matematico era tutto perfetto ma portare questo modello sul mercato non è stato affatto semplice. “All’inizio, quindici anni fa, per eseguire le radiografie usavamo il mammografo: al posto del seno mettevamo la mano, in modo da avere radiografie di qualità sufficiente. Cambiando dei parametri si otteneva una radiografia digitale di ottima qualità. Io pensavo che fosse un progetto proponibile, invece non era così” continua l’ingegnere-imprenditrice.
Solo nel 2015 il mammografo è stato sostituito da uno strumento digitale a bassissime radiazioni. E a quel punto Francesca pensa a fondare la startup coinvolgendo la figlia Alessandra. “Mia figlia stava prendendo la seconda laurea in farmacia dopo quella in tecniche erboristiche. Era interessata al progetto e si è unita a me”. M2Test è stata fondata a Trieste il 6 ottobre 2016. Nello stesso anno la startup vince l’Innovation Factory Challenge, la call dell’incubatore certificato di AREA Science Park che è ora socio del progetto. “Il nome della startup è l’acronimo di micro-macro testing, cioè test che partono da analisi micro per trovare proprietà macro. Ma può essere inteso anche come ‘test della mamma e della seconda figlia’, non a caso Alessandra è la mia secondogenita” puntualizza Francesca.
In nomen omen, dunque. La startup oggi opera in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Sardegna e ha un team di 4 persone: a Francesca e Alessandra, infatti, si sono unite una persona che si occupa della segreteria e una che si occupa di ricerca e sviluppo.
I vantaggi di M2Test
L’esame principale per la diagnosi dell’osteoporosi è la densitometria, esame che consente di misurare la densità minerale dell’osso. È un’analisi che si può ripetere ogni due anni a causa dell’elevata dose di radiazioni. M2Test non sostituisce la densitometria ma è un esame complementare che punta su prevenzione e monitoraggio. “L’esame può essere effettuato già a 30 anni se in famiglia si hanno casi di osteoporosi, in modo da avere un quadro della situazione. Poi, in menopausa, si può ripetere il test e vedere se qualcosa è cambiato nel frattempo” spiega Alessandra Nicolosi, oggi CEO della startup. “Per chi è in terapia, poi, il sistema ideato da M2Test permette, grazie alle basse radiazioni, di monitorare il paziente ogni tre mesi: in questo modo il medico può decidere se modificare la terapia in atto o continuare in base alle modifiche riportate dalle radiografie” continua Alessandra. Sono questi i grandi vantaggi di M2test: la prevenzione e il monitoraggio dell’osteoporosi. Il limite della densitometria, infatti, è l’incapacità di considerare il veloce cambiamento dell’osso: “Sono tanti gli elementi che influenzano il metabolismo dell’osso, dallo stile di vita agli stimoli. M2test consente di intervenire in tempi brevi, e questo è il grande vantaggio, apprezzato anche dai medici” specifica l’imprenditrice.
Il modello di business
M2test si rivolge a medici e centri specialistici. Il medico, attraverso la piattaforma, carica immagini radiografiche e poi queste vengono analizzate dal software. Dopo 5-10 minuti arriva una notifica al medico per avvisarlo che il referto è pronto. Referto che riporta il grado di rischio di frattura del paziente. “Attraverso la piattaforma il medico può comprare diverse soluzioni con tre diversi preventivi: pacchetto con un certo numero di analisi; giornate di screening dove si paga a persona; oppure c’è una soluzione di comodato d’uso gratuito dello strumento” specifica Alessandra Nicolosi. Lo strumento costa 10 mila euro. Il test è oggi disponibile in 10 centri ma M2Test punta, entro il 2021, a espandere il proprio servizio su tutto il territorio italiano, con almeno un centro per regione, e a raggiungere, in futuro, anche Europa e Stati Uniti. “Ogni giorno ricevo circa 30 domande di persone del Sud che mi chiedono dove poter effettuare il test. Ecco perché il nostro prossimo step è la diffusione sul territorio italiano” continua il CEO.
Il mercato di riferimento
Quello dell’osteoporosi è un mercato enorme. In Italia vengono effettuate 900mila densitometrie all’anno e il costo delle spese per il post fratture si aggira intorno ai quattro milioni. In più, c’è da considerare che una persona che ha subito una frattura a causa dell’osteoporosi, una volta tornata a casa, non è più autonoma e ha difficoltà a riprendere la normale vita quotidiana. Il tutto con ripercussioni sia in ambito familiare che lavorativo. Tra il 30 e il 50% delle persone colpite da frattura causata da osteoporosi non recupera la completa autonomia. Ecco perché oggi c’è una richiesta (e una consapevolezza) sempre maggiore di prevenzione. M2test si inserisce proprio in questo contesto. Colmando un gap del mercato.
Una startup in crescita
La startup è oggi in forte crescita e ha ottenuto, solo nell’ultimo anno, un aumento di fatturato pari al 50% rispetto al 2018. Inoltre, M2Test si impegna costantemente nel deposito di nuovi brevetti e nello studio di nuovi progetti per migliorare costantemente il proprio prodotto. L’azienda ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui la Start Cup FVG e il Rotary International Science and Technology Award nel 2017, il Project HEaD Higher education and development e il POR FESR 2014‐2020 ‐“Interventi di sostegno alla creazione e al consolidamento delle startup innovative mediante incentivi diretti” da parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel 2018. Infine, nel 2019, M2Test ha ottenuto il premio “MIA Miss In Action”, il primo programma di accelerazione italiano rivolto all’imprenditoria femminile, fortemente voluto e coordinato da Isabella Fumagalli, CEO di BNP Paribas Cardif e Coordinatore di BNP Paribas IFS per l’Italia, e da Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative. Infine, sempre quest’anno, la startup ha vinto la selezione di Lend lease per l’accesso al programma di accelerazione GIP di Skydeck, l’acceleratore dell’università di Berkeley, che sta già aprendo nuove opportunità, in particolare negli Stati Uniti.