Anche un big internazionale della consulenza si lancia nell’open innovation. La strategia aziendale in base alla quale l’impresa ricerca all’esterno idee e soluzioni innovative attraverso la collaborazione con startup, università e altri partner, viene applicata anche da Capgemini, multinazionale francese tra le leader internazionali nei servizi di consulenza, information technology e outsourcing.
Si è appena chiusa la call InnovatorsRace50, competizione mondiale organizzata da Capgemini per startup attive nei settori GovTech & social enterprises, FinTech & mobility, Consumers & well-being, Digital processes & transformation e Data & security. In tutto sono pervenute 883 candidature, di cui 44 dall’Italia. I 5 vincitori, uno per ogni categoria, saranno annunciati al VivaTech a giugno, dove tutti i dieci finalisti saranno presenti con i loro prodotti e servizi all’Applied Innovation Booth di Capgemini. Per i “magnifici 5” la possibilità di ottenere un finanziamento a fondo perduto di 50.000 dollari. Potranno inoltre usufruire di opportunità di networking, partecipare ad eventi tech internazionali, conoscere e consultare esperti del settore e diventare partner di Capgemini.
Il contest è solo una delle attività di open innovation portate avanti da Capgemini. “La digital disruption sta ridefinendo tutti i settori e l’innovazione è la sua linfa vitale” dice a EconomyUp Andrea Falleni, Amministratore Delegato di Capgemini Italia e Eastern Europe. “Essere un punto di riferimento per il panorama delle startup è un aspetto cruciale di ciò che facciamo per i nostri clienti. È un privilegio lavorare con imprenditori emergenti ed essere testimoni di alcuni dei pensieri più innovativi e risolutivi che stanno trasformando il business di oggi”.
Ma vediamo nel dettaglio cosa fa Capgemini e come sono strutturate le sue attività di innovazione aperta.
►Una “ex startup” internazionale – Capgemini è stata fondata 50 anni fa, nel 1967, da Serge Kampf a Grenoble (Francia) e all’epoca sarebbe stata considerata una startup. Oggi, con oltre 180.000 dipendenti in più di 40 paesi nel mondo, è tra i leader mondiali nei servizi di consulenza, information technology e outsourcing. Nel 2015 il Gruppo Capgemini ha registrato ricavi per 11,9 miliardi di euro. Con i propri clienti Capgemini progetta e realizza specifiche soluzioni di business, tecnologiche e digitali, per soddisfare le loro esigenze di innovazione e competitività.
LE STRUTTURE DEDICATE ALL’INNOVAZIONE
Capgemini Group – Lanny Cohen, Global Chief Technology Officer (CTO), coordina a livello globale il settore R&D per l’innovazione.
Capgemini Italia – Alessandro Kowaschutz si occupa del coordinamento R&D in ambito innovazione per l’Italia, in allineamento con le strategie e le linee guida di gruppo. Massimo Ippoliti è a capo della unit che sviluppa innovazione in ambito Data e Cloud, Andrea Catozzi guida la divisione per lo sviluppo dell’innovazione nell’area dell’esperienza digitale del consumatore.
LE LINEE STRATEGICHE DELL’INNOVAZIONE
“Ci stiamo muovendo su vari fronti” spiega in questa intervista a EconomyUp Andrea Falleni.
♦Reskiling: “Innanzitutto continuiamo a investire sulle nostre strutture tradizionali usando le nuove tecnologie. Qui entrano in
gioco meccanismi di reskilling e learning, ovvero formiamo dipendenti e collaboratori per ‘riconvertirli’ alle nuove esigenze scaturite dai processi innovativi”.
♦Ricerca di talenti interni: Un secondo step per contribuire a far crescere il tasso di innovazione è la messa in pratica di “meccanismi di monitoraggio e selezione all’interno dell’azienda. Prestiamo attenzione ai talenti che abbiamo dentro e realizziamo varie iniziative di gestione dell’evoluzione dei junior. Per esempio abbiamo portali interni in cui i giovani possono condividere le loro idee. Esiste un percorso internazionale per i talenti scelti in ogni Paese, della durata di un anno, che si conclude con un contest per selezionare i migliori in assoluto. Così come supportiamo altre azioni legate alla formazione interna: investiamo ogni anni diversi milioni di euro per garantire la formazione a tutti”.
♦Supporto e monitoraggio di startup e realtà universitarie: “La nostra attenzione – prosegue Falleni – è rivolta anche ai talenti che sono all’esterno. Per questo lavoriamo con varie Università, tra le quali la Cattolica e l’Università di Bologna. Per esempio sponsorizziamo master di formazione legati a temi di innovazione. Poi, tramite gli atenei, entriamo in contatto con incubatori universitari e startup.
♦Acquisizioni: “Vogliamo continuare a effettuare acquisizioni ma sempre in ambiti collegati all’innovazione. Acquistiamo aziende anche molto piccole, seppure consolidate, di solito delle scaleup, perché crediamo che possano portare innovazione ai nostri processi e verso i nostri clienti. Siamo meno interessati alle aziende tradizionali”.
IL CONTEST INTERNAZIONALE
I candidati avevano tempo fino al 28 febbraio (scadenza poi posticipata al 6 marzo) per partecipare alla competizione globale InnovatorsRace50. Cinquanta startup saranno scelte in cinque categorie (dieci per ciascuna) per proseguire con incontri personali con un gruppo di esperti che nominerà due finalisti per ogni gruppo. In aprile e maggio i 10 finalisti avranno la possibilità di confrontarsi per 8 settimane con gli esperti Capgemini per mettere a punto i propri business plan. Gli incontri avverranno presso i cinque centri Applied Innovation Exchange (AIE) di Parigi, San Francisco, Monaco, Londra e Mumbai. Durante questo periodo entreranno a contatto con un ambiente immersivo e di trasformazione che li porterà verso nuove sperimentazioni e applicazioni delle proprie innovazioni. Potranno anche beneficiare dell’accesso a un ampio network di esperti che li aiuterà a lavorare sulle loro proposte e a preparare la presentazione finale. A giugno la finale decreterà i 5 vincitori (uno per tema), che saranno annunciati durante le celebrazioni per il 50° anniversario in ottobre. Le startup finaliste parteciperanno a una serie televisiva sul web realizzata dalla Cnn. Poi i vincitori potranno usufruire, da ottobre a gennaio, di finestre pubblicitarie all’interno di un format televisivo. Il concorso in realtà nasceva per gli studenti, ma quest’anno è stato “dirottato” sulle startup in occasione del cinquantenario della fondazione di Capgemini.
Qui le startup registrate per categoria, con la specifica delle italiane.
Categoria | Startup registrate | Di cui italiane |
GovTech & Social Enterprises | 103 | 4 |
FinTech & Mobility | 170 | 11 |
Consumers & Well-being | 269 | 12 |
Digital Processes & Transformation | 268 | 14 |
Data & Security | 73 | 3 |
Totale | 883 | 44 |
LE ACQUISIZIONI
Di recente Capgemini ha annunciato le acquisizioni di due società: Idean, realtà in rapida crescita nella consulenza e progettazione digitale, e TCube Solutions, azienda specializzata in soluzioni e servizi assicurativi nel ramo Danni e Infortuni. Idean, si legge in un comunicato aziendale, rafforzerà la capacità del Gruppo di offrire servizi strategici e di progettazione focalizzati sul cliente e sull’esperienza digitale e di estendere la propria rete di Digital studios. Inoltre, contribuirà a soddisfare la crescente domanda dei clienti per servizi digital end to end. L’offerta di TCube Solutions comprende la gestione integrata delle policy, fatturazione, richieste di risarcimento, sistemi di riassicurazione e capacità strategica di gestione dei dati. “TCube – specifica l’AD Falleni – è meno legata all’innovazione ma più alla nostra capacità di supportare le competenze scaturite dall’innovazione in ambito assicurativo. Invece Idean ci consente di essere all’avanguardia nella parte di service design”. A febbraio 2016 Capgemini aveva acquistato Fahrenheit 212, società di design, marketing e consulenza digitale particolarmente orientata all’innovazione. “Sono tutte società già consolidate – conclude Falleni – con un centinaio di dipendenti, ma rispetto alla nostra dimensione sono startup o poco più, forse è meglio dire scaleup. Il processo di innovazione sta andando avanti, vogliamo capire anche dalle startup quali tipi di percorsi prenderà”.