Open innovation: l’importanza dei distretti di innovazione

Open innovation: l'importanza dei distretti di innovazione

Gli ecosistemi di innovazione nascono in modo prevalente vicino alle università . “Il percorso di trasferimento tecnologico svolge una funzione rilevante nell’ambito delle iniziative di Open Innovation. Così come è importante il ruolo delle aziende desiderose di innovare” spiega Stefano Mainetti, CEO del Polihub

Pubblicato il 09 Mag 2019

Dove nascono gli ecosistemi di innovazione? Soprattutto nelle vicinanze di produzione di conoscenza quali università, ospedali, centri di ricerca, centri culturali ed artistici. “Ci sono scienziati, docenti, ricercatori, studenti, laboratori di ricerca. Alla ricerca teorica si affianca quella applicata e si avviano spin-off accademici e iniziative imprenditoriali” spiega Stefano Mainetti, CEO del PoliHub, l’incubatore di startup del Politecnico di Milano. Ma, sottolinea, servono servizi in grado di sostenere i costi iniziali delle attività di trasferimento tecnologico. “In questo scenario, le grandi imprese – prosegue Mainetti – possono decidere di unire all’interno dei distretti di innovazione delle loro unità di ricerca e sviluppo in grado di collaborare con le startup, e più in generale con l’intero ecosistema di innovazione, per attuare importanti iniziative di Open Innovation. Poi ci sono altri importanti attori capaci di garantire quella concentrazione e massa critica fondamentali per avviare circoli virtuosi di collaborazione: gli operatori di Venture Capital, le Business School, servizi professionali a supporto di startup e, in generale, spazi e servizi abitativi, di trasporto ecc. adeguati ad una popolazione giovane e dinamica. In questo scenario, si stanno creando anche in Italia nuove strutture che tra l’altro permettono la riqualificazione urbana”.

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