IL CASO

Oluck, ecco la startup bocciata da Briatore

Per il manager le startup sono “pura fuffa”. Si riferisce (anche) a quella di Fulvio Cugno, concorrente di The Apprentice 2 cacciato alla prima puntata? Lo startupper rivendica la sua business idea e del boss dice: “Ha una mentalità antica, in Usa ti insegnano a inventarti un lavoro”

Pubblicato il 08 Mag 2014

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Fulvio Cugno, ideatore di Oluck

Flavio Briatore dice che le startup sono “tutta fuffa”? Ha una “mentalità antica” e “dovrebbe sapere che in Usa e Uk ti insegnano a inventarti un lavoro, non a fare il dipendente a vita”. A commentare le parole dell’ex team manager di Formula 1 è Fulvio Cugno, torinese, ideatore di Oluck, startup di web marketing che si propone di rivoluzionare il concetto di pubblicità. Ma anche primo startupper a partecipare a ‘The Apprentice Italia’, in onda su Sky con Briatore come protagonista, nonché il primo concorrente cacciato dal boss.

Parlando ieri agli studenti della Bocconi di Milano Briatore aveva detto: “Per voi non ci sono opportunità, fate un lavoro normale. Se fallisce una pizzeria almeno vi mangiate una pizza, se fallisce la startup non vi rimane neppure quello”. “Avviare una startup – è il commento di Cugno – significa lanciare qualcosa di innovativo in un mercato difficile, le probabilità di successo sono pochissime. In fondo Briatore ha detto una banalità. Ma vorrei sottolineare che negli Usa e in Uk ti insegnano a inventarti un lavoro, qui in Italia Briatore fa ‘The Apprentice’, programma in cui il vincitore ha l’opportunità di diventare dipendente di una delle sue società. Insomma una mentalità antica, che appartiene a un’altra generazione”.

Cugno è stato prontamente allontanato dal programma dallo stesso Briatore perché non è stato in grado di vendere un numero maggiore di panini della squadra rivale durante un evento sportivo. In particolare al manager originario di Verzuolo non è piaciuto l’approccio teorico di Cugno, impegnato a disporre indagini di mercato o individuare il giusto “pricing”, né l’eccessivo utilizzo di vocaboli in inglese. “Questi usano tutti questi paroloni, ma non è che la mattina le scarpe si allacciano da sole” ha commentato il boss.

Eppure Cugno ha le idee molto chiare sul suo progetto di business: lo porta avanti da circa tre anni, è stato in grado di reperire un notevole finanziamento iniziale, ha partecipato a un camp dell’incubatore tecnologico H-Farm, e, con Oluck, è entrato a far parte della Vetrina delle Idee di AdottUp, progetto di Piccola Industria Confindustria che punta a trasformare le piccole e medie imprese in incubatori di nuove idee. E ora, nonostante Briatore, è al lavoro per rilanciare la sua creatura.

Laureato in economia a Torino, dopo un periodo di studio all’estero – in Argentina, a Miami e in Spagna – nel 2011 il torinese ha avuto l’idea di combinare la pubblicità interattiva ai concorsi a premi. Ha redatto un business plan e ha stimato che occorressero circa 160mila euro per partire. “All’epoca non conoscevo il mondo delle startup, non sapevo nulla di incubatori e acceleratori, così ho raccontato l’idea ad amici e parenti e sono riuscito a farmi dare finanziamenti in cambio di quote della società, riuscendo ad arrivare a 160mila euro”. Una sorta di crowdfunding artigianale, insomma. Cugno assicura di essere riuscito nell’impresa grazie alla forza della sua idea e alle sue capacità di convincimento.

Il team è partito con 18 membri (una squadra poi alleggeritasi nel corso del tempo) e il sito è diventato operativo da gennaio 2012. Funziona così: l’utente accede alla piattaforma dove sono in palio molti premi offerti da varie aziende, dal settore hi-tech ai viaggi, dai prodotti per l’infanzia alla gioielleria. Il surfer si profila in automatico già al momento di selezionare il premio che vorrebbe vincere. Prima di arrivarci, però, gli viene proposta una pubblicità da visionare. Di seguito deve rispondere a un quiz basato su quella pubblicità. Se la risposta è corretta può avanzare e scoprire il premio in palio. Nel frattempo passa dal sito di e-commerce dell’azienda e ha l’opportunità di vincere un buono spesa. A fine giornata viene estratto un vincitore. L’obiettivo è offrire alle imprese potenziali clienti altamente profilati. In tutto una ventina di aziende hanno partecipato all’iniziativa.

Da gennaio 2013 fino a maggio 2013 la piattaforma ha effettuato complessivamente sei mesi di attività, che ha consentito agli ideatori di verificare la business idea. Tra novembre e dicembre 2013 Oluck ha anche partecipato all’H-Camp di H-Farm.

“Abbiamo ottenuto un pre-seed. Volevamo valutare l’idea – spiega Cugno – per capire l’interesse del mercato. C’è stato riscontro positivo. Ora stiamo per lanciare una nuova versione del sito e cerchiamo il seed da 300mila euro”.

L’aspirante imprenditore giura di non aver voluto partecipare a The Apprentice 2 per desiderio di notorietà personale, ma soltanto per aiutare il lavoro dell’ufficio stampa nel comunicare i progressi della sua startup. E ammette di esserci riuscito, perché parlando di lui i media hanno anche dato visibilità all’iniziativa imprenditoriale.

Solo il tempo potrà dire se avrebbe fatto meglio ad aprire una pizzeria, come consiglia Briatore. Intanto però lui osserva: “Nell’ultima serie di The Apprentice Uk il vincitore ottiene che il boss partecipi al finanziamento di una sua iniziativa imprenditoriale. Qui da noi chi vince diventa un dipendente di Briatore. Capisco la mentalità di un uomo come lui, che ha avuto successo in altre epoche e in settori diversi: ma purtroppo devo constatare che rispecchia la mentalità di un Paese, l’Italia, dove ti insegnano che il lavoro te lo deve sempre dare qualcun altro”.

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