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OlaFilm porta i droni nel nuovo film di Virzì

Promossa start up innovativa dalla Camera di Commercio di Milano, è la prima casa di produzione che usa i velivoli automatizzati e altre tecnologie innovative per il cinema e la pubblicità. Tra i clienti Ferragamo, Eni e Rai

Pubblicato il 07 Gen 2014

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I droni hanno contribuito alla realizzazione del nuovo film di Paolo Virzì. Il dibattito scoppiato a fine 2013 sui velivoli automatizzati ha portato al centro dell’attenzione le start up attive in questo settore, tra cui spicca OlaFilm, nata 8 mesi fa dall’incontro di due ingegneri aerospaziali e un fotografo di moda e pubblicità, che ha appunto fornito la sua tecnologia al film “Il Capitale Umano”, a breve nei cinema.

Si tratta della prima casa di produzione creativa che, utilizzando droni volanti, telecamere ad alta velocità (fino a 100mila fotogrammi al secondo) e altre tecnologie innovative si è concentrata nella produzione di contributi speciali ad uso cinematografico e pubblicitario col preciso obiettivo di “catturare le emozioni del movimento”.

Riconoscendo il carattere fortemente innovativo di OlaFilm, la Camera di Commercio di Milano l’ha promossa ad agosto 2013 “Start-up innovativa”.

In poco meno di 8 mesi, OlaFilm, il cui ceo e socio fondatore è Orlando Salmeri, ha già messo a punto progetti e collaborazioni tra cui il cortometraggio “L’arcobaleno e la sposa perduta” per Salvatore Ferragamo con un originale concept diviso in più schermi. Ha partecipato alla realizzazione dell’ultimo videoclip dei Negrita, La tua canzone, allo spot Tv Lasonil per Bayer, alla presentazione dell’avveniristico Green Center Eni e quella realizzata per Rai per il nuovo Museo “Muse” di Trento progettato da Renzo Piano.

Altro punto di forza di OlaFilm è il team: un reparto tecnico di giovani ingegneri aereospaziali dell’automazione e un reparto creativo fatto da una rete di registi, direttori della fotografia, fotografi, creativi e consulenti di marketing opportunamente selezionati per dar vita a progetti che partono dalla creazione di un concept, par arrivare alla realizzazione di video per il cinema, la tv, gli utilizzi corporate, campagne stampa e fotografiche world wide.

A puntare i riflettori sul mondo dei droni è stato a fine 2013 Jeff Bezos, ceo di Amazon, che in un’intervista televisiva ha annunciato la messa a punto di un sistema di consegne attraverso droni chiamati “ottocotteri”, in grado di distribuire in meno di mezz’ora pacchetti da due chili nel raggio di 16 chilometri. Un progetto che, stando a Bezos, dovrebbe essere operativo “entro 4-5 anni”. Il top manager è stato successivamente accusato dai media di aver parlato di droni solo per far pubblicità ad Amazon in vista delle festività natalizie e diversi esperti hanno espresso perplessità soprattutto sulla tempistica relativa all’avvento dei droni nella vita quotidiana. Intanto però si è scatenata curiosità e maggiore attenzione verso questo tipo di tecnologia.

In Italia ha fatto parlare di sé AeroDron, una startup emiliana fondata da un 67enne che sta lavorando in questo campo e che ha ricevuto un’iniezione di 400mila euro, raccolti grazie a b-ventures, con i quali intende rafforzare la flotta. Creata dall’ingegner Giorgio Ugozzoli , già campione di pallacanestro in gioventù, Aerodron è specializzata nell’uso di droni per l’analisi e la tutela del territorio e l’ambiente.

E’ solo uno dei vari esempi di utlizzo di questi veicoli automatizati che secondo Luca Collacciani, Regional Manager di Akamai, saranno una delle tecnologie protagoniste del 2014.

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