Una startup dell’intelligenza artificiale ha conquistato il colosso dei microprocessori: Nervana Systems, giovane società statunitense impegnata nel settore del ”deep learning”, che rende le macchine sempre più intelligenti e garantisce un’interazione sempre più naturale con l’uomo, è stata acquistata da Intel. I dettagli finanziari dell’operazione non sono stati resi noti, ma secondo indiscrezioni l’azienda fondata tre anni fa sarebbe stata acquistata a 350 milioni di dollari. Dopo Google e Facebook, dunque, anche Intel intende espandersi nel settore dell’intelligenza artificiale.
Nervana ha solo due anni di vita ed è stata fondata in Silicon Valley (ha due sedi, a San Diego e a Palo Alto) da un gruppo di esperti in machine learning, neuroscienze e computer engineering.
La startup ha realizzato un sistema estensivo di machine learning che comprende una vasta scala di servizi: da una piattaforma software open-sourced fino a un annunciato chip “customizzato” per computer. La piattaforma è utilizzata per varie attività, dall’analisi dei dati sismici alla ricerca dei posti migliori dove fare benzina allo studio dei genomi delle piante per ricercare nuovi ibridi.
Come spiega questo articolo di Digital4Trade, la startup è specializzata nella produzione di soluzioni di deep learning, sia hardware che software e, secondo gli esperti, il colosso USA non potrà che beneficiare del know-how ottenuto dal team di Nervana. La squadra potrebbe ora mettersi all’opera per incrementare e migliorare le piattaforme Xeon e Xeon Phi di Intel, con un occhio alle performance e al TCO.
Intel è concentrata sulla costruzione di modelli di high-performance computing (HPC), un campo in cui a eccellere è Nvidia, che proprio di recente si è guadagnata la prima posizione nella fornitura di chip di alto rango per progetti HPC per il deep learning. È chiaro dunque che la compagnia di Santa Clara vuole accelerare in questa direzione, sorpassando il concorrente.
Come ha spiegato a Forbes il Ceo di Nervana, Naveen Rao, i sistemi attuali di machine learning lavorano più o meno come un cervello che possiede miliardi di neuroni ciascuno collegato a migliaia di sinapsi, tutte operative in parallelo. Il sistema deve saper leggere e scrivere dati ricavati dal magazzino e condividerli internamente tra i chip in modo molto veloce per poter imitare l’operazione analoga svolta da neuroni e sinapsi.
I nuovi chip di Nervana, sostiene Rao, saranno in grado di trasferire dati all’esterno e all’interno in 2,4 terabytes al secondo, e con un periodo di latenza molto basso, da 5 a 10 volte più veloce delle interfacce dei chip tradizionali.
Nervana aveva chiuso il 2014 con oltre 20 milioni di dollari in finanziamenti. Tra gli investitori ci sono Allen & Co., AME Cloud Ventures, CME Ventures, Data Collective, Draper Fisher Jurvetson, Global Playground e Lux Capital. Tra i software prodotti c’è Neon, un framework di deep learning basato sul linguaggio di programmazione Python e convertito nel 2015 a piattaforma open-source. (L.M.)