Dopo il breve ma rigenerante ponte pasquale, che abbiamo sfruttato per avventurarci un po’ più in là di Santiago e darci ad avventure adrenaliniche e ad esplorazioni di medio raggio… si torna a lavorare.
La nostra settimana, iniziata rigorosamente di lunedì (la pasquetta non è una festività cilena) è iniziata con il piede giusto, dal momento che martedì 7 aprile abbiamo avuto la possibilità di incontrare Matt Cole, advisor di Start-up Chile.
Matt Cole è un poliedrico professionista nel mondo dell’impresa e degli investimenti in Cile ma anche in altre nazioni del Sud e Nord America. Investitore, angel, imprenditore e consulente, è un uomo di grandissima esperienza e abbiamo avuto l’opportunità di prendere un caffè con lui e di confrontarci per quasi un’ora sulle nostre idee per Lectios e su come realizzarle.
La prima cosa che abbiamo notato è la disponibilità da parte di un professionista affermato di ascoltare un’idea, calarsi nella parte dello startupper e liberare con entusiasmo considerazioni e consigli. Una manna!
Uno dei moltissimi aspetti messi in luce da Matt Cole è sfruttare al meglio i vantaggi che vengono offerti da essere una startup, come l’agilità. L’advisor di Start-Up Chile ci ha detto che «la startup è una motocicletta Vespa, che può agilmente superare il traffico di una città o un ingorgo stradale, facendo leva sulla possibilità di intrufolarsi ovunque e cambiare direzione in un batter d’occhio».
Spesso quando parliamo di testare un prodotto o un’applicazione pensiamo alla necessità di validare un mercato ed avere un pubblico sufficientemente ampio per generare profitti.
Ma se proviamo a ribaltare la questione… essere startup significa avere l’agilità necessaria a poter valutare tra diversi scenari quello che più ci soddisfa e che meglio sa valorizzare la nostra offerta.
Molte aziende soffrono la rigidità al cambiamento data da culture aziendali consolidate, procedure troppo standardizzate e strategie ancorate al raggiungimento di determinati obiettivi (magari imposti da consigli d’amministrazione o dalla proprietà). In una startup invece è diverso: nel team si condensano tutti i ruoli essenziali per un’azienda e si combinano scenari infiniti: puoi testare se il tuo prodotto funziona, puoi cambiarlo, oppure puoi cambiare nicchia alla quale rivolgerti.
In Italia (ma non solo) quando si parla di startup si pensa a due elementi essenziali: innovazione e risorse finanziarie limitate. Proviamo a inserire un terzo elemento: la flessibilità.
Più continuiamo a testare e a raccogliere feedback da tutto il mondo e più ci emergono nuove possibilità, che possiamo scegliere se percorrere o se “tenere da parte”.
Fare startup significa mettersi in gioco con entusiasmo, non avere pregiudizi e provare un po’ alla volta qual è lo scenario migliore per rendere sostenibile un’idea.
Un caro saluto agli amici di EconomyUp e ai suoi lettori.
*il team di Lectios è formato da Jacopo Penso, Tommaso Cardone e Francesco Pra Levis