MIPU, storia di un Social Good Accelerator e della sua founder che “vede oltre”

Giulia Baccarin, ingegnerie biomedico, 35 anni, ha fondato nel 2012 la startup vincitrice del Premio GammaDonna e dedicata alla modellazione predittiva e all’IoT. «Investe solo in aziende che possono avere un impatto dirompente e positivo sulle comunità, creando competenze non trasferibili», racconta

Pubblicato il 15 Nov 2016

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Giulia Baccarin riceve il Premio GammaDonna

Controbilanciare il fenomeno dei cervelli in fuga creando un polo di attrazione per giovani talenti, chiamati “intrapreneurs”, dove innovare ed esprimere la propria creatività, nel rispetto della diversità di genere e culturale. È l’obietto di MIPU, acceleratore di startup tecnologiche dedicate alla modellazione predittiva e all’internet delle cose, fondato nel 2012 a Salò sul Lago di Garda.

Alla sua guida c’è Giulia Baccarin, 35 anni, vincitrice del Premio GammaDonna, riconoscimento nato con l’obiettivo di individuare su scala nazionale esempi virtuosi e poco conosciuti di imprese innovative, condotte da donne e giovani.

“Il MIPU non è un semplice acceleratore di impresa ma ama definirsi Social Good Accelerator perché investe solo in aziende che possono avere un impatto dirompente e positivo sulle comunità, creando competenze non trasferibili. Questo rispettando in ogni passaggio almeno il 30% di diversità di genere nei ruoli chiave e reinvestendo i profitti per un minimo di cinque anni” si legge in una nota dell’azienda.

In un’intervista rilasciata a Zerounoweb, la CEO spiega: “Il nostro nome, Mipu, consiste in due ideogrammi giapponesi che significano ‘vedere oltre l’orizzonte’ ed esprime molto chiaramente la nostra filosofia. Ci siamo dati un codice etico preciso: l’obbligo per le nostre aziende di reinvestire per un minimo di 5 anni tutti gli utili per la creazione di nuovi posti di lavoro e la promozione della diversità di genere nei ruoli chiave della imprenditoria tecnologica”.

Classe 1981, Giulia Baccarin dopo una laurea con lode in Ingegneria Biomedica presso il Politecnico di Milano con una tesi sulla modellazione predittiva, ha trascorso alcuni anni principalmente in Giappone per una società di consulenza. Durante l’Executive Training Programme della commissione Europea proprio a Tokyo, incontra due giovani ingegneri e decide di diventare loro socia in I-care, oggi azienda per la manutenzione predittiva e l’ingegneria di affidabilità. Da qui parte l’avventura di MIPU che nasce proprio con il forte desiderio di promuovere e supportare lo spirito imprenditoriale di giovani talenti in Italia.

Chiari gli obiettivi dell’acceleratore: “Connesse e predittive, così devono essere oggi le aziende; le tecnologie sono mature affinché questo avvenga e offrono concreti vantaggi. I nostri interlocutori, i clienti delle nostre aziende, sono sensibili all’innovazione, ma allo stesso tempo hanno bisogno di ottenere risultati. Tra i nostri compiti, vi è quello di strutturare le nostre startup in modo da rispondere a questa esigenza”, spiega Giovanni Presti, co-fondatore di Mipu, a Zerounoweb.

Il metodo per lo sviluppo delle idee imprenditoriali è basato sulla sostenibilità e sulla crescita organica, grazie alla capacità di autofinanziarsi e di sviluppare imprese che durino nel tempo. Oggi l’acceleratore ospita quattro startup: MIOT, I-care, The Energy Audit e Inspiring Software. E, alcune di loro, hanno già ricevuto riconoscimenti internazionali, come MIOT, selezionata tra le 4 migliori soluzioni M2M IoT al Mobile World Congress nel marzo 2015 oppure The Energy Audit, fondata nel settembre 2015 e con all’attivo diversi riconoscimenti internazionali tra cui, la recentissima selezione nelle 40 migliori aziende tecnologiche a livello mondiale alla K-startup Grand Challenge, concorso promosso dal ministero dell’industria e innovazione della Corea del Sud.

Una realtà, dunque, che ha una forte impronta internazionale e che punta ad espandere il network di business – già attivo in Australia, Israele, Giappone, Congo e Corea del Sud – per costruire solidi canali di investimento nelle proprie startup e accelerare iniziative che migliorano la qualità di vita, l’efficienza e la produttività dei singoli e delle imprese.

MIPU dal prossimo anno aprirà il 49% del proprio capitale sociale ad investitori esterni – spiegano dall’acceleratore -. Chiaramente essendo il management dell’azienda particolarmente sensibile al tema della rappresentanza femminile, il desiderio è quello di attirare investitrici pur non escludendo, in maniera assoluta, altre e diverse candidature”.

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