Si chiama MIA – Miss In Action il primo programma di accelerazione dedicato alle startup e alle PMI innovative italiane, che sono state fondate da donne imprenditrici. Digital Magics, BNP Paribas International Financial Services, BNP Paribas Cardif, Findomestic, Arval Italia e BNL Gruppo BNP Paribas sono gli ideatori del programma che ha l’obiettivo di accelerare e supportare il talento digitale delle donne e di contribuire a far crescere la presenza femminile all’interno dell’ecosistema dell’innovazione italiano.
L’iniziativa è stata presentata a Milano nella Torre Diamante – sede di BNP Paribas in Italia – da Isabella Fumagalli, CEO di BNP Paribas Cardif e Coordinatore di BNP Paribas IFS per l’Italia; Layla Pavone, Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics; Andrea Munari, CEO di BNL e Responsabile di BNP Paribas per l’Italia, e Marco Gay, Amministratore Delegato di Digital Magics.
MIA, Miss in Action: come funziona, le scadenze
Fra tutti i progetti inviati entro il 13 gennaio 2019 all’indirizzo www.missinaction.it saranno selezionate le 4 migliori startup e PMI innovative al femminile, che avranno accesso al programma di accelerazione negli uffici di Digital Magics a Milano.
La giuria di MIA – Miss In Action, che sceglierà le business idea vincitrici e affiancherà le startupper donne durante tutto il percorso per favorirne le crescita, è formata dal management di Digital Magics, delle Società del Gruppo BNP Paribas e da 7 donne top manager, imprenditrici, business angel, rappresentanti delle istituzioni: Anna Amati, Vice Presidente META Group e socia IAG; Paola Bonomo, Business Angel; Frieda Brioschi, imprenditrice e Professoressa IED; Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione Digitale e ai Servizi Civici, Comune di Milano; Alessandra Gritti, Amministratore Delegato Tamburi Investment Partners; Sandra Mori, Presidente Valore D e Data Privacy Officer Coca-Cola Europe, e Fausta Pavesio, Business Angel e Investor Board Member Smartup Capital.
L’acceleratore prevede tre fasi: formazione dedicata e sviluppo dei prodotti e dei servizi, migliorandone i modelli, della durata di 3 mesi; la seconda di MVP (Minimum Viable Product), che coinvolgerà le startup e le PMI innovative per due mesi nella realizzazione di un prototipo funzionante per il lancio sul mercato e l’Investor Day, l’evento finale con gli investitori per presentare i risultati raggiunti dopo l’accelerazione di MIA – Miss In Action.
DONNE E INNOVAZIONE IN ITALIA: I NUMERI
Alla fine del 3° trimestre 2018 in Italia le startup innovative con una prevalenza femminile – in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.313 (13,6% del totale, oltre 9.600). Arrivano invece a 4.154, con il 43,1%, le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale. Per quanto riguarda le PMI innovative sono 73 con prevalenza femminile su 899, l’8,1% del totale. (Fonte: InfoCamere – startup.registroimprese.it).
Anche a livello di finanziamenti e di investitori, la componente femminile registra ancora un gender gap a livello mondiale: secondo Pitchbook nel 2017 solo poco più del 2% (1,9 miliardi di Dollari) di tutti i finanziamenti del venture capital negli USA è stato raccolto da startupper donne, contro il 79% dei capitali per team tutti al maschile. Solo l’8% dei soci dei fondi di investimento è donna. Nel 2017 in Italia 1 investimento privato su 5 è stato portato a termine da una donna e il 20% dei business angel italiani è donna (Fonte: Survey IBAN 2017).
PERCHÈ NASCE MIA-MISS IN ACTION
“L’acceleratore al femminile ‘MIA’ nasce circa un anno fa da un’idea che ho proposto durante un momento di networking all’interno di un importante evento nazionale con diverse top manager e imprenditric ifra cui Isabella Fumagalli, che l’ha subito accolta con entusiasmo. Da donna e da professionista, credo davvero molto in questo progetto su cui stiamo lavorando da mesi e che ho fortemente voluto” racconta Layla Pavone.
“Con ‘MIA’, insieme ai nostri partner del Gruppo BNP Paribas, vogliamo sostenere concretamente la crescita della componente e della leadership femminili nell’ecosistema dell’innovazione”, conclude Marco Gay. “In generale, crediamo che spesso la parola tecnologia possa rappresentare un ostacolo culturale a fare impresa, per questo ‘MIA’ lavorerà molto anche sui ‘role model’ e sull’esperienza che Layla Pavone insieme ad altre importanti top manager e imprenditrici, che hanno aderito al programma, metteranno a disposizione delle startupper selezionate”.