LA STORIA

Matteo Musa (Fitprime) racconta il percorso di crescita con UniCredit Start Lab



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L’esperienza con Unicredit Startlab ha permesso a Fitprime, piattaforma di servizi per il miglioramento del benessere psico-fisico dei lavoratori, di aumentare la propria credibilità nel settore e ottenere contratti chiave, trasformando le iniziali sfide in significative opportunità di crescita e consolidamento nel mercato del welfare aziendale

Pubblicato il 9 apr 2024



Fitprime UniCredit Start Lab. Impiegata che corre
Immagine di Roman Samborskyi da Shutterstock

Mentre il benessere dei dipendenti è sempre più al centro delle strategie aziendali, le imprese cercano soluzioni innovative per garantire un ambiente di lavoro sano e stimolante. Sul welfare aziendale di nuova generazione lavora Fitprime, (ex) startup che ha sviluppato una piattaforma di servizi per il miglioramento del benessere psico-fisico dei lavoratori con attività su misura che spaziano dallo sport alla nutrizione fino al benessere mentale.

Nel percorso di crescita di Fitprime è stato significativo l’incontro con Unicredit. Dalla partecipazione al programma UniCredit Start Lab nel 2018, piattaforma di business dedicata a startup e PMI innovative ad alto contenuto tecnologico che anche quest’anno seleziona circa 50 progetti imprenditoriali italiani, Fitprime ha saputo consolidare la propria offerta, diventando un punto di riferimento per i programmi di wellbeing e di engagement di tantissime aziende.

Fitprime: trasformare il benessere aziendale in benefit tangibili

Matteo Musa, CEO di Fitprime, ci racconta l’evoluzione di Fitprime come un’avventura iniziata quasi per caso nel 2016 quando insieme ad altri tre fondatori e senza particolari ambizioni, si lancia nel mondo imprenditoriale grazie a un programma di accelerazione che porta a raccogliere un primo investimento seed di circa 400.000 euro. “Provenendo tutti dal mondo dello sport, non avevamo l’intenzione di creare un’azienda. Tutto ebbe inizio quasi come un gioco” spiega Musa.

Foto di Matteo Musa
Matteo Musa, CEO di Fitprime

La realtà si fa presto seria e, negli anni, Fitprime cresce in modo esponenziale. Dal 2016 al 2023, vede arrivare un afflusso di capitali di circa 6,5-7 milioni di euro da vari investitori. La strategia è inizialmente focalizzata sul consumatore, con l’obiettivo di rendere il benessere più accessibile attraverso Fitprime Places, un servizio che offre la possibilità, con un unico abbonamento, di allenarsi in più di 3500 centri sportivi partner della società in tutta Italia. “Tuttavia, la crescita non fu immediata, raggiungemmo un fatturato annuo di circa un milione di euro dopo quattro anni di attività” racconta il CEO.

Il 2020 segna una svolta a causa della pandemia di Covid-19, che azzera il business focalizzato sui centri sportivi. Così il team di Fitprime, composto allora da una ventina di persone, sviluppa in soli 45 giorni Fitprime Smart, servizio digitale per l’allenamento da casa, seguito da un terzo servizio, Fitprime Nutrition, che si avvale di biologi nutrizionisti per costruire piani alimentari personalizzati e consultabili tramite mobile app.

Questo periodo vede l’azienda esplorare più a fondo e poi concentrarsi sul settore B2B. offrendo la piattaforma online – dapprima gratuitamente e poi a pagamento – alle aziende, che a loro volta la propongono ai dipendenti. Oggi, l’azienda conta quasi 70 persone nella squadra e un volume d’affari vicino ai 14 milioni di euro annui (+75% 2023vs2022). Le soluzioni Fitprime sono disponibili per oltre 300.000 dipendenti di circa 150 grandi aziende e, con un network di oltre 3.500 centri sportivi affiliati, si posiziona come uno dei primi 5 brand sportivi in Italia per numero di iscritti.

In qualità di fornitore di soluzioni di benessere trasversali, Fitprime ha attirato l’interesse di centinaia di grandi aziende come Unicredit, Accenture, Eni, STMicroelectronics, Luxottica, tra le altre. Recentemente, è stato aggiunto un quarto prodotto incentrato sul benessere psicologico, che sottolinea l’impegno di Fitprime nel “creare benefici reali e tangibili, che le persone vogliano realmente utilizzare, incidendo positivamente sulla qualità della vita lavorativa”.

Dalle radici a Start Lab, il percorso di crescita Fitprime

La decisione di Fitprime di candidarsi al programma di UniCredit Start Lab è stata guidata dalla volontà di approfondire la comprensione e competenza nel settore imprenditoriale. “Il programma di accelerazione precedente ci aveva fornito un’ottima base, ma eravamo consapevoli che il nostro percorso di crescita imprenditoriale era ancora in fase embrionale – precisa Musa – La scoperta dell’opportunità offerta da Start Lab ci ha immediatamente colpiti, soprattutto per la formazione equity free, un’opportunità piuttosto rara nel panorama italiano”.

Inoltre, “eravamo attratti dalla prospettiva di accedere a una rete di contatti di alto profilo. Uno dei momenti più memorabili e preziosi per me è stato il Mentor Day che ci ha offerto l’opportunità di interagire con decine di mentor per discussioni e scambi di idee particolarmente costruttivi”. Allo stesso modo, la partecipazione a eventi formativi specifici è stata cruciale per la crescita iniziale, fungendo da vero e proprio nutrimento per la giovane azienda.

A lezione di imprenditorialità per costruire credibilità con UniCredit Start Lab

Una delle prime rivelazioni di Unicredit Start Lab, spiega il CEO di Fitprime, è stata la consapevolezza del potenziale del mercato welfare: gli scambi con mentor esperti e provenienti dal mondo dell’imprenditoria e di grandi aziende ci hanno offerto una visione più ampia di ciò che accade all’interno delle aziende e di come poter navigare nel mondo business-to-business.

Partecipare a un programma riconosciuto come quello di UniCredit Start Lab ha incrementato la credibilità di Fitprime, un fattore cruciale quando si tratta di instaurare legami con grandi aziende che, generalmente, esitano a collaborare con realtà emergenti. “Ricordo ancora come mettevamo in risalto la nostra partecipazione a Start Lab nelle presentazioni commerciali, utilizzando il logo come un ‘sigillo di qualità’ che attestava il riconoscimento ottenuto” sottolinea Musa.

Attraverso Start Lab, abbiamo anche avuto l’opportunità di incontrare figure chiave che hanno facilitato l’ottenimento di alcuni dei primi contratti importanti, aprendo le porte a un settore, quello del wellbeing aziendale, che all’epoca era ancora inesplorato.

Fitprime e UniCredit: una partnership strategica nel welfare B2B e B2B2C

UniCredit Start Lab ha poi portato Fitprime a inserirsi nell’ecosistema welfare della banca, di cui è partner commerciale ormai da un anno e mezzo. Matteo Musa precisa come, in una grande organizzazione come UniCredit, non sia scontato che i referenti del welfare e delle risorse umane siano a conoscenza di tutte le iniziative, come quelle legate a Start Lab. In questo contesto, il team di Start Lab ha giocato un ruolo fondamentale nel promuovere Fitprime, fungendo da ponte con i team referenti e supportando l’intero processo di accreditamento.

Il fattore distintivo che ha permesso a Fitprime di diventare fornitore di UniCredit è stata l’unicità dell’offerta dell’azienda, come l’integrazione con i sistemi di pagamento welfare e la compatibilità con i fornitori di UniCredit. La combinazione di una forte sponsorizzazione interna e di un prodotto adattato alle esigenze di UniCredit ha portato alla stipula di un contratto di fornitura, che oggi rappresenta uno dei più significativi per Fitprime, accanto a quelli con Unipol ed Eni.

Il contratto con UniCredit si è rivelato vantaggioso per Fitprime, non solo in termini economici ma anche per l’ampio bacino di utenti coinvolti. Operando sia nel B2B che nel B2B2C, Fitprime ha tratto vantaggio sia dalla componente finanziata direttamente dall’azienda sia da quella sostenuta dagli utenti finali. Il che ha permesso di realizzare economie di scala significative, ottimizzando costi e processi internamente e con i fornitori.

Inoltre, la collaborazione con un’entità come UniCredit ha spinto Fitprime a elevare gli standard operativi e di sicurezza, affrontando le complesse esigenze del settore bancario in termini di trattamento dei dati e cybersecurity. E quindi la necessità di conseguire certificazioni di qualità, come le ISO 9001 e 2027, che hanno ulteriormente rafforzato la sua posizione sul mercato.

I piani di Matteo Musa per il futuro di Fitprime

Guardando al futuro, Fitprime mira a diventare la “prima scelta” per le imprese italiane interessate a sviluppare e implementare progetti di wellbeing tramite l’offerta di benefici concreti e utilizzabili, un principio che guida l’azienda verso l’ambizione di generare fatturati significativi e continuare una crescita a tripla cifra, in un mercato ancora emergente e privo di leader consolidati.

Nei prossimi tre o quattro anni, Musa prevede importanti migliorie e nuove funzionalità legate alla salute, come check-up e consulenze mediche, per colmare la lacuna nell’anticipazione e prevenzione dei problemi che, se trascurati, possono degenerare in condizioni più gravi. L’obiettivo è quindi sensibilizzare e intervenire precocemente, cambiando gli stili di vita per prevenire eventi avversi.

Un passo significativo verso la realizzazione della visione di Fitprime di influenzare positivamente la salute e il benessere delle persone su larga scala, rendendola al contempo un’opportunità conveniente – anche economicamente – per tutti.

“Non avere mai paura di fare domande” questa la raccomandazione di Musa che invita le startup, in contesti come quello dello Start Lab di UniCredit, ricchi di mentor e di un network vasto, ad approfittare appieno di queste risorse. Ispirato anche dalla sua esperienza nello sport di squadra e nel rugby in particolare, il CEO di Fitprime sostiene che le startup hanno la responsabilità di massimizzare il loro impatto, non solo per sé stesse ma anche come esempio e ispirazione per altre che potrebbero non avere avuto le stesse opportunità.

(Questo articolo è realizzato in collaborazione con Unicredit)

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