Di ogni impresa è importante sapere di cosa si occupa, cos’ha di unico o diverso dalle altre, se è in grado di scalare e se le persone che ne fanno parte sono in grado di fare un pitch, la breve presentazione, appunto. In generale è importante la self-awareness, la consapevolezza di quello che si è. È quello che racconta in questo video Mark Cuban, imprenditore milionario e uno dei “squali” dell’edizione statunitense di “Shark Tank”, il format internazionale che vede alcuni investitori scegliere le idee di business sulle quali scommettere i propri soldi. La trasmissione ha avuto successo anche in Italia dove è stata trasmessa per la prima volta da Italia 1 tra fine maggio e inizio giugno.
Presidente dei Dallas Maverick, squadra di basket, di HDNet, rete televisiva generalista degli Stati Uniti che trasmette in alta definizione, e ideatore di Cyber Dust, un’applicazione di private messaging, Cuban consiglia innanzitutto agli startupper di avere un profilo sui social media (Facebook, Twitter, Linkedin ecc. ecc.).
Altra questione affrontata: i luoghi di incubazione. L’investitore fa un’osservazione sulla loro importanza per le startup. “Ci sono moltissimi incubatori, acceleratori, ecc. ecc. – dice – ma gli startupper che ne fanno parte tendono a pensare di essere in una posizione di successo solo per il fatto di essere lì e perdono il senso di dovercela fare da soli”.
Invece, prosegue, le startup devono avere self-awareness. Sapere cosa sanno fare bene e cosa meno bene. Essere realistiche, insomma.