Il PoliHub si conferma tra i cinque migliori incubatori universitari del mondo. i3P è invece al vertice nella categoria “incubatori pubblici”. Altra presenza italiana da registrare tra i Top Challenger in Europa è quella di NaStartup.
Il riconoscimento internazionale all’Italia che produce startup arriva da Doha, nel Qatar, dove si è appena conclusa il World Incubation Summit con la presentazione delle “UBI Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators 2019 – 2020”. Dal 2013 l’associazione indipendente svedese UBI Global misura le performance degli incubatori con classifiche considerate le più autorevoli al mondo per valutare le “fabbriche” di startup.
Le categorie premiate a Doha quest’anno sono state sei: Top University Business Incubator; Top Private Business Incubator; Top Corporate Business Incubator; Top Pubblic Business Accelerator; Top Private Business Accelerator; Top Corprate Business Accelerator. Il PoliHub, l’incubatore di imprese del Politecnico di Milano, è al veretice della categoria principale, che è quella degli University VBusiness Incubator, dove c’è il maggior numero di partecipanti. I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, è invece risultato primo nella nuova categoria dei Pubblic Business Accelerator (circa il 10% del campione).
Qui puoi vedere tutte le classifiche di UBI Global – Rankings 2019-2020 e il metodo di valutazione
PoliHub nella Top Five degli incubatori universitari
Per arrivare alle classifiche di UBI sono state analizzate 1580 iniziative, 591 hanno partecipato al confronto e 364 da 78 Paesi del mondo sono giunte in finale. La valutazione prende in considerazione l’impatto economico che il programma di incubazione è in grado di generare per il suo ecosistema; il valore per le startup incubate, relativo ai vantaggi e alla qualità dei servizi offerti dal programma di incubazione; la capacità del programma di incubazione di attrarre supporto finanziario da parte di investitori per le startup incubate.
Il PoliHub bissa così il successo riportato l’anno scorso a Toronto. All’incubatore milanese, che ha sede nel Campus Bovisa, è stato soprattutto riconosciuto dai valutatori di UBI il valore generato dalle startup incubate e l’impatto che le stesse hanno avuto nell’ecosistema imprenditoriale. “Partecipare a iniziative come questa è fondamentale perché è il confronto internazionale a fare la differenza per chi fa un mestiere come il nostro”, è il primo commento a caldo di Stefano Mainetti, CEO di PoliHub che a Doha ha ritirato il riconoscimento con il direttore generale Claudia Pingue. “Grazie al Politecnico di Milano, alla Fondazione Politecnico di Milano, al dream team di PoliHub e, sopratutto, alla community delle startup che, con i loro risultati di business, ci hanno permesso di essere, per la terza edizione consecutiva nei Top 5 mondiali”.
Il miglior incubatore universitario al mondo è il britannico SETSquared, l’incubatore nato dall’alleanza tra le Università di Bath, Bristol, Exeter, Southampton e Surrey. Completano la Top 5, oltre a PoliHub, il canadese DMZ della Ryerson University di Toronto, il turco İTÜ Çekirdek della İstanbul Teknik Üniversitesi e l’olandese YES!Delft della Delft University of Technology.
i3P al vertice dei Public Incubator
L’altra presenza italiana al World Incubation Summit è stata quella di i3P, incubatore del Politecnico di Torino fondato nel 1999 e valutato come il migliore nella nuova categoria degli Incubatori Pubblici. “Questo riconoscimento, arrivato nell’anno del ventennale della fondazione di I3P, ha un valore molto importante: testimonia il grande lavoro fatto congiuntamente dai nostri imprenditori, partner, soci, mentor e dal personale dell’Incubatore”, dice Giuseppe Scellato, presidente di i3P. “A tutti essi va il mio ringraziamento per aver saputo creare un ambiente positivo per le startup innovative grazie al quale ciascuna di esse può beneficiare di crescenti opportunità con tutti gli attori dell’ecosistema, dal mondo industriale a quello finanziario”.