Lexroom.ai, startup che semplifica la ricerca legale unendo intelligenza artificiale e know how specialistico, ha chiuso un Pre-Seed round per un valore di 500mila euro. La sua mission: rivoluzionare il settore legale fornendo i superpoteri ad ogni avvocato grazie all’AI.
“Siamo all’inizio di una nuova era per l’industria legale, un mercato rimasto ai margini dall’innovazione tecnologica negli ultimi anni e che in Europa vale 250 miliardi di euro” dichiara Paolo Fois, co-fondatore e CEO. “L’ingente risparmio di tempo che si ottiene grazie all’AI comporterà un cambiamento radicale nel settore, anche sui modelli di business. Noi vogliamo posizionarci come leader di questa rivoluzione.”
Lexroom.ai, chi sono i founder
Lexroom.ai nasce a maggio 2023 da un’idea dei suoi fondatori Martina Domenicali, Andrea Lonza e Paolo Fois. La startup è una sintesi delle esperienze pregresse e del know how dei tre fondatori: quello legale per Martina, COO; quello AI per Andrea, CTO, e quello imprenditoriale e di startup building per Paolo, che assume il ruolo di CEO.
Martina Domenicali (25 anni), specializzata in legge, ha precedentemente fondato la startup edtech Outcity, che ha raccolto una comunità di oltre 5000 studenti.
Andrea Lonza (30 anni) porta con sé oltre 7 anni di esperienza come deep learning scientist e ingegnere di computer vision, ed è autore del libro “Reinforcement LearningAlgorithms with Python”.
Paolo Fois (28 anni) è stato Finance and Business Dev. Manager presso la startup del quick commerce Macai e ha 6 anni di esperienza nella consulenza per la trasformazione digitale e in startup.
“L’idea viene dalle nostre esperienze pregresse, fondendo i nostri 3 background, e, nello specifico, dal desiderio di implementare quello che è un cambio di paradigma della tecnologia a disposizione – su cui Andrea e Paolo volevano lavorare – a servizio del professionista legale” spiega a Economyup Martina Domenicali. “Io ho dato lo spunto di supportarli nell’attività di ricerca giuridica che, nonostante l’evoluzione tecnologica, è rimasta ancorata ad una ricerca per parola chiave che produce migliaia di risultati fuori contesto e irrilevanti – moltiplicando il tempo necessario per produrre un output per il cliente (80 ore mese di ogni professionista legale sono dedicate a quest’attività).”
Che cosa fa Lexroom.ai
Nata nel contesto di Vento Ventures, venture builder lanciato dalla holding Exor, Lexroom.ai ha sviluppato una piattaforma per la ricerca legale, in partnership con studi legali di primo livello, che permette di porre quesiti giuridici in linguaggio naturale e generare in risposta un semilavorato di parere. Importante particolarità dello strumento è che il risultato include citazioni paragrafo per paragrafo delle fonti giuridiche che sono state utilizzate, consultabili in piattaforma.
“La nostra missione è di costruire superpoteri per il professionista legale che vede nel tempo la sua risorsa più preziosa. Il mercato è estremamente recettivo e i clienti non solo vogliono questa innovazione, ma sono pronti a contribuire alla sua costruzione” spiega Martina Domenicali. “Il nostro valore sta nel voler costruire un’ AI affidabile e per farlo selezioniamo accuratamente con i clienti il database di fonti giuridiche di riferimento e le citiamo come referenza ogni volta che viene generato un parere.”
La prima versione del prodotto permette già di risparmiare in media il 73% del tempo rispetto ad una ricerca tradizionale, tempo che gli avvocati possono dedicare ad altre attività a valore aggiunto per la loro professione.
Andrea Lonza aggiunge: “Per la prima volta nella storia, disponiamo di strumenti di amplificazione che consentono di aumentare dieci volte la capacità elaborativa degli avvocati. In Lexroom, lo stiamo concretizzando in un prodotto di ricerca giuridica che impiega non solo gli algoritmi generativi più avanzati, ma anche un insieme completo di algoritmi di AI per garantire contenuti sempre pertinenti e accurati”.
Nei suoi primi mesi di attività Lexroom.ai vanta già come clienti diversi studi di primo piano e dipartimenti legali d’azienda, con un programma di crescita per i prossimi mesi che trae vantaggio dall’incremento degli investimenti in tecnologie AI nel settore.
Il round di investimento
Al primo round strategico da 500mila euro hanno partecipato Angel Investor strategici per lo sviluppo della startup, investitori istituzionali come Vento Ventures e FNDX in qualità di advisor per il club deal X-Equity. Un elenco importante che vede la partecipazione di diversi Angel Investor chiave dell’ecosistema dell’innovazione italiano e non, tra cui Joe Zadeh, Aoife McCardle, Raffaele Vitale, Francesco Zaccariello, Francesco Signorato, diversi avvocati e professionisti di settore come lo studio legale Di Terlizzi, l’Avv. Matteo Frigerio, l’Avv. Jacopo Liguori, il consulente del lavoro Luca Furfaro e il family office CFO.
I fondi saranno dedicati allo sviluppo del prodotto, all’espansione del team e al consolidamento della traction iniziale per prepararsi al Seed round nei prossimi mesi.
“Investiremo questo primo round in AI e sulla costruzione di un team di rockstars” conclude Paolo Fois.