Anche Leonardo Di Caprio investe, anzi torna a investire, in startup. L’attore protagonista di “Titanic”, già investitore in altre realtà imprenditoriali in fase nascente quali Casper (produttrice di materassi ultra-confortevoli) e Mobli, competitor di Instagram, ha deciso ora di puntare sulla startup Rubicon Global, ribattezzata la “Uber dei rifiuti” per la modalità innovativa attraverso la quale consente di effettuare la raccolta della spazzatura. La star di Hollywood è solo una delle sempre più numerose celebrities statunitensi appassionate di startup, tra le quali spiccano gli attori Ashton Kutcher (interprete, tra l’altro, di un film sulla vita di Steve Jobs), Will Smith e Jessica Alba, il manager musicale Troy Carter, il rapper Nasir “Nas” Jones e il musicista Justin Timberlake.
►Qui un articolo sulla “startupmania” dei divi di Hollywood
Di Caprio, protagonista di film quali “Il Grande Gatsby” e “The Wolf of Wall Street”, ha partecipato all’ultimo round di raccolta fondi, del valore complessivo di 50 milioni di dollari, di questa startup che utilizza un software per gestire una rete di camionisti indipendenti, i quali si propongono per la raccolta dei rifiuti a clienti business quali per esempio 7-Eleven e Wegmans. In questo modo le aziende possono ridurre le tasse sui rifiuti e individuare con maggiore efficacia luoghi nelle vicinanze dove riciclare, rivendere e smaltire la loro spazzatura.
All’inizio dell’anno Rubicon Global ha assunto il Chief technology officer (Cto) di Uber, Oscar Salazar, con l’obiettivo di sviluppare un’applicazione che funzioni come una “Uber della spazzatura”. L’applicazione, che dovrebbe essere disponibile in alcune città americane entro la fine dell’anno, offrirà una raccolta dei rifiuti on-demand, in modo analogo a quello in cui la startup californiana fornisce ai suoi utenti un’auto a noleggio con conducente.
Di Caprio ha già fondato in passato società hi-tech attive nel settore ambientale. Per esempio ha supportato Fisker Automotive, produttore di macchine elettriche, di cui peraltro è stato uno dei primi utenti.
Non è stato reso noto l’ammontare dell’investimento dell’attore statunitense in Rubicon Global. Si sa solo che il round è stato guidato da Nima Capital. Altri investitori sono Goldman Sachs, Wellington Management Company, Henry Kravis e Paul Tudor Jones II, fondatore della Tudor Investment Corporation.
Rubicon Global sostiene di essere arrivata, con questo nuovo round di finanziamento, a una valutazione di 500 milioni di dollari. Il Ceo, Nate Morris, apparso l’anno scorso sulla lista di Fortune dei “40 imprenditori sotto i 40 anni”, ha dichiarato il mese scorso a questa stessa testata che la società sta pensando a un’Ipo (Initial public offering). Nel frattempo ha fatto incetta di top manager da Uber: oltre al già citato Oscar Salazar,
David Plouffe, consulente della società di San Francisco e ora nel board di consulenti di Rubicon Global, e l’ex Cfo (Chief financial officer) Brent Callinicos.