#CiaoEnrico

«Le nostre imprese, sin dal primo esame universitario»

«Da quel momento abbiamo fatto tutto insieme», ricorda Alberto Fioravanti, fondatore, executive director di Digital Magics e socio da sempre di Gasperini. «Il suo motto potrebbe essere: non fermarsi mai. Mancherà all’azienda, al digitale italiano, al Paese»

Pubblicato il 06 Nov 2015

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Alberto Fioravanti, fondatore ed Executive Director di Digital Magics

Ho conosciuto Enrico al mio primo esame universitario, a Scienze dell’informazione. E da quel momento abbiamo fatto tutto insieme. Prima di Inferentia, dopo verso Internet e la Borsa. Abbiamo fatto in modo di creare un gruppo e abbiamo portato in Italia il concetto di newmedia agency, dove lavorano insieme ingegneri, creativi, strategist. Molti di quei ragazzi che erano con noi si sono poi dispersi portando cultura digitale in numerose aziende.

Ci sono stati anche i momenti difficili, la bolla di Internet, il sacrificio di lasciare l’azienda per farla sopravvive. Eppoi la svolta, la seconda fase della nostra vita, quando ci siamo chiesti: e adesso cosa facciamo? La risposta è arrivata naturale: aiutiamo gli altri, e soprattutto i giovani, a fare nel digitale quello che abbiamo fatto noi. Allora, e sono passati più di dieci anni, non era così di moda parlare di startup, non avevamo forse un modello chiaro e lucido: volevamo cercare nuovi imprenditori e aiutarli a crescere. Con un progetto, non solo con una logica finanziaria.

La qualità principale di Enrico? Aveva un’intelligenza che gli consentinva di vedere molto lontano, una sensibilità all’innovazione, una curiosità per il futuro che si univano alla pacatezza nel fare succedere le cose, con tenacia ma mai con arroganza e con forza. Non mollava quando credeva a una cosa, neanche di fronte alle dificoltà. Quando si decise di quotare Digital Magics, non c’era nessun incubatore quotato in Europa, tutti ci dicevano che era impossibile. Lui è andato avanti e ce l’abbiamo fatta.

La sintesi del suo modo di essere potrebbe essere: non fermarsi mai. Fatto un gradino, doveva per forza sapere che ce n’era un altro da salire. Una sfida continua.

Enrico ha dato tanto all’azienda, ma anche al digitale e all’Italia. Per questo la perdita non è solo per Digital Magics. Una persona rara, con caratteristiche di onestà, tenacia e volontà di cambiare il mondo. Basti pensare a quello che è riuscito a fare anche con Audiweb. Con una grande sensibilità da diplomatico nel capire fin dove si poteva spingere.

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