Frequentare, contemporaneamente i corsi di circa 500 università in tutto il mondo, senza uscire di casa; frequentare un ambiente didattico internazionale, a contatto con alcune tra le eccellenze accademiche del mondo, senza affrontare i costi di un trasferimento di città o, persino, di nazione. È questa l’avveniristica e rivoluzionaria scommessa dei Mooc, Massive Open Online Courses, le piattaforme accademiche online che, come mai prima d’ora, sono riuscite a scardinare le porte che limitavano l’accesso all’educazione universitaria: sia quelle economiche, perché i costi dei singoli corsi sono nulli o di pochi dollari, sia quelle logistiche, perché non c’è nessun luogo fisico nel quale recarsi per seguire le lezioni; sia quelle di compatibilità tra studio e lavoro, perché i corsi, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno né orari né calendario (se non a grandi linee di inizio e fine) ma sono lì, disponibili, per quando si ha tempo e voglia. Quello che si ottiene alla fine non è un diploma ma un certificato (non garantito) di frequenza che, in alcuni casi, e a pagamento, può essere riconosciuto all’interno di un corso di studi più organico o fare curriculum. Le materie e i temi disponibili sono i più disparati e vanno dalla matematica alla medicina, dalla storia antica a quella dei supereroi. Non c’è nessuna attività che si svolga fisicamente in un’aula vera e propria ma solo video di lezioni e materiale didattico disponibile on line, con esercitazioni e forum di discussione in cui gli alunni possono discutere tra loro o con gli insegnanti di quanto studiato. La lingua più diffusa nei corsi, ovvio, è l’inglese, ma a ben cercare sul web si trovano anche corsi in arabo, cinese, francese, giapponese, italiano, russo, portoghese, spagnolo, tedesco, turco e ucraino.In genere, alla fine del corso, si può ricevere un’attestazione di frequenza (gratuita) o un più ufficiale certificato finale che, invece, si paga. Queste le principali piattaforme di Mooc.
►Coursera. In pochi anni si è affermata come l’asso pigliatutto dei Mooc e come la piattaforma più ampia disponibile sul mercato. Fondata nel 2012 ha stretto accordi con circa 100 atenei nel mondo (tra cui La Sapienza e la Bocconi) e offre l’80% dei corsi Mooc presenti on line. Le lezioni sono disponibili sia online sul sito, sia sulla app disponibile per iOS e Android.
►edX.Tra le piattaforme Mooc è la seconda classificata’per numero, varietà e quantità di allievi iscritti ai corsi. Nata da una costola del Mit di Boston e dell’Harvard University. Offre corsi realizzati, oltre che dai due atenei fondatori, anche da Berkley e Università del Texas.
►Udacity. Piattaforma specializza in corsi di taglio scientifico e informatico con corsi da programmatore e da data analyst. Alla fine delle lezioni si ottiene un nanodegree, particolare forma di diploma che proprio da Udacity è stata inventata e che è, probabilmente, il titolo di studio che si può aver in minor tempo (massimo 12 mesi) e con minor spesa (circa 200 euro al mese) tra tutti. L’idea di una piattaforma Mooc venne al suo fondatore, Sebastian Thrun, dopo che la sola ipotesi di un corso pilota online di intelligenza artificiale raccolse in poche ore più di 160 mila adesioni.
►France Université Numerique. In Francia i Mooc si chiamano Clom e, per lo più, se ne occupa la piattaforma Fun (France Université Numerique) sulla quale si trovano i corsi messi a disposizione dal Conservatorio nazionale delle arti e dei mestieri (Cnam), dall’università Paris X Nanterre e da Science Po.
►Future Learn. Fondata nel 2012 dalla Open University in Milton, Keynes, è oggi la più ampia piattaforma britannica di Mooc. La sua offerta prevede, oltre a corsi universitari veri e propri messi a punto da 54 tra gli atenei inglesi, anche lezioni dal Trinity College di Dublino, dall’australiana Monash University e dalle istituzioni partner come il British Museum, il British Council, la British Library e la National Film and Television School.[ www.www.futurelearn.com
►NovoEd. Fondata da uno studente di Stanford, offre, oltre ai Mooc, anche gli Spocs (small private online courses) ossia corsi per piccoli gruppi interessati a temi specifici
►Iversity. La piattaforma Iversity è, ad oggi, l’unica a sfruttare l’European Credit Transfer System e a permettere alle istituzioni partner di offrire esami che rilasciano crediti Ects da usare anche nel computo finale degli esami all’università.
►Khan Academy. Più che una piattorma di e-learning è una specie di utopia in cui migliaia di ore di lezione sono disponibili, gratis, su Youtube. Si tratta di un’organizzazione educativa senza scopo di lucro fondata nel 2006 per offrire servizi e material educativi e didattici del tutto gratuiti. Il finanziamento del progetto avviene con donazioni su base volontaria.
►Udemy. Piattaforma a pagamento, permette a chiunque – insegnanti, esperti, appassionati – di inserire online le proprio video lezioni, stabilendone il costo.
►Oilproject. Piattaforma tutta italiana (sulla quale di recente ha investito anche Tim Ventures, la società di venture capital del gruppo Telecom Italia) è frutto dell’idea di Marco De Rossi che nel 2004, a 14 anni, creò una community online di condivisione di materiali per lo più dedicati ai giochi di ruolo. Poi la cosa si è ingrandita ed è diventata lo spazio virtuale sul quale condividere lezioni, appunti e materiali di studio, simile più a un social network che a una piattaforma di Mooc: non a caso il 70 per cento degli utenti entra loggandosi direttamente da Facebook.