CASI DI SUCCESSO

L’anno d’oro di Fubles: come è cresciuta la “startup del calcetto” grazie a centri sportivi e brand

Nel 2013 la Red Circle Investments, società finanziaria della famiglia Rosso, è entrata per il 15% nel capitale della community per gli amanti del calcio giocato. Oggi l’impresa ha un volume d’affari di oltre 2,5 milioni. Complici le partnership con molti marchi. E quest’anno saranno lanciati i pagamenti online

Pubblicato il 10 Lug 2017

calcetto

Correva l’anno 2013 quando  Red Circle Investments, società finanziaria della famiglia Rosso, è entrata per il 15% nel capitale di Fubles, startup che ha ideato una piattaforma di sport sharing dedicata al calcio giocato. Allora Stefano Rosso ha raccontato a EconomyUp di aver scoperto Fubles “grazie ai miei colleghi che organizzavano le partite di calcetto della nostra azienda utilizzando questa piattaforma. Ho avuto poi l’opportunità di conoscere il team che la gestisce e mi sono appassionato al progetto al punto di decidere di farne parte”.

La STORIA di Fubles

Una mossa azzeccata la sua. Perché la startup ha chiuso il 2016 con un fatturato in crescita dell’85% e il record di utili.  Alla base del successo una community estremamente attiva che ha superato il mezzo milione di utenti e che lo scorso anno ha giocato 40mila partite in Italia e non solo. “Il volume d’affari generato nel 2016 è di oltre 2,5 milioni di euro. Tra sito web, mobile e applicazioni native abbiamo superato le 50 milioni di pagine viste annuali. Il segnale che il mercato ci sta dando è chiaro: gli utenti sono soddisfatti, l’engagement sul prodotto è molto alto, visto che sono state date più di 11 milioni di pagelle post partita fino ad ora, ed i centri sportivi partner collaborano con noi ormai da diversi anni. Questo vuol dire che abbiamo creato valore per tutto il settore e tanto più la community crescerà, tanto più il servizio diventerà utile facendo leva sull’effetto network” racconta Giuseppe De Giorgi, oggi alla guida della startup.

Giuseppe De Giorgi, Ceo di Fubles

L’INTERVISTA a Stefano Rosso: ecco perché siamo entrati in Fubles

Questi numeri sono dovuti innanzitutto all’idea sviluppata dalla startup. “Fubles nasce come soluzione a un’esigenza estremamente diffusa per chi gioca a calcetto: organizzare partite in modo semplice e veloce, per poi scendere in campo e dedicarsi alla sfida” hanno raccontato a EconomyUp i founder -. Basta iscriversi, selezionare una città, vedere quali partite si giocheranno nei dintorni e confermare la propria presenza. Tutto qui. Il segreto di questa startup sta proprio nella sua efficacia: Fubles non ha inventato né le partite di calcetto né il modo per organizzarle, ma dice all’utente che in una determinata città a una certa ora si giocherà una partita”.

Ma il successo è dovuto anche a un particolare modello di business. “È un modello basato su due fattori: uno è legato alle transazioni, cioè al numero di partite che effettivamente si giocano su Fubles ogni mese; l’altro è legato al live marketing che riusciamo a creare attraverso la nostra community” continua De Giorgi. “Nel primo caso Fubles distingue tra zone non attive, dove cioè il numero di utenti è limitato e dove il servizio è gratuito, dalle zone attive, dove gli utenti sono numerosi, come ad esempio Milano, dove vengono giocate circa 800 partite al mese. In questi casi Fubles stipula una convenzione con i centri sportivi e incassa solo quando la partita viene effettivamente giocata” continua il giovane imprenditore.

Altro elemento importante del modello di Fubles sono i progetti speciali: la startup collabora con diversi brand, da Adidas a Gatorade, da Samsung ad Ebay, che si rivolgono al team per coinvolgere la community degli sportivi. “L’area dei progetti speciali continua ad essere uno dei nostri punti di forza. Cerchiamo sempre di comprendere le necessità del cliente e di creare poi insieme progetti innovativi e coinvolgenti per la nostra community” continua De Giorgi. “Abbiamo una vera e propria comunità di sportivi che partecipa ad iniziative e progetti con i brand. Un esempio? Nel nostro ultimo torneo con Carlsberg, sponsor degli ultimi Europei di calcio, sono scesi in campo più di 20mila giocatori in tutta Italia per vincere un posto nella finale nazionale, guidata da Ciccio Graziani e Beppe Bergomi, dove si poteva vincere un biglietto per la finale degli europei. Un progetto che ha unito digitale ed esperenziale e che ha funzionato molto bene”.

E dopo un anno d’oro come quello appena trascorso, Fubles ha già avviato i progetti per il 2017: “Vogliamo puntare sui pagamenti online. Finora è stata una opzione che abbiamo messo da parte perché l’Italia non ci sembrava pronta per questa modalità. Ma anche questo è un settore che sta cambiamento rapidamente. Innovando l’opzione dei pagamenti, vogliamo anche spingere la crescita all’estero” conclude.

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