Quanto aiutino davvero le nuove imprese a crescere è difficile da stabilire. Ma un dato di fatto è innegabile: i premi per startup contribuiscono a diffondere una cultura imprenditoriale diversa e a creare rapporti tra startupper, imprenditori e investitori. Senza questi riconoscimenti, compresi quelli che non prevedono vincite in denaro, probabilmente molte startup non sarebbero mai uscite dall’anonimato e non avrebbero mai incontrato il finanziamento che fa la differenza tra la vita e la morte (dell’impresa).
Noi di EconomyUp.it abbiamo provato a mettere un po’ di ordine in mezzo alla selva di premi, competizioni e sfide che coinvolgono, tra Italia ed estero, l’ecosistema startupparo made in Italy. I parametri che abbiamo utilizzato sono il prestigio del premio e l’ammontare della vincita. Ne è uscita una top 10 delle più interessanti startup premiate nel 2013. Non si tratta di una graduatoria vera e propria dal primo all’ultimo o viceversa. È piuttosto una cernita di dieci realtà che hanno ben figurato durante il 2013.
Sicuramente qualche assenza illustre dovuta agli spazi ci sarà: in dieci posizioni non possono entrare cinquanta o cento candidati. Ma non ce ne vogliano gli esclusi: nel 2014 avranno la possibilità di aggiudicarsi riconoscimenti ancora più importanti e finiranno di certo nella prossima classifica. Intanto, godetevi questa.
Wearable Light Exoskeleton
Premio Marzotto – Premio Impresa del futuro
Vincita: 250 mila euro
Tra i trionfatori del premio Gaetano Marzotto ci sono i robot “indossabili” del progetto Wearable Light Exoskeleton, uno spin off universitario della Scuola Superiore di S. Anna di Pisa che si è aggiudicato il premio Impresa del futuro. Il team di ricercatori guidato da Basilio Lenzo, Alessandro Filippeschi e Fabio Salsedo ha realizzato un esoscheletro che può essere indossato come un vestito e permette a soggetti disabili o anziani di migliorare la deambulazione degli arti inferiori e di sollevare pesi significativi (fino a dieci chili per braccio) con minore sforzo. L’invenzione potrà essere usata anche in campo industriale (per agevolare il lavoro di chi deve trasferire carichi pesanti) e riabilitativo.
CharityStars
360by360 Competition
Vincita:360 mila dollari
CharityStars è una piattaforma di fundraising che organizza aste di beneficenza in cui si vendono incontri con i vip e oggetti appartenuti alle celebrità. È un’idea promettente che ha già visto l’adesione di testimonial provenienti dal mondo dello sport, della musica, dello spettacolo e dell’alta cucina. La startup, fondata da Francesco Nazari Fusetti, classe 1987, si è aggiudicata l’investimento seed (360 mila dollari) messo in palio da 360 Capital Partners nella 360by360 Competition e punta ad aggredire il mercato anglosassone.
Niso Biomed
Premio nazionale per l’innovazione (PNI) – Startup dell’anno
Vincita: 5 mila euro
Prevenire il cancro fa vincere. Non solo i pazienti ma anche i premi per startup. In questo caso, il Premio nazionale per l’innovazione, ideato dall’associazione italiana degli incubatori universitari PNICube. Ad aggiudicarselo è stato Niso Biomed, un’impresa che ha realizzato e messo sul mercato un dispositivo per la diagnosi precoce dei tumori in ambito gastroenterologico. Oltre alla prevenzione, la tecnologia biomedicale inventata dalla startup dell’anno 2013 semplifica alcuni processi sanitari, consente di ridurre biopsie ed esami istologici e permette di fornire referti in tempo reale.
GiPStech
Working Capital Award 2013
Vincita: grant di 25 mila euro
Premio TechCrunchItaly
Vincita: 10 mila euro e 40 mila euro in visibilità sui media Populis
TechCrunch è una delle bibbie web dell’hi tech. Perciò, vincere il premio TechCrunchItaly (10 mila euro) è un po’ come ricevere un’investitura dai più cool del pianeta. Quest’anno il riconoscimento è andato a GiPStech, una startup “made in Calabria” che mira a rivoluzionare la geolocalizzazione proponendo un Gps per ambienti chiusi, quelli cioè in cui normalmente i dispositivi Gps non funzionano. A ideare la nuova tecnologia sono stati tre dottorandi dell’Università della Calabria: Gaetano D’Aquila, Giuseppe Fedele e un terzo socio che per il momento non vuole avere visibilità. Al team si è aggiunto Matteo Faggin, conosciuto nel pianeta startup italiano anche in quanto fondatore dell’acceleratore SeedLab. GiPStech è un’applicazione in “crowdsourcing”, nel senso che il suo funzionamento viene migliorato in base ai dati forniti dai suoi utenti. Non contenti di un solo riconoscimento, i ragazzi di GiPStech sono stati anche tra i vincitori dell’edizione 2013 degli Awards di Working Capital, l’acceleratore di impresa di Telecom. La vittoria è fruttata al team un grant d’impresa da 25 mila euro.
EggPlant
Contest “Il più bel lavoro del mondo”
Vincita: 30 mila euro
L’imprenditoria e l’innovazione sociale si stanno conquistando un posto sempre più importante nel panorama dell’impresa made in Italy. Perciò, si moltiplicano anche i premi che riconoscono le realtà più promettenti. Tra questi c’è il contest organizzato da Make a Change e Gdf Suez “Il più bel lavoro del mondo”. Nell’edizione 2012-2013 ha trionfato EggPlant, una startup che realizza prodotti eco-compatibili e hi tech (come bioplastica e polifenoli) utilizzando le acque di vegetazione e le plastiche tradizionali.
Atooma
Mobile premier award
Essere premiati a Barcellona con il Mobile Premier Award equivale a essere considerati la migliore app per dispositivi mobili al mondo. È successo all’italiana Atooma, un’applicazione che consente di automatizzare gli ordini che si vogliono dare al proprio smartphone. Un po’ come se diventassimo noi i programmatori del nostro cellulare. Nonostante il premio sia organizzato dal prestigioso Mobile World Congress, non prevede vincite in denaro. Poco male però, perché – come assicura la founder e Ceo di Atooma, Francesca Romano – «ci ha dato tanta tanta visibilità».
MakeTank
Tech Garage
La prima Maker Faire europea si è tenuta a Roma. E non poteva mancare un premio che consacrasse la scena maker tricolore: Tech Garage, assegnato proprio durante la kermesse di ottobre nella Capitale. A vincere il contest è stata MakeTank, startup fiorentina che ha realizzato un marketplace (maketank.it) in cui acquistare e vendere oggetti artigianali fatti con le nuove tecniche di digital fabrication e open hardware (stampa 3d, Arduino, taglio laser, fresa a controllo numerico…). Una piattaforma e-commerce destinata ad artigiani digitali e appassionati di do-it-yourself. Non c’era una vincita in denaro ma un trofeo realizzato ad hoc, il Maker Robot.
Qurami
UK Italy Springboard
Vincita: sei mesi nella rete di acceleratori d’impresa britannico SETSquared
La startup romana Qurami, che ha realizzato un’app per eliminare le code in uffici pubblici, banche, negozi e ospedali, ha vinto il premio UK Italy Springboard (organizzato dal Consolato Generale Britannico di Milano, UK Trade & Investment (UKTI) e Intesa Sanpaolo) e si è aggiudicata sei mesi presso una delle migliori reti di acceleratori di business del Regno Unito, SETSquared. La soluzione messa a punto da Qurami, lanciata dall’ingegnere Roberto Macina, consente di fare la fila nei luoghi pubblici attraverso un numeretto virtuale sul proprio smartphone: quando il proprio turno si avvicina, il sistema recapita una notifica all’utente facendogli risparmiare tempo.
Intoino
Global Webit startup challenge
Working Capital Award 2013
Vincita: grant di 25 mila euro
La Turchia è una delle startup nation emergenti del pianeta. E anche qui le neoimprese italiane si fanno rispettare. Come Intoino, che ha vinto a Istanbul la competizione internazionale Global Webit StartUp Challenge. Intoino è una startup torinese che ha sviluppato un’app per inventare e prototipare oggetti interattivi e smart basati sull’open hardware Arduino secondo la logica dei building block: anche chi non ha conoscenze specifiche può pertanto creare piccoli sistemi tecnologici. Un’altra dimostrazione che tutti, o quasi, possono diventare maker. Basta volerlo. Anche Intoino è una “scoperta” di Working Capital: nell’anno che volge al termine, la startup è risultata tra i vincitori della “call for ideas” 2013 dell’acceleratore targato Telecom. Per loro, un grant da 25 mila euro e, come per tutte le imprese trionfatrici, un programma di accelerazione di tre mesi.
Timbuktu
Digital Magazine Award – Categoria: Children
Timbuktu è una delle più belle realtà dell’innovazione italiana degli ultimi anni. Lo diciamo senza tema di smentita. Si tratta di una startup che ha progettato un magazine digitale per bambini leggibile su tablet. Le ideatrici sono due giovani creative, la toscana Elena Cavilli e la pugliese Francesca Cavallo, che collaborano con professionisti da varie parti del mondo per creare contenuti sempre più avvincenti e interessanti per i piccoli. Oltre ai riconoscimenti ottenuti negli anni scorsi, sia in Italia che all’estero, quest’anno le due giovani imprenditrici di Timbuktu si sono aggiudicate a Londra il Digital Magazine Award nella categoria Children. Per il prestigio del premio, equivale a dire che Timbuktu è il più bel magazine per bambini del mondo.