Donne e imprese

La maternità? Il momento giusto per imparare a fare startup

June Angelides, mamma londinese di due bambini, ha fondato Mums in Technology, startup con l’obiettivo di aiutare le mamme a imparare i linguaggi di programmazione e a capire come poter creare un’impresa innovativa. E tra i tutor spunta un’italiana: Cristina Bonaccurso, cofounder di Ringpay

Pubblicato il 30 Set 2015

mums-tech-150930145612

Mums in Tech

La maternità è un periodo di grandi cambiamenti e di grandi riflessioni, spesso utilizzato per riorganizzare la propria vita, adattandola alle nuove esigenze della famiglia. Si pensa a un lavoro più flessibile, che permetta di seguire meglio il proprio figlio, riaffiorano sogni riposti nel cassetto e passioni tralasciate per troppo tempo. E se tra una poppata e l’altra, ci si potesse dedicare a imparare un nuovo linguaggio? Magari quello digitale? Abbiamo raccontato tante storie di donne che, diventate mamme, hanno deciso di dare una svolta imprenditoriale alla loro vita e di creare una propria attività. Ma per fondare una startup servono anche competenze e formazione. Come accostarsi al mondo tech? Per trovare una risposta a questi interrogativi June Angelides, mamma di due bambini, a Londra ha fondato la startup Mums in Technology con l’obiettivo di aiutare tante donne con bambini piccoli ad imparare i linguaggi di programmazione e a capire come poter creare un’impresa innovativa. Ogni settimana organizza incontri gratuiti con esperti di coding, rigorosamente di mattina, durante i quali ci sono un paio di baby sitter per badare ai bambini. In uno spazio ipermoderno come il ThoughWorks, nel cuore del quartiere della movida londinese Soho, ci si ritrova in una piccola stanza a vetri, con i tavoli disposti a ferro di cavallo per favorire la partecipazione, il proiettore per le slide e un tappetino con i giochi sul pavimento. Ambiente informale, June accoglie tutte le mamme con molta cordialità e i mentor che si avvicendano ad ogni lezione sono sempre disponibili al confronto. Questo primo round di appuntamenti di 4 settimane servirà a testare il modello, per poi focalizzare le lezioni sugli aspetti che le partecipanti riterranno più interessanti.

Io, mamma, faccio startup per stare con mio figlio

L’idea è nata durante il mio congedo parentale per la nascita del mio secondo bambino – racconta June, 31 anni – perché avendo tanto, troppo tempo, per guardare la tv e leggere un libro ho capito che volevo sfruttare al massimo questo periodo di pausa dal lavoro e sviluppare l’idea di un’app. Ho dovuto accostarmi al mondo del coding e non potendo permettermi corsi specifici ho seguito lezioni online tramite Codecademy e Dash. Rimaneva il desiderio di partecipare a classi dal vivo, ma molti meetup che ci sono a Londra si svolgono di sera e mi era impossibile partecipare. Ho deciso di abbattere queste barriere e permettere alle mamme e ai papà di accedere a una formazione sul coding organizzata di mattina, aperta anche ai bambini. Volevo dare ai partecipanti l’opportunità di interagire faccia a faccia con persone qualificate che si occupano di tecnologia. Il progetto è gestito grazie al supporto di mentor volontari di grande talento che si alternano nelle lezioni, completamente gratuite, per tre giorni alla settimana. Utilizziamo gli spazi messi a disposizione dai nostri sponsor, come ThoughtWorks, M&S Digital, Cerner e Makers Academy”.

Le sessioni previste in questa prima fase servono a delineare un percorso di avvicinamento ai linguaggi Html, Css, WordPress, per poi passare successivamente a un maggior approfondimento.

Ragazze, osate! Possiamo essere donne e imprenditrici

Nella rosa dei tutor c’è anche una italiana, Cristina Bonaccurso, designer, art director, fondatrice di Miss Codesign e cofondatrice della startup Ringpay, che ha tenuto una lezione sul design thinking. “È stata una bella esperienza perché ho avuto modo di confrontarmi con tante persone – racconta Cristina – che, pur provenendo da settori diversi, hanno voglia di scoprire e imparare nozioni di coding. Anche io sono un’appassionata di coding e ho imparato da autodidatta i linguaggi Html, Css e Php. Quando la ceo di Mums in Technology mi ha contattata per fare una lezione ho pensato di focalizzarmi sul design thinking, perché oltre ad imparare le basi per la programmazione, è utile che le partecipanti acquisiscano una mentalità imprenditoriale e che capiscano come poter affrontare i problemi di sviluppo da diverse angolazioni”.

10 startup dedicate a donne e bambini

Cristina ha condiviso con loro la sua esperienza da designer e da giovane imprenditrice e sono nati anche spunti per collaborazioni future. “Le mamme erano tutte molto interattive – racconta Cristina – e dopo la lezione in tante mi hanno scritto per avere consigli su come sviluppare le loro idee. Ad esempio, una delle partecipanti vorrebbe organizzare hackathon per portare i bambini, dagli 8 ai 14 anni, ad avere un’esperienza digitale, pensando anche a quelli con problemi di apprendimento. Altre vorrebbero realizzare un’app che possa aiutare le mamme ad organizzare meglio i mille impegni giornalieri, come un assistente digitale, magari anche wearable. Abbiamo iniziato a sviluppare un processo creativo per la realizzazione dei loro progetti, costruendo esperienze utente, interviste degli user e scenari (tipico approccio UX), e vorrei aiutarle a dare libero sfogo alla creatività e ad usare l’esperienza da mamma come un valore aggiunto per la loro attività futura”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Canali

Articoli correlati

Articolo 1 di 3