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La finanza agevolata per le startup: le opportunità europee e quelle nazionali

La finanza agevolata pubblica per le startup e le PMI è molta vantaggiosa: cifre importanti, spesso a fondo perduto. Ecco quali sono i fondi gestiti direttamente dall’Unione Europea, quelli nazionali e quelli regionali

Pubblicato il 09 Apr 2021

Smoke test (Photo by Campaign Creators on Unsplash)

Le fonti di finanziamento per una startup possono essere diverse, ma la finanza agevolata rappresenta una delle opportunità più interessanti. Chiunque abbia mai avuto a che fare con una startup innovativa avrà certamente avuto ben chiara la necessità, per queste nuove realtà imprenditoriali, di reperire fondi. Nella fase di sviluppo e crescita una startup ha assoluto bisogno di reperire danaro per dare benzina all’idea innovativa e svilupparne così il prodotto. Qui vedremo come è possibile fare attraverso le proposte della finanza agevolata.

Le fonti di finanziamento per le startup e la finanza agevolata

Dico sempre a tutti i neoimprenditori che la primissima fonte di finanziamento è e deve essere il capitale proprio. Una startup non può che partire dall’investimento iniziale, seppur modesto, dei soci stessi. Ciò è necessario intanto per avere credibilità e, inoltre, perché il capitale proprio non produce interessi e, quindi, nell’ottica del contenimento dell’indebitamento, è cosa buona.

Ma è noto che il capitale proprio dopo un pò non basti, sono necessari ulteriori fondi e, dunque, è necessario conoscere dove andare per reperirli.

In molti cercano sostegno nella cosiddetta finanza classica, ovvero quella fornita dalle banche. Ma attenzione, perché molte volte i prodotti finanziari messi a disposizione dagli istituti di credito richiedono la concessione di garanzie reali, ovvero il credito è garantito dal patrimonio personale del debitore. Ciò, se a prima vista non sembrerebbe avere alcuna controindicazione, a ben guardare invece, rende impossibile applicare la procedura del fallimento facile – cosiddetto fail fast – prevista dalla policy normativa sulle startup qualora questa dovesse ricevere un responso negativo dal mercato e decidere quindi di cessare l’attività di impresa.

È bene guardare, pertanto, alla finanza dedicata alle startup innovative, che arriva da call specifiche, indette da grandi aziende, incubatori, fondazioni, gruppi industriali, oppure da bandi nazionali e regionali.

La finanza agevolata per le startup, il piano europeo

Tra le tante possibili fonti di finanziamento per le start up c’è quindi la cosiddetta finanza agevolata ed è di questa che qui si vuole approfondire.

L’Europa, dapprima con con la programmazione comunitaria 2020 (450 miliardi di euro), adesso con la programmazione 2021-2027, ha impegnato oltre il 20% delle proprie risorse per la coesione degli Stati, la lotta all’impoverimento, conseguenza prima della crisi economica che ha investito tutti i Paesi e poi della sopraggiunta crisi pandemica.

L’avanzata delle nuove tecnologie, una società sempre più complessa, connessa e veloce, rende necessario per tutti i Paesi incentivare i talenti, le idee e promuovere le nuove realtà produttive. In questo quadro, la vecchia finanza non è più soddisfacente né tantomeno attrattiva e lascia così il passo alla nuova finanza agevolata, che si caratterizza come fonte necessaria e primaria per generare nuova economia e nuovi mercati.

La strategia Europa 2021 – 2027, dunque, ha fissato specifiche priorità di investimento, nei settori in cui l’UE crede di poter dare il massimo, ed ha individuato – come si legge nel documento della Commissione Europea – alcune “iniziative strategiche per consentire di uscire più forti dalla crisi e trasformare l’unione europea in una economia intelligente sostenibile ed inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale”. Nel periodo 2021-2027 gli investimenti dell’UE saranno orientati su cinque obiettivi principali:

un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;

un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici;

un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;

un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;

un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.

I fondi europei per le startup, diretti e indiretti

Ciò premesso, le startup e le PMI innovative possono, quindi, essere supportate con la finanza agevolata sia da fondi europei, ovvero a gestone diretta – ove quindi la Commissione Europea direttamente gestisce il programma di finanziamento, il relativo bando, stabilisce i criteri di selezione e si occupa della erogazione del finanziamento stesso – sia da fondi a gestione indiretta – ove quindi la gestione del bando e dell’erogazione del finanziamento è demandato a livello nazionale e regionale attraverso l’accordo di partenariato con la Commissione Europea e si sostanzia nei cosiddetti Piani Operativi Nazionali (PON) e Piano Operativi Regionali (POR).

La Commissione Europea, sempre all’interno della programmazione 2021 – 2027, chiede ed auspica anche strette sinergie tra i fondi, per massimizzarne l’efficienza. Le sinergie tra i fondi, infatti, hanno l’effetto di ampliare gli investimenti, supportando le idee innovative ad inserirsi nei nuovi mercati. Uno stesso progetto, quindi, può essere finanziato da più fondi, oppure più fondi possono finanziare progetti consecutivi, ovvero progetti che si basano sui risultati ottenuti nell’ambito di progetti precedenti, oppure ancora, progetti paralleli che si integrano cioè a vicenda.

L’opportunità per le startup e le PMI innovative di ricercare e fruire di finanza agevolata pubblica, con fondi agevolati a gestione diretta o indiretta, consente alle stesse di reperire capitali, anche importanti (1,8 milioni / 2 milioni a finanziamento), in modo del tutto autonomo, che sono di vitale importanza per la crescita e lo sviluppo del business. E il vantaggio sta nel fatto che essi, quasi sempre, sono a fondo perduto, oppure – solo alcuni di essi – prevedono una piccola parte da restituire a tasso agevolato.

Startup, le opportunità di finanziamento europee

Con la strategia 2021 – 2027 l’Europa ha scelto di impegnare ancora buon parte del proprio bilancio per continuare ad invstire in modo sostanziale in tutti gli Stati membri in settori come l’innovazione, la trasformazione industriale, l’energia pulita, il clima e l’ampliamento delle opportunità lavorative. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 1.824,3 miliardi di euro. Di cui 1.074 miliardi per il quadro di finanziamento europeo ordinario e 750 miliardi di euro stanziati per la Next Generation, ovvero il pacchetto di finanziamenti messi a punto per la ripresa dalla pandemia Covid-19.

I fondi agevolati comunitari gestiti direttamente dall’Unione Europea, sono stanziati in virtù di obiettivi precisi e di aree tematiche specifiche e costituiscono in totale 29 programmi. Tra i programmi tematici più importanti ci sono sicuramente i seguenti:

Horizon 2021 – 2027: che con una dotazione di 143,4 miliardi di euro è sicuramente il programma principale per la realizzazione “dell’Unione dell’innovazione”, destinato a fornire ai ricercatori e agli innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti;

Coesione e valori: che con 1099,7 miliardi di ero mira ad incentivare lo sviluppo regionale, la cosione sociale e l’unione economica e monetaria;

Life: dedicato all’ambiente ed al clima con una dotazione di 373,9 miliardi di euro

RescEU: che con una dotazione di 13,2 miliardi di euro mira a rafforzare la risposta dell’Europa avverso le calamità naturali;

Single Market Programme 2021 – 2027: ovvero un nuovo programma specifico per il mercato unico destinato a supportare le PMI, a mantenere un elevato livello di sicurezza alimentare e proteggere il consumatore;

Digital Europe: il programma si pone come obiettivo il rafforzamento delle capacità digitali europee, favorendo l’utilizzo e lo sviluppo di nuove tecnologie da parte di imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini;

Justice: ideato per promuovere la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale al fine di creare uno spazio comune di giustizia all’interno dell’Unione:

Creative Europe: dedicato al settore culturale e creativo per promuovere la diversità culturale e linguistica europea;

Erasmus Plus: per promuovere la formazione, l’istruzione, la gioventù e lo sport. La nuova programmazione con 30 miliardi di euro si rivolge a ben 12 milioni di persone, contro i 4 milioni della programmazione precedente;

InvestEU 2021 – 2027: un vero e proprio fondo, con il quale l’Unione Europea accorpa tutti i programmi per l’investimento e mira a mobilitare ed incentivare gli investimenti pubblici e privati, attraendo capitali a sostegno di progetti ritenuti di importanza strategica per l’Unione. Gli investimenti quindi si concentreranno sopratutto su infrastrutture sostenibili, ricerca e innovazione, digitalizzazione, supporto alle PMI, sviluppo di skills e investimenti sociali. Questo programma costituirà, dunque, un unico polo per gli investimenti nelle materie sopra indicate.

Health Programme: con l’obiettivo di migliorare la salute dei cittadini dell’Unione, riducendo le disuguaglianze e favorendo l’innovazione in ambito sanitario;

Connecting Europe Faciliting: mira a sostenere gli investimenti pubblici e privati nel campo dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni;

  • Innovation Fund: ceato nel 2019, il Fondo per l’innovazione è uno dei più grandi programmi di finanziamento al mondo per lo sviluppo di tecnologie innovative a bassa intensità di carbonio in diversi settori.

Le opportunità di finanziamenti nazionali

L’Italia, all’interno dell’operazione Europa 2021 – 2027, recepisce i fondi comunitari e attraverso Accordi di Partenariato ne gestisce l’erogazione. Sono i c.d. fondi a gestione indiretta. In concreto, il Governo nazionale definisce i c.d. Programmi Operativi Nazionali (PON) sulla base di varie aree tematiche ed affida la gestione dei fondi ai vari Ministeri competenti per materia. Il loro compito è organizzare e pubblicare i bandi nonché curare la fase di istruttoria e verifica delle richieste pervenute, oltre l’erogazione del fonanziamento ed il relativo controllo.

È necessario quindi consultare le piattaforme dei singoli Ministeri per conoscere i vari PON disponibili per ogni materia, la dotazione finanziaria a disposizione e soprattutto per intercettare la pubblicazione dei bandi e proporre la domanda di finanziamento.

Le opportunità di finanziamento regionale

La programmazione regionale di erogazione dei fondi europei di finanza agevolata è attuata, invece, attraverso i Programmi Operativi Regionali (cosiddetti POR) ed attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (cosiddetto FESR), e prevede grandi sfide per le regioni, le quali fissano obiettivi tematici (OT), passando per azioni che ciascuna di esse propone, per arrivare a risultati attesi (RA). Il tutto deve essere in linea con le azioni a livello nazionale e con le priorità del Paese Italia, variandone però il grado di priorità in base alla caratteristica interna di ciascuna regione.

I POR sono sviluppati dalle singole amministrazioni regionali, dopo una analisi del proprio contesto regionale e la definizione delle modalità attraverso le quali sostenere le proprie priorità di investimento per la crescita, ed assumono un ruolo davvero di rilievo nella realizzazione della Strategia Europa 2021 -2027.

Il FESR 2020 ha concentrato gli investimenti di finanza agevolata sulle seguenti aree tematiche (priorità):

  • Ricerca e innovazione
  • Agenda digitale
  • Sostegno alle piccole e medie imprese (PMI)
  • Economia a bassa emissione di carbonio.

A solo titolo di esempio, la regione Lombardia – annoverata tra le regioni più sviluppate e con il maggior numero di startup – per l’attuazione dei programmi POR FSER 2014-2020, ha stanziato risorse finanziarie totali per € 485.237.258; diversamente, invece, la regione Molise – tra le regioni in via di transizione – ha stanziato risorse per € 52.950,497; e la regione Basilicata – annoverata invece tra le regioni meno sviluppate – ha stanziato risorse per € 413.015.666.

Attualmente per l’attuazione della strategia 2021 – 2027 ancora non è definito l’accordo circa la dotazione del fondo e la ripartizione sugli obiettivi. È attualmente in corso al Parlamento europeo la procedura per raggiungere l’accordo con il Consiglio UE sulla dotazione del Fondo europeo sviluppo regionale (Fesr) ed il Fondo di Coesione per il 2021-2027. L’adozione definitiva è prevista per giugno e dovrebbe sbloccare in totale 350 miliardi di euro per le regioni e le città europee.

Finanza agevolata, altre fonti di finanziamento per startup

Oltre alla finanza agevolata per le startup fin qui vista, c’è un’altra opportunità: partecipare alle cosiddette call misteovvero programmi di finanziamento proposti da realtà private in partecipazione con le Regioni o altri enti pubblici. Tali bandi, generalmente offrono finanziamenti composti da una parte a fondo perduto ed una parte a tasso agevolato. Tra questi ad esempio, il bando Intraprendo e Start Cup Lombardia di Regione Lombardia oppure Lazio Innova di regione Lazio.

Ed ancora, si può attingere ai fondi direttamente dal nostro Paese, tramite il Fondo Nazionale Innovazione, gestito da Cassa Depositi e Prestiti e partecipato da Invitalia, che con 8 fondi già operativi (9 entro la fine del 2021) si pone come obiettivo quello di rendere il venture capital un asse portante dello sviluppo economico e dell’innovazione del Paese, creando i presupposti per una crescita complessiva e sostenibile dell’ecosistema venture capital.

In conclusione quindi, pare oggi possibile dire che sono davvero molte le iniziative di finanza agevolata per le startup e per le PMI innovative messe in campo dall’Unione Europea, dal Governo Nazionale e dalle singole Regioni per questa nuova generazione di imprese, che non soltanto può lasciare il segno da un punto di vista culturale, ma anche – e soprattutto – perché la forte attitudine all’innovazione tecnologica, nel lungo periodo, potrà stimolare competitività ed efficienza nel tessuto produttivo del Paese, messo negli ultimi anni così tanto a dura prova.

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Cristina Crupi
Cristina Crupi

Fondatrice dello Studio Legale Crupi, è un’esperta di Diritto civilistico e societario, specializzata in startup, PMI e Innovazione. È Partner e Legal Expert per PoliHub. Autore di "Il Codice delle Startup" e “Start Up - Guida operativa per la creazione, la gestione e lo sviluppo delle imprese innovative”.

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