“La Grande Bellezza” ha vinto il Premio Oscar come miglior film straniero, ma non è escluso che in un prossimo futuro il cinema italiano possa conquistare l’ambito statuetta anche per l’innovazione tecnologica. Esistono infatti nel nostro Paese giovani realtà imprenditoriali all’avanguardia in un settore ad alta potenzialità innovativa: l’uso di droni professionali per riprese cinematografiche e televisive.
Gli Unmmaned Aerial Vehicles (Uav), velivoli automatizzati finiti sotto i riflettori a febbraio perché in Italia è stata emanata per la prima volta una regolamentazione in materia, hanno contribuito alla realizzazione dell’ultimo film di Paolo Virzì, “Il Capitale Umano”. A farlo è stata OlaFilm, start up nata meno di due anni fa dall’incontro di due ingegneri aerospaziali e un fotografo di moda e pubblicità. Utilizzando droni volanti, telecamere ad alta velocità (fino a 100mila fotogrammi al secondo) e altre tecnologie innovative, Ola Film è concentrata nella produzione di contributi speciali ad uso cinematografico e pubblicitario col preciso obiettivo di “catturare le emozioni del movimento”. Riconoscendone il carattere fortemente innovativo, la Camera di Commercio di Milano l’ha promossa ad agosto 2013 “Start-up innovativa”. In poco meno di 8 mesi, OlaFilm, il cui ceo e socio fondatore è Orlando Salmeri, ha già messo a punto progetti e collaborazioni tra cui il cortometraggio “L’arcobaleno e la sposa perduta” per Salvatore Ferragamo con un originale concept diviso in più schermi. Ha partecipato alla realizzazione dell’ultimo videoclip dei Negrita, La tua canzone, allo spot Tv Lasonil per Bayer, alla presentazione dell’avveniristico Green Center Eni e a quella realizzata per Rai per il nuovo Museo “Muse” di Trento progettato da Renzo Piano.
Un’altra giovane azienda italiana che utilizza droni per il cinema è MovieDrone, divisione di Dbw Communication, società specializzata in nuove tecnologie per l’audiovisivo. Stefano Rebechi, amministratore delegato di Dbw Communication, sottolinea la “la straordinaria capacità di payload” dei suoi droni, fino a 9 kg, e “il nuovo sistema di stabilizzazione direct-drive, che permette di ottenere immagini prive di vibrazioni e di utilizzare macchine da presa digitali 4K come la Sony F55”. Il 4K è la tecnologia per la visualizzazione delle immagini ad altissima definizione, in pratica lo step successivo dopo il 3D.
Nata come società satellite del produttore Service-Drone GmbH, la struttura ha precorso i tempi offrendo il noleggio di multicotteri professionali e lo sviluppo a 360° di questi apparati: dal potenziamento della meccanica e miglioramento della stabilizzazione, alla trasmissione dei controlli videocamera a terra. Dopo un anno di produzioni video di successo, tra le quali lo Showcase “Noi” di Eros Ramazzotti per Universal Music, il videoclip “Quando una Stella Muore” di Giorgia e il film sulla Certosa di Pavia in collaborazione con il Politecnico di Milano, il progetto MovieDrone è entrato a far parte della Dbw Communication, importante società di produzione e servizi in UltraHD / 4K / 8K per cinema e televisione e leader europeo nel campo delle riprese e post-produzione in Stereoscopic 3D-HD.
Peraltro l’uso dei droni nel cinema è sempre più diffuso in tutto il mondo. Nell’ambito della Conferenza Internazionale per il Broadcast svoltasi ad Amsterdam a settembre 2013, che ha visto coinvolti 160 paesi e 50.000 visitatori, erano presenti anche un paio di aziende operanti nel settore Uas (Unmanned Aerial System) come supporto a riprese aeree nel settore televisivo e cinematografico professionale, Flycam, azienda belga produttrice di sistemi Uav anche con motorizzazioni termiche (motorizzazione a scoppio, ndr) e la svedese Intuitive Aerial, che presentava il suo Black Armored Drone. Ma, come abbiamo visto, anche gli italiani si stanno dando da fare. E la prossima grande bellezza potrebbe essere quella tecnologica.