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Italia Startup Visa, che cos’è e come funziona

È il visto d’ingresso per gli imprenditori stranieri che intendono creare una startup innovativa nel nostro Paese. Obiettivi: attrarre cervelli, sviluppare innovazione e favorire la nascita di nuove imprese. Ecco i requisiti richiesti e la procedura per ottenere il visto

Pubblicato il 22 Mag 2014

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In Gran Bretagna, Cile, Canada, Nuova Zelanda, Irlanda, Australia e a Singapore è già applicata da tempo; gli Stati Uniti ne stanno discutendo e in Francia, anche se si chiama con un altro nome ed è diretta a un pubblico più ampio, ha più o meno le stesse funzioni: è la “startup visa”, il visto d’ingresso per gli imprenditori stranieri che intendono creare in un determinato Paese una nuova startup. Chiesta a gran voce anche in Europa dal “The Startup Europa Leaders Club” (era il punto 6 delle raccomandazioni del gruppo), ora l’iniziativa è partita anche nel Belpaese, dove la Italia Startup Visa (prevista dal piano Destinazione Italia) mira ad attrarre cervelli, a sviluppare innovazione e a favorire la nascita di nuove imprese.

La procedura individuata per il rilascio del visto è, a detta della Farnesina, “snella e semplice, nel rispetto delle norme esistenti”, e si basa “sulla valutazione della validità delle iniziative startup da parte di un Comitato tecnico istituito presso il Ministero dell’Industria e lo Sviluppo Economico”, che prende in considerazione anche “i servizi di accoglienza offerti dagli incubatori certificati di imprese startup, che ospitano e sostengono le idee imprenditoriali stimate ad alto potenziale di ritorno economico”.

Tra i requisiti richiesti per ottenere l’Italia Startup Visa c’è, oltre a quello basilare di voler costituire una startup innovativa (che per essere tale deve soddisfare diversi requisiti, tra i quali quello di avere come business principale l’innovazione tecnologica) l’obbligo di dimostrare la disponibilità di risorse finanziarie non inferiori a 50mila euro (attraverso finanziamenti concessi da fondi di venture capital o altri investitori, oppure ottenuti tramite crowdfunding, o ancora rilasciati da enti governativi o non governativi italiani o stranieri).

Facilitazioni particolari sono previste per gli stranieri che abbiano ricevuto la disponibilità di un incubatore certificato ad accoglierli presso le proprie strutture per la costituzione di una startup innovativa.

LA GUIDA

La procedura per ottenere l’Italia Startup Visa si compone di cinque fasi.

Fase 1. È necessario scaricare dal sito italiastartupvisa.gov.it (che al momento è ancora offline) il modulo di richiesta del Nulla Osta e compilarlo; quindi bisogna acquisire dagli enti finanziatori la documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie, non inferiori a 50mila euro e infine inviare tutta la documentazione per via telematica al Comitato.

Fase 2. Il Comitato tecnico “Italia Startup Visa” valuta il modulo di richiesta del nulla osta e verifica la veridicità della documentazione attestante la disponibilità delle risorse finanziarie e, se la valutazione è positiva, richiede a nome dell’imprenditore il Nulla Osta provvisorio emesso dalla Questura territorialmente competente per il luogo in cui sorgerà la startup. Infine, il Comitato invia il documento all’imprenditore, informando i referenti del programma “Italia Startup Visa” e la rappresentanza diplomatico-consolare competente.

Fase 3. L’imprenditore, dopo aver ricevuto il Nulla Osta, deve dimostrare di disporre “di idonea sistemazione alloggiativa” e di aver avuto nell’ultimo anno, nel Paese di residenza, un reddito superiore al livello minimo previsto dalla legge per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (al momento significa che bisogna avere un reddito familiare lordo superiore a 36.151,98 euro). Questa documentazione va consegnata alla rappresentanza diplomatico-consolare.

Fase 4. La rappresentanza diplomatico-consolare, dopo aver ricevuto la richiesta, effettua i controlli di competenza del ministero degli Esteri e degli uffici consolari all’estero e rilascia il visto di lavoro autonomo startup.

Fase 5. Entro 8 giorni dall’ingresso in Italia, l’imprenditore deve fare richiesta di permesso di soggiorno alla Questura competente territorialmente.

Se invece vi è la disponibilità di un incubatore certificato ad accogliere la startup, le fasi per ottenere l’Italia Startup Visa diventano sei.

Fase 1. Dopo aver ottenuto la disponibilità di un incubatore certificato ad accogliere la startup presso le proprie strutture, bisogna scaricare dal sito italiastartupvisa.gov.it il modello di “dichiarazione d’impegno ad ospitare” e inoltrarlo all’incubatore affinché lo compili; quindi bisogna acquisire dagli enti finanziatori la documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie, non inferiori a 50mila euro e infine inviare tutta la documentazione per via telematica al Comitato.

Fase 2. L’incubatore compila la dichiarazione d’impegno, che deve essere firmata dal legale rappresentante, e la trasmette per via telematica all’imprenditore e al Comitato.

Fase 3. Il Comitato tecnico “Italia Startup Visa”, una volta ricevuta la dichiarazione dell’incubatore, verifica la veridicità della documentazione attestante la disponibilità delle risorse finanziarie e, se la valutazione è positiva, richiede a nome dell’imprenditore il Nulla Osta provvisorio emesso dalla Questura territorialmente competente per il luogo in cui sorgerà la startup. Infine, il Comitato invia il documento all’imprenditore, informando i referenti del programma “Italia Startup Visa” e la rappresentanza diplomatico-consolare competente.

Fase 4. L’imprenditore, dopo aver ricevuto il Nulla Osta, deve dimostrare di disporre “di idonea sistemazione alloggiativa” e di aver avuto nell’ultimo anno, nel Paese di residenza, un reddito superiore al livello minimo previsto dalla legge per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (al momento significa che bisogna avere un reddito familiare lordo superiore a 36.151,98 euro). Questa documentazione va consegnata alla rappresentanza diplomatico-consolare.

Fase 5. La rappresentanza diplomatico-consolare, dopo aver ricevuto la richiesta, effettua i controlli di competenza del ministero degli Esteri e degli uffici consolari all’estero e rilascia il visto di lavoro autonomo startup.

Fase 6. Entro 8 giorni dall’ingresso in Italia, l’imprenditore deve fare richiesta di permesso di soggiorno alla Questura competente territorialmente.

Ecco la procedura completa

Ecco la guida completa alla Italia Startup Visa

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