Doveva essere una vetrina per mostrare l’innovazione italiana, e per sostenere chi con l’innovazione crea impresa. Invece quella di Smart&Start, il portale italiano delle startup, è stata una defaillance storica. Che ora, anticipa l’edizione italiana di Tom’s Hardware, approda anche in Parlamento per mezzo di un’interrogazione di Francesco Russo, senatore del Pd.
La figuraccia risale a mercoledì e giovedì della scorsa settimana, quando il numero di accessi al portale è stato così elevato che la piattaforma è andata in tilt, impedendo a molti utenti di iscriversi per concorrere all’assegnazione di una quota dei 190 milioni di euro a disposizione per finanziare progetti innovativi. E siccome la procedura era di quelle “a sportello” (chi primo arriva prende i soldi), il black-out ha ovviamente generato parecchie polemiche.
E così il senatore Russo ha deciso di chiedere spiegazioni al ministro per lo Sviluppo economico, sostenendo che lo scivolone informatico “non ha consentito, se non a pochi fortunati, la possibilità di presentare la propria candidatura disattendendo aspettative di decine di migliaia di giovani” e spiegando che “la buona politica è, oggi più che mai, anche quella che sa prestare attenzione, facilitare e offrire tutti gli strumenti necessari a far emergere il talento e lo spirito creativo ed imprenditoriale di questo Paese. Senza innovazione l’Italia non ha futuro, ma cambiare si può”.