CES 2018

Innovazione, quale futuro ci stanno preparando le migliori startup internazionali?

Dagli Immersive Media ai tessuti sensorizzati, dalla “collaborative fashion” per i veicoli a guida autonoma alla moltiplicazione degli oggetti connessi in casa. Il team della “fabbrica di imprese” e-Novia è stato a Las Vegas con la delegazione italiana. Per EconomyUp racconta le proposte dell’Eureka Park

Pubblicato il 19 Gen 2018

apertura

Fare parte della prima Delegazione Italiana al CES, il celebre Consumer Electronics Show di Las Vegas, assieme ad altri ottomila espositori, è stata un’esperienza entusiasmante. Con e-Novia agli stand di “Made in Italy – The Art of Technology” c’erano 45 startup, 7 delle quali uscite dalla nostra Fabbrica d’Imprese e-Novia. Una scelta che è stata frutto di un lungo processo di selezione ma i cui risultati, alla fine, sono stati consistenti. In vetrina innovazione ed efficienza, tecnologie di guida autonoma per il delivery e soluzioni inedite per il car sharing. E ancora: robotica collaborativa e apparecchi pensati per alleviare i dolori dei malati, accessori hi-tech per il ciclismo e guide digitali per non vedenti.

Il team di e-Novia al CES 2018
Una volta allestiti i nostri stand e presa confidenza con l’area a noi dedicata, siamo andati a esplorare il resto dell’Eureka Park, il padiglione riservato alle migliori startup innovative internazionali. A Las Vegas erano circa 900, tutte da conoscere con attenzione, se non altro perché nel 2017 hanno raccolto più di 1.2 miliardi di dollari. Incontriamo La France Tech, la delegazione UK e quella di Israele. Riceviamo un’impressione differente da quella attesa: la prima ci restituisce una Francia numericamente importante, con più di 270 startup, ma nella cui area non si riconosce il tratto francese; gli stand di Regno Unito e Israele si presentano, invece, seppur con lo stile che ci aspettavamo, con poche società.

Passeggiando per l’Eureka Park ci siamo resi conto di essere affacciati ad una gigantesca finestra sul mondo e di avere così un’opportunità unica di conoscere i mercati internazionali attraverso le loro complessità e necessità, attraverso la lente dell’innovazione. Si spazia da realtà virtuale, a tecnologie per la guida autonoma, da connettività 5G a Health Tech, dalla robotica al Fit-Tech. Presente trasversalmente, in quasi tutte le tecnologie d’avanguardia, l’Intelligenza Artificiale.

Immersive Media e Voxel, esperienze multimediali a 360 gradi

Tra le tante tecnologie presenti, la nostra attenzione si è rivolta soprattutto alle nuove esperienze multimediali, tema, peraltro, affrontato da Brian Krzanich, CEO di Intel, nel suo keynote di aperura dello Show. Con i cosiddetti “Immersive Media”, che consentono di generare esperienze e rappresentazioni sempre più fedeli al mondo reale, la fisicità del dato, l’enorme capacità di calcolo e la smisurata memoria necessaria diventano di massima importanza.

Alcuni campi editoriali, come la cinematografia, il video storytelling, le rappresentazioni sportive subiranno modificazioni profonde. Con il Voxel, “Volumetric Pixel”, in sostituzione al classico pixel, il paradigma del racconto multimediale viene completamente ridefinito, con il video che diventa un racconto tridimensionale in cui, attraverso riprese con un elevato numero di telecamere a 360 gradi, lo spettatore può, quasi fisicamente, entrare dentro la scena e viverla dai differenti punti di vista (il protagonista, il calciatore preferito o addirittura il gatto).

In questo contesto, l’esigenza di mantenere connessi il mondo fisico e quello digitale diventa sempre più incalzante e si concretizza, non soltanto con la creazione di touchpoints tra le due realtà, ma attraverso l’urgenza di produrre un’unica entità. La comunicazione tra mondo fisico e digitale sembra essere il principale ostacolo a questi obiettivi e rappresenta alcune delle sfide che stiamo affrontando in e-Novia con YAPE, veicolo che ha bisogno di comunicare costantemente con i mapping and urban interaction layer per generare ed ottimizzare le sue real-time delivery navigation maps. 

Fit-Tech, il Personal Coaching a casa nostra

Dialogando assieme ad alcuni dei principali player del mondo delle tecnologie sportive risulta evidente come Embedded Artificial Intelligence e Data Analysis, estrapolando e processando i dati dai Wearable Device più disparati, dalle magliette, alle scarpe sensorizzate, dai classici bracelet agli smart watch, creeranno un’esperienza rivoluzionaria di personal coaching. L’utilizzo di Wearable Device permette, infatti, all’atleta di tracciare e monitorare i diversi parametri fisiologici consentendogli di migliorare le prestazioni fisiche di giorno in giorno. Anche oggetti come gli smart glasses, che permettono di visualizzare durante l’allenamento in real time parametri biomedici e di performace, intervengono nella costruzione di un pacchetto di coaching sempre più articolato.

L’allenamento in palestra sembra ormai un’attività superata: attraverso “on demand video assistant” e la sua moltitudine di contenuti multimediali per allenamenti a corpo libero, su tapis roulant e cyclette, la palestra è infatti direttamente a casa nostra. In questo contesto la velocità di processing dei dati è la sfida da vincere per ottenere risposte in real-time che soddisfino atleti sempre più esigenti. Blubrake, con l’ABS per biciclette, e HiRide, con le sospensioni intelligenti, affrontano questi ostacoli quotidianamente per offrire un’esperienza unica al ciclista, che unisca comfort e sicurezza.

Self-Driving, dalla sicurezza a un’esperienza tutta nuova

Le auto a guida autonoma stanno diventando sempre più una realtà. Con l’evoluzione delle tecnologie è necessario però che anche l’intero ecosistema economico, industriale e sociale si evolva.  E il periodo di transizione per giungere alla completa accettazione e introduzione delle tecnologie di self-driving è cruciale. Sorge spontaneo dunque chiedersi come si modificheranno aspetti quali la scuola guida, la scelta di un’auto o la gestione di situazioni non ordinarie nel traffico (lavori in corso, deviazioni non segnalate o ancora semafori spenti). In tutto questo l’interazione tra uomo e auto diventa uno degli aspetti chiave. Mentre Ford sperimenta un linguaggio luminoso per comunicare ai pedoni la decisione che prenderà l’auto autonoma, noi in e-Novia percorriamo una strada completamente opposta. Consci del fatto che la città self-driving sarà caratterizzata da livelli di sicurezza nettamente maggiori, stiamo elaborando soluzioni che rispondano a interazioni che si focalizzino sulla driver-car interface, più che sulla pedestrian-car interface.

In e-Novia si parla già di Human-Robotic Interface, che sostituisce la Human-Machine Interface (le attuali “smart machine”, oggetti in grado di reagire ai nostri stimoli, verranno completamente sostituite da “intelligent machine”, capaci, invece, di pensare e prendere decisioni). Il nostro HRI team risponde a tutte queste domande, con lo sviluppo, non solo di una tecnologia di urban delivery autonomo, YAPE, ma anche con la consapevolezza che le soluzioni elaborate dovranno rispondere ad esigenze di sicurezza prima, durante periodo di transazione (Traditional-Autonoumus Hybrid), e a esigenze di aumento di comfort ed efficienza, dopo, nel periodo di completa accettazione delle self-driving technologies. Si parla, ad esempio, di dispositivi per il riconoscimento, monitoraggio di stati d’animo del guidatore. Questo consentirà all’auto di andare in aiuto al driver, in caso di stati d’animo alterati, prima, e di generare la guida più consona allo stato d’animo del guidatore, dopo.

Collaborative Fashion, l’ecosistema per la guida autonoma

Come si presenterà la città del futuro? Ford ci ha dato un’interessante rappresentazione di quello che vedremo tra 5 o 10 anni guardandoci intorno: i veicoli a guida autonoma la faranno da padrone, in una città dove la trasmissione dei dati e la connettività tra i vari elementi sarà fondamentale. Tutto sarà più semplice, efficiente e green: fare la spesa o portare la valigia, con il robot di LG, ricevere pacchi o cibo mediante veicoli elettrici e self-driving e, ovviamente, la rivoluzione della movimentazione personale, che si trasformerà in una vera e propria esperienza. Oggi le strade sono costruite per le macchine. Nella città del domani, le strade saranno costruite per viverci. L’auto non sarà più soltanto un mezzo di trasporto, ma un luogo in cui fare ciò che più ci piace. Da una relazione mono-direzionale in cui le persone si limitano a guidare i veicoli, si passerà ad una relazione interattiva, in cui le auto hanno un impatto sul guidatore e sono in grado di rispondere ai suoi stimoli. Così, ognuno dei grandi player del mondo automotive, ci fornisce il suo punto di vista, con la certezza che l’auto non si trasformerà mai in una semplice commodity. La scelta dell’auto sarà, quindi, ancora dettata dall’emozione. Questa, però, invece che essere suscitata dall’esperienza di guida o dalla potenza del motore, sarà legata all’esperienza di living e comfort.

In questo contesto torna fondamentale il ruolo del dato e l’esigenza di creare una piattaforma di condivisione di tutte le informazioni, legate, ad esempio, alla conformazione della città e ai suoi cambiamenti in real-time, che le autonomous car raccolgono lungo i loro percorsi. Si parla di “Collaborative Fashion” tra le varie case automobilistiche, un concetto doveroso ma forse ancora utopistico, in un contesto dove la corsa alla realizzazione del self-driving risulta ancora più importante rispetto alla realizzatone di un environment che possa accoglierla.

Smart Home, quando la casa dialoga con l’uomo

Data la forte evoluzione che sta avvenendo nella Smart City, anche l’ambito domestico sta subendo forti cambiamenti. La tecnologia si sta imponendo come abilitatore ai massimi comfort ed efficienza, come punto di contatto tra l’uomo e un ambiente che reagisce in modo istantaneo al suo pensiero. In un contesto di questo tipo, la maggior parte degli oggetti casalinghi, si trasformano in una macchina attiva e connessa. E la casa diviene viva e reattiva. Nella sezione dedicata alla Smart Home si osservano, dunque, i più disparati oggetti connessi e manovrabili attraverso un clic: in cucina, nella stanza da letto, in salotto e in bagno, l’assistente personale, che risponde a comandi vocali, controlla la luce, la temperatura, l’umidità dell’aria, l’apertura delle tapparelle, e ancora monitora l’ambiente interno ed esterno alla casa, risponde al citofono, apre e chiude la serratura di casa. Quello a cui puntano molte aziende è avere una “one box for everything” in grado di mettere in comunicazione tra loro e di comandare tutti i dispositivi presenti in casa. Particolare attenzione si sta ponendo anche sulla sicurezza non solo della casa attraverso dispositivi di allarme connessi allo smartphone che consentono di monitorare gli accessi, ma anche della persona, attraverso sistemi di geo-localizzazione e interfaccia App in grado di tracciare gli spostamenti dell’utente e di prevenire le situazioni di pericolo.

Healthtech & Wellness, tutta la salute a portata di clic

“Prevenire è meglio che curare”. Questo sembra essere il trend di una medicina che si baserà sempre più sulla prevenzione, attraverso i più disparati oggetti wearable, provenienti da tutte le parti del mondo, a cui ci troveremo affiancati nei prossimi anni. Non più soltanto i classici bracelet, per il monitoraggio del battito cardiaco, cicli di sonno e sudorazione, ma anche tessuti sensorizzati, per la costruzione della Textile Computing Platform che consente di tracciare e controllare gran parte dei parametri fisiologici.

Un’altra tendenza sembra essere quella di portare il medico e l’ospedale a casa: bilance, misuratori di pressione intelligenti sono in grado di comunicarci quello che in passato solo il nostro medico di base avrebbe saputo dirci. Grande interesse anche per il cervello: caschetti per elettroencefalogramma e relativi software sono stati presentati alla stregua dei device wearable per il fitness, mai tanto accessibili e facili da usare. L’innovazione, in questo caso, sta nell’idea che stiamo maturando della nostra materia grigia: il cervello viene considerato come un muscolo vero e proprio, di cui cogliere la flessibilità e la capacità di adattarsi, di essere plasmato dalle esperienze e allenato per migliorare le sue performance sia in campo educativo che al lavoro, così come nel tempo libero.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Patrizia Casali
Patrizia Casali

Innovation Development Team e-Novia

Maria Vittoria Lupi
Maria Vittoria Lupi

Business and Innovation Developer, e-Novia

Vincenzo Russi
Vincenzo Russi

Founder, presidente e CEO di e-Novia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2