Un’indagine conoscitiva parlamentare sull’innovazione in Italia, in particolare sulle startup e la filiera del venture business. È la proposta lanciata in commissione Attività Produttive della Camera da uno dei suoi vicepresidenti, Luca Carabetta, deputato 5 Stelle del nuovo Intergruppo Innovazione. Tempi previsti per le conclusioni dei lavori: marzo 2019.
“L’Italia è strutturalmente e gravemente indietro sull’innovazione”, ricorda Carabetta, che ha esperienze da startupper, e quindi propone di capire come fare per recuperare questo ritardo, ascoltando i player dell’ecosistema ma soprattutto andando a cercare quali sono le best practice all’estero. È sua intenzione dedicare una particolare attenzione alle opportunità di finanziamento a livello di fondi europei. «La proposta ovviamente è aperta al contributo di tutti i gruppi parlamentari», dice Carabetta. «Dopo questa fase di lavoro collaborativo, procederemo alla calendarizzazione delle audizioni». A questo punto, quindi, è molto probabile che le audizioni comincino a settembre.
GLI OBIETTIVI DELL’INDAGINE PARLAMENTARE SULLE STARTUP
Gli obiettivi dell’indagine conoscitiva sono ambiziosi secondo le primo bozze del testo di proposta di indagine conoscitiva. Si vorrebbe verificare l’efficacia delle norme varate a partire dal 2012 (Startup Act e seguenti) anche in relazione con quanto fatto in altri Paesi europei. E si vorrebbe anche capire se tutti gli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Unione Europea sono correttamente utilizzati. “È soprattutto nostra intenzione raccogliere le istanze dai principali player dell’ecosistema”, spiega Carabetta. Si audiranno quindi rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, di categoria, investitori, business angel, abilitatori. Ma l’agenda non sarà chiusa. “Siamo aperti a qualsiasi contributo. Chi ritiene di avere una proposta o una criticità da segnalare può farlo scrivendo ai parlamentari della Commissione Attività Produttive. Ogni richiesta verrà presa in considerazione».
Anche i temi non sono bloccati. “Credo sia utile identificare le buone pratiche a livello territoriale, Comuni e Regioni, e individuare le possibili azioni per far crescere gli investimenti di venture capital in Italia. Così come ritengo utile diffondere la cultura imprenditoriale e allo stesso tempo del give back, della restituzione di una parte della fortuna avuta nel proprio business”, aggiunge Caraabetta. “Ma siamo disponibili ad accogliere i suggerimenti degli altri gruppi parlamentari così come degli stakeholder dell’ecosistema”.