Per le startup che si occupano di turismo e viaggi arriva il Premio Top Travel Startup 2018. La prima edizione si terrà il 24 gennaio 2019 in occasione del convegno “La via digitale italiana per il futuro del turismo” dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano. Il concorso è aperto a tutte le startup nate da non più di 5 anni che operano in ambito Turismo o Viaggi o hanno sviluppato progetti in questo settore.
COME FUNZIONA LA CALL
Le startup che vogliono candidarsi devono compilare la scheda rintracciabile a QUESTO LINK entro l’11 gennaio 2019. In occasione del convegno, i finalisti avranno l’opportunità di presentare pubblicamente la propria soluzione e una giuria di esperti decreterà in diretta il vincitore. Tutti i candidati potranno partecipare al lunch riservato e interagire con la community dell’Osservatorio e le principali aziende del Travel.
Anche senza essere una startup, è possibile scoprire quali sono le iniziative più innovative che potranno segnare l’evoluzione del mondo dei viaggi iscrivendosi al convegno usando. Per farlo è possibile utilizzare QUESTO LINK.
INNOVAZIONE DIGITALE NEL TURISMO, OCCASIONE PER LE STARTUP
La trasformazione digitale è entrata prepotentemente anche in questo settore. Spesso si fa ricorso alla Travel Technology, l’applicazione dell’Information Technology (IT) al mondo dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità. Inizialmente è stata associata ai sistemi informatici di prenotazione delle linee aeree, ma adesso comprende un’ampia serie di applicazioni. Con la sempre più elevata diffusione di Internet e degli smartphone, l’esperienza è radicalmente cambiata. L’innovazione tecnologica ha portato nella travel industry efficienza, automazione e customer intelligence dei dati. Ma anche maggiori opportunità per personalizzare il servizio al cliente e innovazioni di prodotti e servizi. Il travel-tech è dunque un ambito con grandissime opportunità e in continuo fermento.
Per quanto riguarda le startup impegnate a innovare il mondo dei beni culturali la situazione è più complessa, perché si tratta di fornire servizi e soluzioni in un ambito che deve ancora fare passi avanti sulla strada della digitalizzazione. L’ultimo Censimento Istat sui musei da parte dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni Culturali ha restituito la fotografia di un ecosistema culturale ancora all’alba nel percorso di innovazione: Il 27% dei quasi 5000 musei italiani non offre al pubblico alcun servizio digitale di supporto alla visita in loco, ma neppure un servizio online come un sito web o un account social. L’investimento nel digitale si concentra soprattutto sugli strumenti online: il 69% dei musei offre almeno un servizio su Internet. Minore è invece la disponibilità di strumenti tecnologici e digitali che possano supportare la visita all’interno della struttura: solo il 35% ne offre almeno uno. Eppure quegli enti culturali che introducono elementi di digitalizzazione nella loro offerta riscuotono il gradimento del pubblico.