Iter Legislativi

Incentivi fiscali e startup, nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale

Il decreto attuativo sulle agevolazioni fiscali per chi investe in startup è stato registrato presso la Corte dei Conti. Ora, manca solo l’ultimo tassello. Ecco quali sono le disposizioni che entreranno in vigore dopo la pubblicazione

Pubblicato il 14 Mar 2014

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Ora manca solamente l’ultimissimo tassello: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista per i prossimi giorni, e poi il decreto interministeriale che individua le modalità di attuazione degli incentivi fiscali per le persone fisiche e giuridiche che investono in startup innovative entrerà finalmente in rigore.

Con un tweet di poche ore fa, Mattia Corbetta, membro della segreteria tecnica del MISE, ha annunciato che finalmente, dopo circa 40 giorni dalla firma dell’ex Ministro Fabrizio Saccomanni, il decreto attuativo sulle agevolazioni fiscali è stato registrato presso la Corte dei Conti.

Si chiude, così, un iter burocratico lungo poco più di 3 mesi: risale, infatti, allo scorso 6 dicembre il via libera della Commissione Europea sugli incentivi fiscali a favore di chi investe in startup, il 20 dicembre (sempre con un tweet) l’ex Ministro Zanonato ha annunciato di aver firmato il DM, a cui è seguita, il 31 gennaio, la firma di Saccomanni.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entreranno in vigore le seguenti disposizioni:

1) Le persone fisiche (es. giovani imprenditori, business angel, e più in generale qualsiasi soggetto passivo IRPEF) che investiranno nel capitale sociale di una o più startup innovative, direttamente (mediante la sottoscrizione del capitale sociale) o indirettamente tramite organismi di investimento collettivo del risparmio potranno detrarre dall’imposta lorda il 19% dell’importo investito nei periodi di imposta 2013-2016. È, tuttavia, previsto che l’investimento detraibile non possa eccedere, in ciascun periodo di imposta, l’importo di euro 500.000.

2) Sempre limitatamente ai periodi di imposta 2013-2016, le società di capitali e ogni altro soggetto passivo IRES, che non siano startup innovative, potranno dedurre dalla base imponibile il 20% dell’importo investito nel capitale sociale di una o più start up innovativa, direttamente ovvero indirettamente tramite organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società che investano prevalentemente in start up innovative. Con riferimento a ciascun periodo di imposta, l’investimento massimo deducibile non deve eccedere l’importo di euro 1.800.000.

Le percentuali sopra riportate del 19% e 20% saranno incrementate fino a rispettivamente il 25% (in caso di detrazione) e il 27% (in caso di deduzione) con riferimento a investimenti in startup a vocazione sociale e in start up che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi ad alto valore tecnologico in ambito energetico.

Come sostiene Enrico Martini, del MISE, “per rafforzare la propensione all’attività d’investimento dei comparti seed e venture capital, è prioritario aumentare la capacità delle startup di attrarre capitali privati, anche grazie alla leva fiscale”.

Ora che il decreto è pronto ad entrare in vigore, speriamo che le nostre startup innovative possano cominciare a vivere la loro primavera.

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