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Imprese femminili e giovanili: “Vogliamo poter fare”

Si è concluso con questo appello a GammaDonna il 6° Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile. Ora l’obiettivo è formulare proposte di interventi burocratici e fiscali da sottoporre ai responsabili del sistema economico e istituzionale

Pubblicato il 06 Ott 2014

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Sesto Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile

“Capitali intelligenti e pazienti”, “detassazione degli utili investiti in ricerca e crescita”, “rispetto delle normative europee in materia di ambiente”, “procedure burocratiche più snelle e linguaggi più semplici”, “più formazione mirata accessibile on demand”. In una parola: “poter fare”.

È quello che le imprese hanno chiesto a GammaDonna nel corso del 6° Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile, che si è appena concluso a Torino.

Il Salone, che in due giorni ha prodotto un intenso dibattito e confronto tra gli interpreti delle nuove tendenze imprenditoriali, ha registrato oltre 800 partecipanti agli atelier, tavole rotonde, workshop, e un tutto esaurito ai quattro laboratori tematici sui temi caldi dell’economia collaborativa, della social innovation come motore d’impresa e creazione di valore, della digital economy e delle forme di finanziamento innovativo, come il crowdfunding e la moneta complementare.

Ora, in vista della prossima edizione che si terrà in autunno del 2015, l’obiettivo di GammaDonna è formulare proposte di intervento, concrete e condivise, sul fronte burocratico, formativo, fiscale, da sottoporre agli enti competenti del sistema economico ed istituzionale.

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