Nella corsa alla Silicon Valley taglia il traguardo per primo Ignazio Marino. Il sindaco di Roma, precedendo di una decina di giorni il premier Matteo Renzi, arriva oggi a San Francisco, dove resterà fino al 13 settembre, e dove incontrerà, tra gli altri, la Fondazione Mind the Bridge (selezionatore e acceleratore di startup) e gli imprenditori romani attivi nel settore dell’innovazione tecnologica.
Uno sgambetto al presidente del Consiglio, che il 21 e il 22 settembre sarà nella Valley californiana dove incontrerà i protagonisti della digital economy? O semplicemente un viaggio programmato da tempo? Una cosa è certa: a Marino, che ha vissuto molti anni all’estero e parla bene l’inglese, Roma a volte sembra stare un po’ stretta. Da quando è diventato primo cittadino si è recato per impegni (quasi tutti istituzionali) in Turchia, al World Economic Forum di Davos, a Parigi, in Arabia Saudita, a Madrid, Boston e Londra. Un sindaco viaggiatore, insomma. Qualcuno polemizza sui costi delle missioni, ricordando il buco di bilancio dell’amministrazione capitolina. Lui assicura che va all’estero per vendere il brand di Roma e attrarre investimenti. Di certo ha battuto sul tempo il già molto viaggiatore Renzi, approdando in anticipo nella Mecca dell’innovazione mondiale.
L’incontro con la comunità digitale locale è tuttavia solo una parte della missione del chirurgo in Usa. Per la precisione la parte finale durante la quale, come detto, Marino avrà modo di incontrare la Fondazione Mind the Bridge, organizzazione no profit italo-americana guidata da Marco Marinucci e Alberto Onetti, che gestisce un programma di accelerazione di impresa a vocazione internazionale, selezionando startup da vari Paesi. Il sindaco dovrebbe inoltre vedere gli imprenditori romani attivi nel settore dell’innovazione tecnologica per discutere delle opportunità di scambi e di crescita grazie proprio alla loro presenza nell’area. In questo contesto si dovrebbe parlare della proposta per la riattivazione di un volo diretto Roma-San Francisco, come è stato chiesto nei giorni scorsi con una petizione firmata dalle più importanti associazioni di italiani in Silicon Valley.
Ma questa è solo una tappa del viaggio che comincia con l’incontro tra Marino, Debbie Raphael, direttore di SFEnvironment e Jack Macy, direttore del programma ZeroWaste. Gli ospiti americani forniranno una panoramica sulle politiche ambientali cittadine e sui programmi di gestione dei rifiuti urbani: panoramica dalla quale è auspicabile che il sindaco possa trarre preziosi insegnamenti, considerando che ormai da tempo, come riportato da molti media e come è facile constatare passeggiando per Roma, la situazione rifiuti si sta trasformando in una vera e propria emergenza. Seguirà il meeting tra il primo cittadino di Roma e quello di San Francisco, Ed Lee, che si focalizzerà sullo scambio di esperienze nella gestione amministrativa, incluse le questioni ambientali e, appunto, le emergenze in città.
Insieme al Sovrintendente ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce, il sindaco incontrerà anche il direttore dei Fine Arts Museums di San Francisco, per l’attuazione concreta dell’accordo di collaborazione fra i musei di Roma e della città californiana. Marino presenterà i suoi piani per la zona archeologica di Roma ad alcuni mecenati e finanziatori potenzialmente interessati ad investire in opere di restauro nella capitale.
Il sindaco sarà poi ospite dell’Academy of Achievement, organizzazione no profit con sede a Washington che punta a mettere in contatto personaggi di successo e di alto profilo con “young achievers”, in modo da ispirarli e contagiarli con il loro carisma. Nel 2016 si terrà proprio a Roma il Summit dell’Academy. Nell’ultimo giorno di permanenza a San Francisco, Marino interverrà al Banquet of Golden Plate, serata conclusiva del Summit dell’Academy.
Il 21 settembre, invece, gli americani della West Coast si vedranno arrivare Matteo Renzi. È invitato a una cena esclusiva nel campus della Stanford University, poi dovrebbe incontrare la comunità italiana di San Francisco, quindi fare visita alla Singularity University, realtà forse meno nota in Italia della Stanford University ma altrettanto prestigiosa e focalizzata sulle nuove tecnologie. Successivamente il premier visiterà la sede di Twitter e un’altra corporation della quale non è ancora stato reso noto il nome. Il soggiorno nella valle dell’innovazione non dovrebbe durare più di 24 ore: Renzi proseguirà verso est la missione americana che avrà il suo clou il 25 con l’intervento all’Assemblea generale dell’ONU.