Gli ultimi mesi hanno messo in evidenza la centralità dell’identità digitale a supporto delle interazioni online e della continuità di business. Sia nel contesto italiano sia nel panorama internazionale si sta guardando con sempre maggiore interesse all’adozione di strumenti di riconoscimento da remoto, creando nuove piattaforme ed ecosistemi interconnessi.
La frontiera tecnologica dell’identità digitale è in rapida evoluzione: i principali trend sono, infatti, spinti dalle scelte strategiche di grandi player del mercato e di startup innovative che stanno trovando in questo mercato importanti opportunità di business.
L’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con l’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, ha analizzato le startup internazionali operanti nell’ambito dell’identità digitale, concentrandosi su quelle nate a partire dal 2016 e che hanno ricevuto il loro ultimo finanziamento dal 2018.
Oggetto dell’analisi sono 261 startup internazionali, delle quali sono noti dati parziali sui finanziamenti, relativi solo a 186 realtà. L’ammontare complessivo dei finanziamenti è pari a circa 1,06 miliardi di dollari, con una media di 5,7 milioni di dollari per startup.
Le startup sono state classificate in base all’ambito applicativo in cui può essere valorizzata l’offerta della startup stessa:
- General Purpose: l’offerta della startup può essere declinata su un vasto range di applicazioni, senza una polarizzazione specifica;
- Verticals: la startup sviluppa soluzioni verticali, dedicate a uno o più ambiti di riferimento specifici. Questo ambito è stato a sua volta suddiviso in: ambito umanitario, eGovernement, Enterprise, Finance, Istruzione, Mobilità, Telecomunicazioni, Viaggi e Turismo.
Nella categoria di General Purpose troviamo Veridium, che ha la missione di favorire il progresso verso un mondo in cui le identità siano al sicuro e le esperienze digitali siano fluide e “frictionless”, un ecosistema passwordless che sia in grado di connette tutti gli utenti a tutti i sistemi di cui necessitano. Per fare questo, hanno spiegato Lionel Monchecourt e Fabrice Jars, rispettivamente Director of Field Engineering e Regional Director France & Southern Europe, la startup mette a disposizione delle organizzazioni “App-less”, una piattaforma Passwordless MFA che funziona a prescindere dal device di utilizzo.
In questa categoria rientrano anche le startup Ubble e Keyless. La prima, raccontata da Juliette Delanoe, Co-Founder, ha come mission quella di portare le identità dal mondo reale a quello virtuale in un modo sicuro e affidabile; per fare questo la startup offre una verifica dell’identità online più “forte” di un controllo face-to-face nella vita reale, utilizzando video in live streaming e la computer vision sia per documenti di identità sia per il riconoscimento facciale.
Keyless, presentata al Workshop dall’Head of Sales Davide Minieri, ha sviluppato un sistema di identità digitale basato su un’infrastruttura distribuita, che utilizza i dati biometrici per l’autenticazione sicura senza password in conformità alle principali normative. Il sistema di identità digitale sviluppato da Keyless trova applicazione in ambito enterprise per l’autenticazione e la gestione degli accessi dei dipendenti, ma può essere applicato anche in ambito Finance per l’autenticazione di utenti e clienti per l’accesso a servizi bancari.
All’ambito specifico finanziario (e in parte anche sanitario) appartiene la startup Confirmo, presentata al Workshop dal Founder Marco Cappellini. Confirmo ha sviluppato una soluzione digitale per verificare e certificare la comprensione di un documento da firmare, assistendo l’utente nel processo di acquisizione delle informazioni e testandone il corretto apprendimento. L’utente viene guidato attraverso un processo di apprendimento e supportato da un assistente virtuale che è in grado di rispondere alle domande più frequenti.
Sempre all’interno dell’ambito Finance, ma con un taglio Enterprise, risulta flywallet. Lorenzo Frollini, Founder, CEO e CTO, ha raccontato come il dispositivo di riconoscimento biometrico della startup, accoppiato con la relativa applicazione mobile, consenta all’utente di autorizzare pagamenti contactless e di effettuare accessi logici e fisici ed altri servizi digitali, autenticandosi attraverso l’impronta digitale o battito cardiaco via ECG.
Fourthline, startup basata ad Amsterdam, si occupa di onboarding e verifica dell’identità dell’utente finale in ambito finanziario, in conformità alle normative di KYC e AML. Come spiegato dall’Account Executive Gabriele Rosati, le procedure di verifica dei documenti nel processo di riconoscimento sono supportate da algoritmi di AI, finalizzati all’individuazione di eventuali anomalie o frodi.
In ambito umanitario (eCommerce e retail) troviamo infine tykn. Secondo quanto raccontato dal Co-Founder e COO Khalid Maliki, questa startup offre una tecnologia innovativa che permette alle organizzazioni di ottenere credenziali crittografate, non falsificabili e verificabili ovunque. Gli utenti possono usare la propria ID per accedere ai servizi, rimanendo in pieno controllo dei propri dati personali.
Da una comparazione dell’attuale ecosistema internazionale delle startup attive nell’ambito della Digital Identity con l’analogo ecosistema del 2019, emerge una crescita del 51% della numerosità totale del campione, che passa da 173 a 261 startup. 108 realtà erano già state incluse nell’analisi dello scorso anno e per 26 di queste è stata registrata una crescita nei finanziamenti totali. Sono state invece individuate 153 nuove startup, che hanno ricevuto in totale 590 milioni di dollari.