Il sempre più massiccio utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa produrrà sicuramente vantaggi per l’umanità, ma anche una serie di criticità, per esempio quelle relative alla diffusione dei deepfake, foto, video o audio generati dall’AI che sembrano reali, perciò rischiano di ingannare le persone e destabilizzare la società. Servono e serviranno uomini e mezzi per contrastare questa eventuale, pericolosa deriva. Una startup innovativa con sede a Milano, IdentifAI, ha deciso intelligentemente di farne il proprio business. E alcuni investitori d’eccellenza hanno apprezzato l’idea, tanto da contribuire a un finanziamento seed da 2,2 milioni di euro guidato da United Ventures, gestore di venture capital focalizzato in investimenti in startup tecnologiche. Vediamo meglio cosa fa questa startup e perché ha convinto gli iniziali finanziatori.
Cosa propone IdentifAI
IdentifAI è una startup italiana fondata da Marco Ramilli, specializzata nella definizione e nel training di modelli (de)generativi per identificare l’origine di contenuti potenzialmente generati da sistemi di intelligenza artificiale. La sua piattaforma tecnologica, basata appunto sull’intelligenza artificiale “degenerativa”, è in grado di riconoscere con elevata probabilità se un’immagine o un video sono stati prodotti da una AI generativa oppure da un essere umano al fine di rendere l’utilizzatore consapevole di ciò che sta osservando. Attraverso soluzioni proattive e tecnologie avanzate di AI, si legge in un comunicato diffuso dall’azienda, IdentifAI promuove l’integrità dell’espressione creativa e offre strumenti per apprezzare i contributi unici sia umani sia artificiali. Inoltre è progettato come uno strumento per supportare la sicurezza digitale e combattere la disinformazione attraverso la verifica delle immagini.
La missione: la tecnologia al servizio del bene comune
La startup intende fornire ad ogni individuo, cittadino, consumatore, decisore politico o aziendale, si legge sempre nel comunicato, il potere di distinguere con chiarezza se ciò che osserva è frutto di un’intelligenza artificiale o di creatività umana. In tal modo vuole garantire che le tecnologie emergenti servano il bene comune e non diventino strumenti di destabilizzazione, anche grazie a tecnologie altrettanto efficaci in grado di limitare questi rischi.
Chi è il fondatore Marco Ramilli
Con oltre 15 anni di esperienza nel campo della cybersecurity, Marco Ramilli ha fondato e dirige Yoroi, un innovativo Managed Cyber Security Service Provider. Yoroi si concentra sulla difesa dei propri clienti, utilizzando una piattaforma unica chiamata CyberSecurity Defence Center che potenzia l’analisi e la risposta.
Ramilli ha un dottorato di ricerca in Information Communication Technology e ha lavorato per il governo degli Stati Uniti, l’IEEE e varie istituzioni accademiche come ricercatore, relatore e docente. Ha pubblicato numerosi articoli e libri sulla rilevazione di malware, il penetration testing e la sicurezza digitale. È anche un white-hat hacker, cioè un hacker che opera per il bene di aziende e persone, un relatore TEDx e un Paul Harris Fellow. Come si legge sul suo profilo Linkedin, “crede fermamente nel ruolo umano nell’era digitale e la sua missione è proteggere le organizzazioni private e pubbliche dalle minacce informatiche”. Il suo credo è: “La difesa appartiene agli esseri umani”.
Chi ha investito in IdentifAI: il pioniere di Internet, l’ex presidente di Microsoft, il figlio di Alessandri
Tra i nomi di coloro che hanno partecipato al round in qualità di business angels ci sono alcuni protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione italiano del passato e del presente: Matteo Fago, che nel lontano 1995 fece decollare una delle prime startup online d’Italia, Venere.com, poi venduta ad Expedia; Edoardo Alessandri di Wellness Holding, figlio di Nerio Alessandri, patron di Technogym, che nel 2021 ha lanciato Wellness Ventures, venture capital per ideazione e sviluppo di progetti tecnologici e digitali nello sport e nel fitness; e Umberto Paolucci di UP Invest, già presidente di Microsoft Italia, Vice Presidente di Microsoft Corporation nel 1998 e Senior Chairman di Microsoft Europa Medio Oriente e Africa nel 2023.
Tutti uniti da un impegno condiviso: contribuire allo sviluppo di tecnologie di contrasto all’uso malevolo dei deepfake e alla promozione di un ambiente informativo trasparente e sicuro.
Verso la messa a punto di modelli degenerativi: cosa sono
“L’avanzamento tecnologico in ambito generative AI causerà un avvicinamento tra il mondo fisico e quello digitale rendendoli indistinguibili ad occhio umano. Credo sia nostro diritto essere informati, in ogni momento, su ciò che utilizziamo per alimentare la nostra mente, che a sua volta dirige la nostra opinione”, ha dichiarato Marco Ramilli, fondatore di IdentifAI. “Questo finanziamento – ha aggiunto – ci consentirà di fare ulteriori passi in avanti nella messa a punto dei nostri modelli degenerativi, in grado di distinguere i contenuti naturali da quelli artificiali, prodotti in molti casi da un’intelligenza artificiale avversaria”.
Per modello degenerativo IdentifAI intende un proprio modello generativo addestrato per identificare un artefatto (immagine, video, suono o testo) realizzato da una intelligenza artificiale. Un sistema decostruttore basato sulla probabilità dell’accadimento di ogni singolo pixel.
Fornire soluzioni innovative a problemi complessi
“L’investimento in IdentifAI è coerente con la nostra tesi di investimento, che prevede la selezione di iniziative in grado di fornire soluzioni innovative a problemi complessi, come ad esempio la mitigazione degli impatti collaterali e potenzialmente negativi legati alla diffusione delle intelligenze artificiali”, ha aggiunto Massimiliano Magrini, managing partner & co-founder di United Ventures. “Distinguere se un contenuto è stato creato da un essere umano o meno sta diventando sempre più cruciale e IdentifAI è ben posizionata per sfruttare le opportunità emergenti in questo settore. Marco Ramilli, un imprenditore alla sua seconda esperienza, porta un solido track record, competenza tecnologica e visione strategica, rendendo IdentifAI pronta a giocare un ruolo di primo piano nell’industria del rilevamento dei deepfake”.
La potenzialità della tecnologia di IdentifAI ha attirato l’attenzione dei principali attori del settore. Sono in corso negoziazioni e accordi preliminari per convalidare ed espandere la portata di mercato dei suoi prodotti innovativi.