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IdentifAI, 2,2 milioni per la startup che scopre i deepfake: chi sono il fondatore e gli investitori



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Round seed guidato da United Ventures per IdentifAI, startup di Milano che propone una piattaforma per riconoscere se un’immagine è prodotta da AI generativa o da un essere umano. Chi è il founder Marco Ramilli e perché è piaciuta a Matteo Fago, Edoardo Alessandri e Umberto Paolucci. La tecnologia per il bene comune

Pubblicato il 2 set 2024

Luciana Maci

Coordinatrice editoriale EconomyUp



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Marco Ramilli, fondatore di Identifi

Il sempre più massiccio utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa produrrà sicuramente vantaggi per l’umanità, ma anche una serie di criticità, per esempio quelle relative alla diffusione dei deepfake, foto, video o audio generati dall’AI che sembrano reali, perciò rischiano di ingannare le persone e destabilizzare la società. Servono e serviranno uomini e mezzi per contrastare questa eventuale, pericolosa deriva. Una startup innovativa con sede a Milano, IdentifAI, ha deciso intelligentemente di farne il proprio business. E alcuni investitori d’eccellenza hanno apprezzato l’idea, tanto da contribuire a un finanziamento seed da 2,2 milioni di euro guidato da United Ventures, gestore di venture capital focalizzato in investimenti in startup tecnologiche. Vediamo meglio cosa fa questa startup e perché ha convinto gli iniziali finanziatori.

Cosa propone IdentifAI

IdentifAI è una startup italiana fondata da Marco Ramilli, specializzata nella definizione e nel training di modelli (de)generativi per identificare l’origine di contenuti potenzialmente generati da sistemi di intelligenza artificiale. La sua piattaforma tecnologica, basata appunto sull’intelligenza artificiale “degenerativa”, è in grado di riconoscere con elevata probabilità se un’immagine o un video sono stati prodotti da una AI generativa oppure da un essere umano al fine di rendere l’utilizzatore consapevole di ciò che sta osservando. Attraverso soluzioni proattive e tecnologie avanzate di AI, si legge in un comunicato diffuso dall’azienda, IdentifAI promuove l’integrità dell’espressione creativa e offre strumenti per apprezzare i contributi unici sia umani sia artificiali. Inoltre è progettato come uno strumento per supportare la sicurezza digitale e combattere la disinformazione attraverso la verifica delle immagini. 

La missione: la tecnologia al servizio del bene comune

La startup intende fornire ad ogni individuo, cittadino, consumatore, decisore politico o aziendale, si legge sempre nel comunicato, il potere di distinguere con chiarezza se ciò che osserva è frutto di un’intelligenza artificiale o di creatività umana. In tal modo vuole garantire che le tecnologie emergenti servano il bene comune e non diventino strumenti di destabilizzazione, anche grazie a tecnologie altrettanto efficaci in grado di limitare questi rischi.

Chi è il fondatore Marco Ramilli

Con oltre 15 anni di esperienza nel campo della cybersecurity, Marco Ramilli ha fondato e dirige Yoroi, un innovativo Managed Cyber Security Service Provider. Yoroi si concentra sulla difesa dei propri clienti, utilizzando una piattaforma unica chiamata CyberSecurity Defence Center che potenzia l’analisi e la risposta.

Ramilli ha un dottorato di ricerca in Information Communication Technology e ha lavorato per il governo degli Stati Uniti, l’IEEE e varie istituzioni accademiche come ricercatore, relatore e docente. Ha pubblicato numerosi articoli e libri sulla rilevazione di malware, il penetration testing e la sicurezza digitale. È anche un white-hat hacker, cioè un hacker che opera per il bene di aziende e persone, un relatore TEDx e un Paul Harris Fellow. Come si legge sul suo profilo Linkedin, “crede fermamente nel ruolo umano nell’era digitale e la sua missione è proteggere le organizzazioni private e pubbliche dalle minacce informatiche”. Il suo credo è: “La difesa appartiene agli esseri umani”.

Chi ha investito in IdentifAI: il pioniere di Internet, l’ex presidente di Microsoft, il figlio di Alessandri

Tra i nomi di coloro che hanno partecipato al round in qualità di business angels ci sono alcuni protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione italiano del passato e del presente: Matteo Fago, che nel lontano 1995 fece decollare una delle prime startup online d’Italia, Venere.com, poi venduta ad Expedia; Edoardo Alessandri di Wellness Holding, figlio di Nerio Alessandri, patron di Technogym, che nel 2021 ha lanciato Wellness Ventures, venture capital per ideazione e sviluppo di progetti tecnologici e digitali nello sport e nel fitness; e Umberto Paolucci di UP Invest, già presidente di Microsoft Italia, Vice Presidente di Microsoft Corporation nel 1998 e Senior Chairman di Microsoft Europa Medio Oriente e Africa nel 2023.

Tutti uniti da un impegno condiviso: contribuire allo sviluppo di tecnologie di contrasto all’uso malevolo dei deepfake e alla promozione di un ambiente informativo trasparente e sicuro.

Verso la messa a punto di modelli degenerativi: cosa sono

“L’avanzamento tecnologico in ambito generative AI causerà un avvicinamento tra il mondo fisico e quello digitale rendendoli indistinguibili ad occhio umano. Credo sia nostro diritto essere informati, in ogni momento, su ciò che utilizziamo per alimentare la nostra mente, che a sua volta dirige la nostra opinione”, ha dichiarato Marco Ramilli, fondatore di IdentifAI. “Questo finanziamento – ha aggiunto – ci consentirà di fare ulteriori passi in avanti nella messa a punto dei nostri modelli degenerativi, in grado di distinguere i contenuti naturali da quelli artificiali, prodotti in molti casi da un’intelligenza artificiale avversaria”.

Per modello degenerativo IdentifAI intende un proprio modello generativo addestrato per identificare un artefatto (immagine, video, suono o testo) realizzato da una intelligenza artificiale. Un sistema decostruttore basato sulla probabilità dell’accadimento di ogni singolo pixel.

Fornire soluzioni innovative a problemi complessi

“L’investimento in IdentifAI è coerente con la nostra tesi di investimento, che prevede la selezione di iniziative in grado di fornire soluzioni innovative a problemi complessi, come ad esempio la mitigazione degli impatti collaterali e potenzialmente negativi legati alla diffusione delle intelligenze artificiali”, ha aggiunto Massimiliano Magrini, managing partner & co-founder di United Ventures. “Distinguere se un contenuto è stato creato da un essere umano o meno sta diventando sempre più cruciale e IdentifAI è ben posizionata per sfruttare le opportunità emergenti in questo settore. Marco Ramilli, un imprenditore alla sua seconda esperienza, porta un solido track record, competenza tecnologica e visione strategica, rendendo IdentifAI pronta a giocare un ruolo di primo piano nell’industria del rilevamento dei deepfake”.

La potenzialità della tecnologia di IdentifAI ha attirato l’attenzione dei principali attori del settore. Sono in corso negoziazioni e accordi preliminari per convalidare ed espandere la portata di mercato dei suoi prodotti innovativi.

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