iComfort, come trasformare ogni edificio in smart building

Non solo risparmio energetico, un edificio intelligente deve anche garantire il benessere delle persone. Una startup romana, finalista di Open-F@b Call4Ideas 2019, ha sviluppato un ambizioso progetto in questa direzione, facendo leva sui big data e Iot

Pubblicato il 20 Gen 2020

Concetta Desando

Giornalista

smart building

Il solo risparmio energetico non basta per definire un edificio di nuova generazione (smart building). “Oggi tra i fattori da valutare c’è anche il benessere delle persone all’interno dell’edificio”. Parola di Ernesto Lombardi, Ceo di iComfort, società innovativa romana che vuole trasformare ogni costruzione in smart building. Con una strategia innovativa: monitorare non solo ogni tipo di fattore ambientale ma anche il monitoraggio degli spazi, e mettendo al centro il benessere della persona. Un progetto ambizioso che Lombardi cerca di realizzare grazie anche all’uso dei dati delle persone all’interno dei building. Non a caso iComfort è una delle realtà finaliste dell’edizione 2019 di Open-F@b Call4Ideas di BNP Paribas Cardif dedicata alla Human Data Science.

La storia di iComfort

Appassionato di tecnologie, Ernesto Lombardi ha 50 anni e segue con entusiasmo tutto ciò che l’innovazione propone. Laureato in informatica, è nel mondo di internet fin dagli albori. Ha iniziato la carriera professionale in Nestlè nel 1995 seguendo i primi progetti internet per l’Italia e poi per Nestlé Europa a Vevey in Svizzera. Subito dopo è entrato nel Gruppo Enel e poi è stato nominato responsabile della market area di business development in Telecom Italia Learning Services. “Ricco di esperienze e di contatti, nel 2008 decido di fondare una mia società: nasce Smart Sys, realtà di sviluppo di software” racconta.

Intanto, però, ha in mente un’altra idea legata a un progetto di ricerca: “Monitorare in tempo reale umidità e temperatura dei musei” continua. Si mette così al lavoro per innovare gli strumenti ormai datati per questo scopo e inizia, così, a gettare le basi per quella che sarà poi iComfort. La società nasce ufficialmente come spin-off di Smart Sys nel giugno del 2019, grazie anche al supporto dell’incubatore Digital Magics. Allargando il progetto dai musei ai building in generale e il monitoraggio dei fattori ambientali a molto di più.

Che cosa fa iComfort e come

Considerata una realtà del proptech italiano, iComfort aiuta efficacemente le imprese ad affrontare le nuove esigenze legate agli Smart Workplace e agli Smart Building. Come? Con una piattaforma IoT e una dashbord che permettono di avere un ufficio più smart (consentendo di monitorare come, quando e dove i dipendenti utilizzano gli spazi dell’ufficio) e creando un ambiente migliore (monitorando qualità dell’aria, illuminazione, rumore).

Mediante una serie di sensori ed evolute analisi big data, in grado di integrare molteplici fonti di dati, fornisce utili indicazioni per l’ottimizzazione di diversi servizi, il miglioramento delle perfomance e l’engagement dei propri collaboratori.

Grazie a una piattaforma software customizzabile e scalabile secondo le necessità del cliente e a un set di analisi tailored, le aziende sono in grado di ricevere insight per definire e implementare politiche innovative per migliorare la workplace experience, e mantenere una solida reputazione. La dashboard permette un costante monitoraggio di tutti i parametri definiti anche attraverso una visualizzazione grafica intuitiva, report periodici, e segnalare eventuali eventi sentinella attraverso i principali sistemi di instant messaging.

Non solo. È in grado di fornire un supporto unico nel suo genere per il monitoraggio degli uffici (scrivania, phone boot, aree lounge) e dei diversi ambienti comuni (mense, sale riunioni, break, sale eventi), monitorando presenze e utilizzi per ogni piano. Tutto questo sia con una installazione on premise che in cloud.

Ad oggi iComfort supporta, anche grazie agli oltre 7000 sensori installati, 36 piani di diversi building, 78 sale riunioni, 4 mense e 7 hall, con uno o più sistemi di digital signage per piano e lavora con grandi realtà quali Modis, NTT Data, Indra.

La società creata da Ernesto Lombardi conta su un comitato scientifico, il cui ruolo è quello di fornire una guida per quanto riguarda le evoluzioni a lungo termine e le tendenze emergenti nel campo della gestione del posto di lavoro. La squadra è composta da professori e professionisti quali Andrea Ciaramella (professore associato del Politecnico di Milano), Federico Lessio (chief experience officer di Copernico) Eleonora Beatrice Fontana (Architetto dell’Innovazione).

Il modello di business

È un modello di business B2B quello seguito da iComfort: “Proponiamo alle grandi aziende di trasformare i propri edifici in smart building” dice Lombardi. “Garantire la qualità dell’aria interna, fare in modo che gli spazi siano sfruttati al meglio e in sicurezza sono ambizioni aziendali che hanno bisogno della tecnologia adatta per essere centrate. Noi abbiamo questa tecnologia” taglia corto il Ceo dell’azienda. Che punta sui vantaggi che iComfort può portare a lavoratori e aziende.

I vantaggi per aziende e dipendenti

“Chi lavora in una realtà dotata di mensa aziendale lo sa bene: quante volte avete dovuto fare i conti con la fila e i minuti contati? iComfort potrebbe risolvere il problema con un semplice messaggio in intranet che avvisa l’utente nel momento in cui la mensa è libera” racconta il Ceo. E questo è solo uno degli esempi di come questa realtà vuole influire sul benessere delle persone all’interno di un edificio. Perché se di qualità dell’aria, anche negli spazi chiusi, si parla spesso, meno conosciute sono situazioni legate alla quotidianità professionale.

Adottare le soluzioni proposte da iComfort può essere vantaggioso anche per le aziende: “In un grande open space a Milano una scrivania può costare 8mila euro all’anno. Ottimizzare gli spazi significa migliorarne la gestione risparmiando: se in un’azienda con 100 scrivanie si riduce del 10% l’occupazione di questi mobili, si avrà come risultato una riduzione del costo totale”.

I progetti futuri sulle compagnie

Se alla call di Open F@b iComfort ha partecipato puntando sull’uso dei dati del proprio sistema, in linea con la call di Paribas Cardif, la società ha ora in mente nuovi progetti che potrebbero interessare le compagnie. “Stiamo lavorando su algoritmi evoluti per creare un sistema che permetta di mettere in sicurezza l’edificio” dice Lombardi. Qualcosa che potrebbe fare gola alle compagnie attente alla trasformazione digitale. Ma per ora il Ceo non dice altro: “Abbiamo il brutto vizio prima del fare e poi del dire” conclude.

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Concetta Desando
Concetta Desando
Giornalista

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collaboro con testate nazionali.

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