Amiko AI e A.S.I.M.o.V sono le due startup italiane che accederanno alla seconda fase dell’IBM Watson AI XPRIZE, la competizione internazionale – della durata di quattro anni – in cui team provenienti da tutto il mondo si sfidano per dimostrare come gli esseri umani possano collaborare con potenti tecnologie, nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, per risolvere le grandi sfide sociali. Una giuria di esperti ha selezionato i 59 team, provenienti da 14 Paesi nel mondo, i quali si sfideranno per aggiudicarsi il premio da 5 milioni di dollari.
Amiko AI sta sviluppando un sistema che consente il monitoraggio in tempo reale dell’utilizzo di farmaci e dello stato di salute del paziente, col fine di assistere gli operatori sanitari e consentire ai pazienti affetti da asma di ottenere migliori risultati. «Respiro è una piattaforma di salute connessa, che usa sensori, applicazioni mobili e strumenti di big data analytics per misurare l’efficacia del trattamento, col fine di aiutare pazienti, medici ed operatori sanitari a migliorare la qualità e gli outcome della cura. La piattaforma consentirà lo sviluppo di modelli di cura innovativi, più efficaci e maggiormente sostenibili. Mediante l’integrazione di enormi moli di dati terapeutici, comportamentali, clinici ed ambientali, renderà possibile lo sviluppo di cure personalizzate adatte ad ogni singolo paziente, ottimizzando l’appropriatezza prescrittiva, la qualità del trattamento e le spese sanitarie associate». Ha spiegato Martijin Federico Grinovero, team leader di AMIKO AI.
A.S.I.M.o.V. è invece un progetto che mira allo sviluppo del processo di elaborazione del linguaggio naturale, con speciale applicazione rivolta alle persone che presentano problemi di linguaggio e capacità espressiva. Silvestre Pitti – team leader A.S.I.M.o.V. – spiega come nasce e si sviluppa il suo progetto: «Ho cominciato l’avventura con XPRIZE partecipando al Global Learning XPRIZE, per sviluppare un’app che insegnasse ai bambini a leggere e scrivere. Durante lo sviluppo dell’app ho avuto la necessità di un riconoscitore vocale per la lingua Swahili, ma non ne ho trovato uno. Dopo una lunga ricerca ho deciso così di svilupparne uno da me. Questo mi ha fatto saltare la scadenza del concorso a causa della quantità di tempo necessaria per svilupparlo. Nel frattempo la XPRIZE ha promosso questo concorso sull’intelligenza artificiale, così ho deciso di partecipare con il mio progetto: un riconoscitore vocale in cui è più semplice aggiungere nuove lingue». Egli ritiene che nel mondo moderno e globalizzato, la tecnologia sia sempre più importante nella vita delle persone. Chiaramente ottimista e determinato quando dichiara che: «le vite sono le nostre e dobbiamo gestirle a modo nostro, inclusa la lingua con cui vogliamo esprimerci. Tutti gli oggetti tecnologici che usiamo quotidianamente stanno per essere trasformati in oggetti che ci ascoltano e ci parlano. Ad oggi articolano soltanto poche lingue, ma spero di riuscire a renderli più flessibili, permettendo di adattarsi alla lingua che scegliamo piuttosto che parlare noi il loro linguaggio».
Ma cos’è più nel dettaglio IBM Watson AI Prize? Si tratta di una competizione globale di 4 anni, che ha come tema l’intelligenza artificiale e mette in palio 5 milioni di dollari. La gara è aperta, e le squadre sono invitate a definire i propri obiettivi e realizzare applicazioni AI che abbiano un impatto positivo sull’uomo, operando in modo significativo in settori quali la sanità, l’istruzione, l’energia, l’ambiente e lo sviluppo globale. Le squadre dovranno utilizzare le loro migliori risorse disponibili per attuare un piano di concorrenza completo. Nel corso degli anni, ogni team dovrà dimostrare i progressi verso il raggiungimento di tale piano fino al round finale. I primi tre finalisti si affronteranno durante il TED 2020, in cui giudici esperti insieme ad un pubblico on-site/online coronerà il vincitore della grande competizione. Il montepremi totale è di 5 milioni di dollari, da dividere tra i primi 3 finalisti: 3 milioni di dollari al primo e 1 milione ciascuno al secondo e terzo classificato.