Iacono (Fs): “Verso l’addio al biglietto cartaceo, nel 2015 arriva la smart card”

Il direttore del Trasporto regionale di Trenitalia anticipa a EconomyUp: “Tra un anno il passaggio al titolo di viaggio elettronico: sarà multi-servizi, usabile anche per car-sharing”. In cantiere altre innovazioni, dall’app di rilevazione presenze a quella per disabili. “Pronti a collaborare con i partecipanti al Mobility Hackathon”

Pubblicato il 12 Dic 2014

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Orazio Iacono, direttore della divisione Trasporto regionale

Addio al vecchio biglietto ferroviario di carta, dal prossimo anno i titoli di viaggio si pagheranno con la smart card. Lo anticipa a EconomyUp Orazio Iacono, nuovo direttore della Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia, comparto che vede ogni giorno in movimento 8500 treni e 2,3 milioni di passeggeri. “Puntiamo molto sull’innovazione e sulle nuove tecnologie che ci consentono di avere più servizi da offrire ai passeggeri e di agevolare il loro viaggio” dice Iacono, 46 anni, in apertura del Mobility Hackathon a Roma, grande concorso di idee per sviluppatori, startupper e maker dedicato all’individuazione di soluzioni sul tema della mobilità. Organizzato da Luiss Enlabs e Codemotion, è promosso proprio da Ferrovie dello Stato, oltre che dall’Agenzia per la Mobilità di Roma e Atac. Un’occasione da cui potrebbero scaturire collaborazioni tra Fs e startup sulle soluzioni innovative a cui sta lavorando l’azienda dei trasporti. Prima fra tutte, dice Iacono, “il graduale ma definitivo abbandono del titolo di viaggio ferroviario di carta”.

Quali tempistiche?
Entro metà 2015 i biglietti dei convogli ferroviari si acquisteranno anche attraverso una smart card. Già oggi esistono 1500 smart card circolanti nella Regione Piemonte con le quali si possono acquistare abbonamenti ai treni regionali. Vengono caricate in biglietteria e nelle macchinette self-service e vengono poi lette dai Pos in dotazione al personale ferroviario. Oggi è una carta per la mobilità, ma a breve diventerà una carta di pagamento a debito grazie a un accordo stipulato lo scorso 4 dicembre tra l’Ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano, e quello di Carta Sì, Laura Cioli.

Cosa cambia per gli utenti?
Sarà una carta multi-servizi e potrà essere usata, per esempio, per spostarsi da casa alla stazione con un servizio di car-sharing (siamo in partnership con Enjoy), o anche per recarsi allo stadio o a teatro. Non si pagherà più solo un viaggio in treno, ma una serie di spostamenti collegati ad attività.

Varrà solo per i treni regionali?
Al momento lo sviluppo, come dicevo, è sui regionali del Piemonte. Ma intorno a giugno del prossimo anno contiamo che la card sia operativa in tutte le Regioni. Verrà poi gradualmente integrata con i treni ad Alta Velocità e quelli a lunga percorrenza. È un servizio che stiamo sviluppando.

Su quale altre innovazioni state lavorando?
Un’app per essere più vicini ai pendolari. Ad oggi abbiamo l’app ProntoTreno per acquistare titoli di viaggio e verificare lo stato di marcia del convoglio in real time. Ora puntiamo allo sviluppo di un’applicazione che sia in grado di aggiornare il viaggiatore on time non solo sulla stato di marcia, ma anche di consentirgli di verificare la direttrice origine-destino e di suggerire all’utente alternative al viaggio quando ci sono blocchi o rallentamenti significativi lungo le tratte ferroviarie. Stiamo inoltre pensando allo sviluppo di app per diversamente abili, con possibilità di dar loro informazioni ad hoc e costruire per loro un viaggio con continuità del servizio, ovvero con la garanzia che saranno seguiti anche in caso di passaggio da un treno all’altro. Ci interessano molto anche le applicazioni per la rilevazione delle presenze. Vogliamo misurare in tempo reale l’esatto numero delle persone a bordo di un convoglio regionale: oggi la verifica di quante persone ci siano a bordo è affidata in modo necessariamente indicativo al personale di bordo. Quando un’app dedicata ci consentirà di conoscere con precisione il numero dei passeggeri, saremo in grado di riprogrammare, con le Regioni, l’offerta in modo più aderente alle esigenze dei passeggeri stessi. Guardiamo inoltre al fronte “education”. Pensiamo a un’app integrabile in ProntoTreno che sia in grado di informare l’utente sui benefici per l’ambiente derivanti dal suo utilizzo del treno. Già nei biglietti cartacei sono indicate le emissioni di Co2 del treno, inferiori a quelle derivanti dall’utilizzo di altri mezzi.

Cosa vi aspettate da Mobility Hackathon?
Le innovazioni che ho citato sono già tutte nei programmi di Ferrovie dello Stato, potrei dire che le abbiamo già in testa. Grazie a questa maratona-concorso potremo ricevere nuovi stimoli, arricchire il nostro vissuto e rafforzarci nelle nostre idee.

Cosa farete se un concorrente avrà l’idea giusta per voi?
Potremmo avviare una collaborazione per lo sviluppo dell’applicazione. Siamo sempre pronti ad avviare collaborazioni esterne per finalità innovative. E contiamo molto sulla “fabbrica di startup” di Luiss Enlabs.

Quindi Ferrovie dello Stato contribuirà allo sviluppo delle startup tecnologiche?
Lo faremo come lo abbiamo fatto in passato per alcune tecnologie utilizzate, che oggi sono all’avanguardia nel mondo.

Il focus aziendale è solo innovazione e tecnologia? Non ci sono altri aspetti da migliorare?
Siamo consapevoli che c’è ancora tantissimo da fare su puntualità, informazione e pulizia. La nostra strategia è fornire più prodotti e più servizi. I prodotti sono sostanzialmente nuovi treni. Per questo stiamo lavorando al rinnovo della flotta. Ieri, per esempio, abbiamo consegnato un nuovo treno alla Regione Lazio destinato ai pendolari della linea FL8 Roma-Nettuno. Dei nuovi servizi, alcuni sono quelli che ho appena illustrato. Un servizio importante riguarda una piattaforma tecnologica che ci consente di seguire un treno nei 90 minuti precedenti alla partenza: siamo in grado di monitorare tutte le attività che si svolgono in quell’arco di tempo, istante per istante, e di far scattare un warning quando qualcosa si inceppa e rischia di causare ritardi. Il nostro scopo resta quello di soddisfare il cliente, anzi “coccolarlo”. E l’hi-tech ci è molto d’aiuto.

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