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FunniFin, come si è evoluta e cosa offre la startup HR tech del welfare aziendale



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Leonardo Capotosto, co-fondatore e Chief Marketing Officer di FunniFin, racconta come la startup ha superato i confini tradizionali del welfare aziendale, introducendo nuove pratiche che migliorano la qualità della vita dei dipendenti e l’efficienza operativa delle aziende

Pubblicato il 28 mar 2025

Asia Corradi

Analista Osservatorio Startup Thinking



FunniFin
FunniFin

Nel 2024 il settore FinTech ha consolidato la sua posizione come secondo settore più rilevante per gli investimenti in Italia contando circa 596 startup attive che hanno raccolto nel corso del 2024 la cifra di 250 milioni di euro tra equity e convertibili. In questo vivace contesto si distingue FunniFin: una startup che opera nei campi FinTech ed HRtech.

Leonardo Capotosto, co-fondatore e Chief Marketing Officer di FunniFin, racconta di come la startup supera i confini tradizionali del welfare aziendale, con un approccio che fonde finanza e benessere, introducendo nuove pratiche che migliorano non solo la qualità della vita dei dipendenti, ma anche l’efficienza operativa delle aziende.

La startup, infatti, nasce originariamente con un focus B2C, proponendo soluzioni di welfare finanziario per il consumatore individuale. Tuttavia, la svolta avviene quando, grazie a un incontro con due HR manager durante una fiera, i founder capiscono le potenzialità inesplorate del settore B2B: le manager condividono con loro le difficoltà nel gestire il benessere finanziario dei dipendenti e sottolineano la necessità di soluzioni innovative che possano integrarsi facilmente nelle strutture aziendali esistenti, formare e supportare le persone.

Riconoscendo questa opportunità, FunniFin decide di pivotare verso il B2B per la formazione finanziaria dei dipendenti aziendali, intraprendendo il cambio di direzione che si è rivelato fondamentale per il successo della startup. Questo pivot strategico da B2C a B2B non solo segnala una maturazione del modello di business di FunniFin, ma apre anche la strada a nuove sfide e opportunità nel contesto delle grandi imprese.

“Un esempio tangibile dell’impatto che ha la startup sulla vita dei dipendenti è stato presentato durante il workshop “HR Tech: Shaping the Future of HR” tenutosi dall’Osservatorio Startup Thinking.  In quell’occasione, FunniFin ha presentato non solo la sua soluzione innovativa, ma anche casi concreti di successo. Uno di questi riguardava “Maria”, una dipendente in attesa del suo primo figlio, che ha trovato in FunniFin un supporto fondamentale nella gestione delle pratiche relative alla maternità.

FunniFin: le relazioni umane come catalizzatori di velocità e successo

Al centro della crescita di FunniFin vi è la costante attenzione alle persone, che non solo guida lo sviluppo del prodotto ma anche la rapidità e l’efficacia con cui la startup risponde alle esigenze dei clienti.

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L’attenzione di FunniFin per le persone si manifesta non solo nel prodotto offerto ma anche nella qualità dei rapporti che instaura: la startup pone un’enfasi particolare sulla costruzione di relazioni basate sulla fiducia e sull’ascolto attivo delle esigenze dei clienti. Il team si dedica a garantire che ogni interazione sia tempestiva e costruttiva, risolvendo rapidamente i problemi esposti dagli utenti e mantenendo una comunicazione regolare e accessibile, anche attraverso canali informali.

Sfide e opportunità nella collaborazione tra startup e grandi aziende

Il rapporto tra startup innovative, come FunniFin, con aziende grandi e strutturate è ricco di potenziale, ma non privo di sfide. “Le differenze culturali e strutturali tra una startup agile e organizzazioni grandi e consolidate possono rappresentare sia un ostacolo sia un’opportunità per l’innovazione,” sottolinea Leonardo.

Una delle principali sfide è la complessità dei processi decisionali tipici delle grandi aziende, che tendono a operare con ritmi lenti e multipli livelli di approvazione. Questo può significativamente rallentare l’adozione di nuove soluzioni innovative proposte dalle startup.

L’agilità delle startup, quando combinata con i processi strutturati delle corporate, può trasformare le sfide in significative opportunità di crescita: da un lato, le startup permettono alle aziende di integrare l’innovazione internamente, mantenendo l’organizzazione attrattiva e competitiva; dall’altro, le grandi aziende diventano partner fondamentali per rispondere a bisogni facendo crescere la startup.

È il caso della collaborazione con il Gruppo Hera, partner dell’Osservatorio Startup Thinking. Hera, azienda multiservizi italiana, ha finalizzato il contratto con FunniFin in meno di due mesi, evidenziando da un lato l’impegno del Gruppo nell’adottare soluzioni innovative e dall’altro la capacità che una startup come FunniFin ha di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti.

Lo stato dell’ecosistema startup italiano visto da FunniFin

Oltre alla rigidità nel collaborare con le imprese, “le startup italiane affrontano molte sfide, in particolare quando si tratta di accedere a finanziamenti adeguati”, afferma Leonardo.

C’è una resistenza culturale al rischio che impedisce agli investitori di scommettere su idee che potrebbero sembrare audaci ma che rappresentano vere e proprie opportunità di cambiamento. “Le startup sono progettate per crescere in modo esponenziale, spesso a scapito della generazione di entrate immediate, poiché reinvestono qualsiasi capitale in ulteriore sviluppo ed espansione,” spiega Leonardo.

Tuttavia, molti investitori locali adottano un approccio più conservativo aspettandosi rendimenti rapidi e sicuri già nelle fasi iniziali come il pre-seed. Questo conflitto tra le aspettative degli investitori e la natura intrinseca delle startup evidenzia una sfida significativa: la necessità di un cambiamento culturale tra gli investitori italiani per comprendere e sostenere il vero spirito imprenditoriale che anima le startup, che è per natura caratterizzato dal rischio.

La storia di FunniFin evidenzia un percorso virtuoso di crescita e successo, basato sulla capacità di cogliere spunti, cambiare modello di business, dialogare con le imprese e cogliere i bisogni reali. Tuttavia, per permettere alle startup di realizzare appieno il loro potenziale, è cruciale promuovere un cambiamento culturale che favorisca un approccio agli investimenti più aperto al rischio.

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