Quando si dice fare di necessità una virtù. Vito Zongoli, giovane ingegnere, era il coach della squadra di calcetto del Politecnico di Milano. Qualche anno fa ha creato un sito rudimentale per risolvere i problemi organizzativi delle partite: numero di calciatori, presenze, assenze. Non avrebbe mai pensato che quel sito creato per rispondere a una necessità sarebbe diventato il più esteso soccer network d’Europa, con oltre 300mila giocatori iscritti, 70mila partite giocate e un finanziamento di 300mila euro.
A capire le potenzialità del progetto è Mirko Trasciatti, 34 anni di Monza. “Se c’è una cosa che unisce gli italiani è proprio il calcetto. In campo ci si spoglia di idee politiche, colore della pelle e ideologie. Ciò che conta è divertirsi” racconta. Convinto di ciò Mirko molla il suo lavoro nell’azienda Buongiorno Spa per dedicarsi a quel sito e farne una start up. “Non nego che nella mia scelta ci sia stata una buona dose di incoscienza, ma l’incontro con il sito in grado di organizzare partite di calcetto è stato un colpo di fulmine. Ho seguito l’istinto e mi sono buttato”. E l’istinto non lo ha tradito. È nata così Fubles, una community dedicata al calcio giocato. “È la soluzione a un’esigenza estremamente diffusa per chi gioca a calcetto: organizzare partite in modo semplice e veloce, per poi scendere in campo e dedicarsi alla sfida. Basta iscriversi, selezionare una città, vedere quali partite si giocheranno nei dintorni e confermare la propria presenza. Tutto qui. Il segreto di questa start up è proprio la sua efficacia: Fubles non ha inventato né le partite di calcetto né il modo per organizzarle, ma dice all’utente che in una determinata città a una certa ora si giocherà una partita”. Oggi Fubles è anche un’app per le tre piattaforme principali: Android (sviluppata in collaborazione con Samsung), Windows Phone e iPhone (nominata da Apple Italia 2ª migliore applicazione 2011 dopo Instagram). Ed è tra le applicazioni web e mobile selezionate e inserite nell’App Center di Facebook.
Non a caso Red Circle Investments, società finanziaria della famiglia Rosso, è entrata per il 15% nel capitale della start up. Utente attivo della community, Stefano Rosso, ora nel cda di Fubles, racconta: “Ho scoperto Fubles grazie ai miei colleghi che organizzavano le partite di calcetto della nostra azienda utilizzando questa piattaforma. Ho avuto poi l’opportunità di conoscere il team che la gestisce e mi sono appassionato al progetto al punto di decidere di farne parte”.
A Mirko si sono uniti Giuseppe De Giorgi e Stefano Rodriguez. “Il primo è un ingegnere di Lecce, il secondo è la vera mente della start up. Studiava informatica all’Università e ha sospeso gli studi per buttarsi a capofitto nel progetto. Ma ha dovuto promettere alla madre che prima o poi arriverà alla laurea”. Insieme i tre co-fondatori hanno scelto il nome: “Fubles non ha nessun significato, è una storpiatura di football. Tutti i domini con la parola football erano occupati, così abbiamo giocato sul termine. A volte ci divertiamo a dire ai nostri utenti che è il termine friulano per football, o addirittura sudamericano”.
Oggi Fubles ha rilasciato la versione in inglese e spagnolo: “Siamo pronti a rafforzare l’espansione anche all’estero dove la nostra ricetta speciale per il calcetto sta raccogliendo già i suoi primi estimatori” conclude Mirko. Che ci svela un ultimo progetto: “Vogliamo creare un torneo a livello nazionale fra le squadre che si formano su Fubles. In palio un viaggio in Brasile in occasione dei mondiali di calcio”.