L’Associazione Italia Startup è stata presente in forze alla presentazione del Fondo Nazionale per l’Innovazione a Torino il 4 marzo e ha molto apprezzato l’importante stanziamento di 1 miliardo di € che il Governo intende mettere a disposizione dell’ecosistema italiano dell’innovazione: sia perché è un segnale di attenzione nei confronti delle startup e delle pmi innovative italiane, di impatto anche internazionale; sia perché va nella direzione di consolidare la crescita degli investimenti nelle imprese innovative, avviata in modo importante nel corso del 2018.
Per dare ulteriore stimolo allo stanziamento pubblico previsto, Italia Startup auspica l’attuazione di alcuni provvedimenti, in parte già contenuti in Legge di Bilancio, che consentano una crescita degli investimenti nelle imprese innovative italiane ancora più organica e strutturata, lungo tutta la filiera di sviluppo delle startup/scaleup nostrane.
Le prime quattro proposte riguardano provvedimenti connessi con la normativa vigente o con la Legge di Bilancio 2019; le due successive (risorse umane e sviluppo internazionale) toccano invece macro temi che meritano una “politica industriale” ad hoc.
1. Investimenti: supporto fase pre-seed/seed, Series B e Società di Investimento Semplice
Per quanto riguarda la declinazione degli stanziamenti previsti, Italia Startup propone che il Governo ponga attenzione a due fasi importanti nello sviluppo delle startup/scaleup, quelle più scoperte quanto a investimenti nel processo di crescita delle imprese innovative, relativamente all’ecosistema italiano: a) la fase pre-seed e seed (fino a 300/500.000€ per singolo investimento), chiedendo di impegnare almeno il 20/25% dell’investimento pubblico previsto; b) la fase di Series B (oltre i 10 milioni di investimento) con un impegno di almeno il 10/15% dello stanziamento previsto.
Il sostegno agli investimenti nella fase seed può essere attuato anche dalle cosiddette SIS (Società di Investimento Semplice), tolte dalla Legge di Semplificazione per motivi tecnici e che sarebbe molto opportuno attivare quanto prima.
2. Sgravi fiscali per chi investe in startup/pmi innovative e per l’R&D delle startup stesse
Lo sgravio fiscale al 50% per aziende che acquisiscano il 100% di una startup/pmi innovativa e lo detengano per almeno 3 anni, previsto in Legge di Bilancio, è accolto con favore dall’Associazione, perché apre al mercato delle exit promosse dalle corporate italiane: Italia Startup auspica che lo sgravio sia previsto anche per acquisizioni di maggioranza e non solo per l’acquisizione del 100%. Questo provvedimento, se connesso con quello precedente relativo agli investimenti “Series B”, darebbe una spinta importante al Corporate Venture Capital Italiano.
Inoltre, in caso di eventuale capital gain al momento di una exit, Italia Startup chiede che sia prevista la defiscalizzazione totale se l’investimento è stato detenuto almeno tre anni. Oppure, in caso di disinvestimento prima dei tre anni, sia previsto uno sconto del 50% sull’imposta da versare, a patto che il capitale venga reinvestito in un’altra startup/pmi innovativa.
Le startup e pmi innovative di prodotto e manifatturiere sono chiamate a sostenere investimenti importanti nella prima fase del loro sviluppo, avendo spesso tempi lunghi per poter iniziare ad operare sul mercato (si pensi ai prodotti biomedicali, delle scienze della vita, della prototipazione di prodotti industriali, ecc) e quindi a dover erogare finanziamenti significativi in termini di attrezzature e di risorse umane (come l’R&D delle aziende mature) senza remunerazione nel breve-medio termine: Italia Startup chiede pertanto di poter attivare gli opportuni strumenti legislativi mirati a facilitare la fase di primo sviluppo delle startup/pmi innovative, in laboratorio o prototipale, con rimborso del credito d’imposta non utilizzato nell’anno.
3. Prestiti bancari agevolati e secondo regole chiare
L’Associazione ritiene che il provvedimento relativo al Fondo di Garanzia pubblico per i prestiti a startup e pmi innovative sia uno strumento molto utile per dotare delle opportune risorse, le imprese innovative italiane. Per rendere il provvedimento più efficace, propone di: a) aumentare la durata del prestito a 7 anni più 2 di preammortamento, oppure offrire un prestito “bullet” a cinque anni. Il bullet, prevedendo il rimborso anticipato dei soli interessi e il capitale a scadenza, oppure entrambi a scadenza, consentirebbe di poter usare nell’immediato le risorse per lo sviluppo del progetto e dare il tempo alla startup di crescere e/o recuperare investitori che immettano liquidità nella società con cui poter restituire il prestito bullet ricevuto; b) adottare e far applicare regole chiare e condivise per accedere al prestito bancario garantito, ritenuto importante per dare liquidità alle imprese innovative, ma non adeguatamente efficiente, rapido e omogeneo come criteri sulla valutazione del merito creditizio.
4. L’Innovation Manager: i centri di innovazione a supporto delle corporate italiane
Italia Startup chiede di includere le persone giuridiche nella norma che consente – per le aziende consolidate che vogliono innovare (corporate) – di ricevere un significativo contributo finalizzato ad attivare questo tipo di figura, integrando il provvedimento con una premialità per gli incubatori certificati o comunque per i centri di innovazione italiani più qualificati.
Risorse umane e sviluppo internazionale meritano una “politica industriale” dedicata
Le risorse umane (occupazione qualificata) e lo sviluppo internazionale sono due ambiti strategici che meritano un approfondimento a sé stante, come fossero capitoli di una politica industriale dedicata alla crescita delle imprese innovative italiane.
Risorse umane
Le risorse umane sono cruciali per ogni impresa, ma lo sono in modo particolare per le imprese innovative ad alto potenziale di crescita (le startup) che, volendo accelerare il proprio processo di sviluppo e avendo spesso a disposizione investimenti ingenti, sono chiamate a dotarsi di un team adeguato, con competenze diversificate e con una presenza di figure senior in grado di dare la giusta spinta in fase di avvio e di primo consolidamento.
Ecco alcune proposte che Italia Startup sottopone al Legislatore, frutto principalmente del confronto/contributo con gli imprenditori associati: a) la decontribuzione totale o parziale per le assunzioni a tempo indeterminato da parte delle startup e pmi innovative; b) analoga agevolazione fiscale per l’assunzione di figure professionali straniere che intendono operare presso startup e pmi innovative a vocazione internazionale; c) la possibilità, per i manager di medi o grandi gruppi industriali, come avviene nei paesi anglosassoni, di poter dedicare un anno sabbatico – senza perdere il posto di lavoro – alla crescita di startup e pmi innovative, affiancando i fondatori con il ruolo di mentor e di advisor; d) l’eliminazione del minimale contributivo INPS per i soci/amministratori delle startup e pmi innovative.
Sviluppo internazionale
Anche per l’ambito dell’internazionalizzazione la riflessione in ambito associativo ha portato ad alcune proposte, che vanno affrontate in modo articolato con il Governo: a) effettuare una selezione mirata dei grandi eventi internazionali di taglio più tech/digital, partecipando con una delegazione italiana consistente che faccia percepire l’impatto dell’ecosistema italiano nei confronti di investitori, di corporate e di stakeholders internazionali; b) individuare le aree e i mercati del mondo di maggior interesse per le startup italiane e agire in coerenza con i grandi sistemi del made in Italy e dell’export italiano per portare all’attenzione dei mercati, degli investitori e delle imprese internazionali, il meglio dell’industria italiana, insieme al meglio delle imprese innovative che le supportano/accompagnano; c) potenziare la componente di attivazione di servizi ad hoc – quali i contatti BtoB, i riferimenti dei principali stakeholders nei diversi mercati, ecc – in raccordo con gli uffici ICE-ITA diffusi nel mondo, così da offrire alle startup italiane un servizio stabile di contatto e di promozione, che passa anche dagli eventi fieristici, ma che rimane nel tempo; d) spingere sulla parte “incoming” di risorse umane e di team dedicati, in coerenza con il progetto Italia Startup Visa, grazie alla promozione dell’ecosistema italiano e delle sue esigenze di competenze/talenti internazionali e grazie all’attrazione di risorse/team stranieri che possono trovare opportunità di occupazione nel nostro paese e nel nostro ecosistema.