Innovazione

Fintech, la svolta di Credimi sugli investimenti alternativi

La startup autorizzata da Bankitalia per finanziare le fatture ha stretto un accordo con quattro fondi di gestione del risparmio: compreranno i crediti commerciali fino a 50 milioni. “Si tratta di una novità sia per gli investitori sia per le imprese” dice il Ceo Ignazio Rocco di Torrepadula

Pubblicato il 28 Dic 2016

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Ignazio Rocco di Torrepadula, fondatore e CEO di Credimi

“Una novità sia per gli investitori istituzionali, ai quali si aprono nuove opportunità in un momento per loro decisivo, sia per le imprese, che finalmente potranno accedere al credito in tempi pressoché istantanei”: così Ignazio Rocco di Torrepadula, fondatore e CEO di Credimi, prima piattaforma digitale per il finanziamento istantaneo delle fatture annuncia di aver siglato un accordo con quattro primari fondi di gestione del risparmio, sottoscrivendo il portafoglio di crediti commerciali (esclusivamente in bonis) che la società fintech prevede di acquisire nel suo primo periodo di attività.

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Si apre, dunque, una nuova frontiera nel panorama degli investimenti alternativi. E a fare da apripista è Credimi, la prima società fintech autorizzata da Banca d’Italia all’esercizio dell’attività di concessione dei finanziamenti al pubblico, sulla base delle disposizioni contenute nel nuovo art. 106 del Testo Unico Bancario, che richiede meccanismi di controllo e di governo estremamente rigorosi.

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I quattro partner che hanno siglato l’accordo con Credimi sono Anima Sgr, Anthilia Capital Partners Sgr, BG Fund Management Luxembourg S.A. e Tikehau Capital . L’accordo testimonia l’unicità di Credimi e l’attrattività di questa nuova asset class, la sola sul mercato in grado di combinare uno spread intorno ai 500 punti base con una durata inferiore ai 6 mesi e una rischiosità creditizia contenuta.

La particolarità di Credimi è data dal meccanismo alla base del suo business model, che la distingue da tutte le altre iniziative sperimentate finora in quest’ambito in tutta Europa. Tale meccanismo prevede il collocamento integrale dei portafogli agli investitori ancora prima che i crediti delle imprese siano acquisiti dalla piattaforma (Credimi si focalizza in maniera esclusiva sull’acquisizione di crediti in bonis). Questo si combina con la capacità della società di valutare il rischio di credito con tecnologia propria, ed erogare i finanziamenti dal proprio bilancio, permettendo a Credimi di concedere credito alle imprese in maniera praticamente immediata.

“Siamo orgogliosi di dare vita a un sistema che, da un lato, sostiene la crescita dell’economia reale e, dall’altro, offre agli investitori un rapporto rischio/rendimento mai visto in altre asset class. Il buon rendimento atteso dell’investimento con Credimi si combina, infatti, con una durata inferiore a 6 mesi e una rischiosità creditizia molto contenuta” ha detto ancora Ignazio Rocco di Torrepadula.

La bassa rischiosità del portafoglio è data dalla combinazione di diversi fattori. Innanzitutto, i finanziamenti sono concessi da Credimi alle imprese che ne fanno richiesta dopo un’accurata valutazione del rischio e un calcolo della perdita attesa attraverso un algoritmo proprietario. Inoltre, le fatture acquisite sono relative a operazioni commercial “reali”, sono pienamente tracciabili, e ripartite tra centinaia di aziende differenti, garantendo elevata diversificazione settoriale e geografica e bassa correlazione con i mercati dei capitali.

Il portafoglio sottoscritto dai quattro investitori partner prevede un’unica classe di rischio e il pagamento di una cedola trimestrale. In pieno allineamento con gli interessi dei partner e su base volontaria, anche Credimi investirà direttamente nel portafoglio, con una quota minima del 5%.

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