Finanza e startup, la ricerca dei capitali in Italia e i limiti dell’Europa

Diventare imprenditori/ Massimo Colombo: la ricerca dei capitali in Italia S1 E6

Concentrazione in pochi hub e difficoltà a reperire le risorse per scalare a livello globale. Sono i limiti del sistema europeo della finanza per le startup, dice Massimo Colombo, docente di Imprenditorialità e Finanza imprenditoriale. Al tema è dedicato un modulo del corso Startup Boot Camp Flex, che comincia a settembre

Pubblicato il 31 Lug 2020

Concentrazione delle fonti finanziarie in pochi hub  ma anche una crescita della finanza alternativa che riduce gli effetti di questa concentrazione. Sono le principali caratteristiche del mercato dei capitali per chi intende avviare un’impresa innovativa, una startup, di cui parla in questa video intervista Massimo Colombo, docente di Imprenditorialità e Finanza Imprenditoriale al Politecnico di Milano e curatore del modulo dedicato al tema nel nuovo percorso di formazione imprenditoriale promosso dal MIP, la School of  management dell’università, che comincia in settembre: Startup Boot Camp Flex.

Avere una buona idea, il corretto spirito imprenditoriale, un buon team non è sufficiente se mancano le risorse finanziarie. All’inizio possono anche non essere importanti, ma per crescere diventano essenziali. Nel piano di una nuova impresa, di una startup il capitolo finanza è sempre delicato e in alcune fase rischia di assorbire le migliori energie dei founder. Perché non è facile trovare investitori e spesso è più difficile quando le cose vanno bene e servono iniezioni di capitali importanti.

“In tutto il mondo il mercato dei capitali per le startup è concentrato in poche città”, ricorda Colombo. “In Italia se sei lontano da Milano o dalla linea del Frecciarossa fai più difficoltà a trovare le risorse necessarie. Le cose sono un pò cambiate con lo sviluppo della finanza alternativa: crowdfunding, equity crowdfunding, ICO“.

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La crescita dei canali di finanza alternativa funziona anche come sistema di “avvisi” per gli investitori di soliti residenti negli hub, riducendo gli effetti della concentrazione delle risorse in poche città, fa notare Colombo che segnala il  “baco” che riduce l’efficacia del sistema finanziario europeo per le startup:  “La fase di scaleup è quella davvero critica.Trovare capitali seed è più facile se sei a Milano, Parigi Londra e se hai buona idea imprenditoriale. Ma quando non bastano più 10 milioni ma ne servono 50 o 100 per scalare a livello globale, allora il sistema si inceppa. E questo è un grande problema per tutta l’Europa”.

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