“Nel 2013, durante il mio semestre negli Usa, ho letto ancora una volta, in una parete della biblioteca di facoltà, la famosa scritta di Andy Warhol ‘In futuro saremo tutti famosi per 15 minuti’. E nella mia testa è scattato un click: tempo”. Così dice Mauro Di Benedetto, co-fondatore e CEO di FashTime, startup per il mondo della moda fondata a settembre 2015 che cerca di avvicinare Millennials e Generazione Z ai brand attraverso i social network anche con compensi in valute digitali. E che ha alla base proprio il concetto di tempo. La società, costituita a Londra da italiani, offre un’applicazione per il fashion focalizzata su giovani e giovanissimi, che, tra i suoi tool, ne ha uno in particolare incentrato sul tempo: mettere un like a una foto costa poco, e di conseguenza vale poco, mentre conta molto di più quanti secondi (o minuti) sono stati dedicati a contemplare quella foto. Ed è quello che interessa ai brand. Molto banalmente la disruption tecnologica di FashTime parte da un concetto antichissimo: il tempo è denaro.
Senza troppa comunicazione, quasi in sordina, FashTime in questi anni ha fatto progressi, dato il benvenuto a nuovi investitori (un round seed a maggio 2018) e lanciato nuovi prodotti. “La FashTime app – assicura Di Benedetto – è adesso tra i primi 10 social network più usati in Italia con un mix totalmente innovativo di Tempo, Token Economy e Blockchain”. Un’evoluzione recente dell’app verso il mondo delle digital currencies. Per il momento il giovane imprenditore vuole mantenere un profilo comunicativo basso, ma a breve, forse già a maggio, ci potrebbero essere novità importanti e nuovi investimenti. Ma vediamo come è nata e cosa fa FashTime.
FashTime, come nasce la startup dei bocconiani che non volevano fare i consulenti
Tutto è cominciato intorno al 2011, quando Mauro, siciliano trasferitosi a Milano per studiare all’Università Bocconi, ha incontrato Marco Borgato, di Mestre, anche lui bocconiano: entrambi si sono trovati a condividere lo stesso appartamento. “Già dal primo anno di università – ricorda Di Benedetto – Marco ha cominciato a elaborare una sua idea di applicare il concetto di tempo all’apprezzamento dei contenuti. Io vedevo una chance nel mondo della moda. Abbiamo scritto un business plan, poi lo studio ha prevalso e il progetto è rimasto nel cassetto, anche se ogni tanto lo tiravamo fuori per raffinarlo. Nel 2014 ci siamo laureati in Economia, io sono andato in Spagna a studiare impresa, Marco ha iniziato un corso in Bocconi sull’imprenditorialità. Cominciavo a vedere i miei ex colleghi che diventavano consulenti e venivano assunti in investment bank o industrie. Non è stato facile resistere alle sirene di un lavoro da dipendente e oltretutto ben pagato. Veniamo da famiglie normali, dopotutto. Ma a quel punto ho detto no: non mi va, ho questo sogno, proviamoci”. Mauro ha reclutato per primo Alejandro Cano, ingegnere, suo compagno all’università IE Business School di Madrid. Sempre all’IE ha trovato e convinto il tedesco Kai Schildaueer. Mancava il developer, incontrato in maniera rocambolesca tramite un amico a un torneo di poker: si chiama Alejandro Carrera, è spagnolo ed è stato strappato a Banco Santander, dove lavorava a un progetto pilota. Ma anche gli altri si sono licenziati o hanno rinunciato a lavori di consulenza per poter creare la loro startup. Come sede è stata scelta a Londra per vari motivi: trovare un campo neutro per nazionalità diverse, sfruttare la facilità con la quale si gestiscono le pratiche burocratiche nell’ambito di un’amministrazione business-friendly, essere in un territorio dove il mercato dei capitali è ampio e dove è più facile crescere. FashTime ha una sede anche a Milano.
A maggio 2018, esattamente un anno fa, la startup ha ricevuto un primo round di finanziamento seed, il cui importo è undisclosed e che non è stato particolarmente pubblicizzato.
FashTime, la startup europea di due bocconiani che non vogliono fare i consulenti (per ora)
Che cosa fa FashTime: le tre linee di business
FashTime Mobile App
È la prima piattaforma che elimina il concetto di like: conta solo il tempo speso su un contenuto. Gli utenti sono ricompensati con sconti e “coin” per il tempo che impiegano e guadagnano. È necessario scaricare l’app, collegarla al proprio account Instagram e l’utente può guadagnare “coin” o omaggi per ogni secondo che spende a guardare contenuti o per ogni secondo che gli altri impiegano a guardare i suoi contenuti. L’applicazione però è solo sull’Apple Store. I developer sono tuttora al lavoro per affinarla in base al feedback degli utenti.
FashTime Coin
È il primo token MFA (a forte autenticazione) per il social media fashion. Si basa sulla scoperta da parte del team che un secondo trascorso sui social media da un utente vale oggi per un brand 0,002 euro e domani ne varrà 0,05. Il FashTime Coin funziona così: i brand scambiano sconti e cash con engagement, conversioni, pubblicità e insights forniti da FashTime. FashTime rilascia Fash Time Coin (FTC). Per ogni secondo di attenzione speso dall’utente sulla piattaforma Fash Time (FT), lui guadagna un Fash Time Coin. Il valore di questa moneta digitale è allocato per il 90% al creatore di contenuti e per il 10% all’utente che spende tempo su quei contenuti. Un FTC vale 0,002 euro o lo 0,0028% di sconto. Gli utenti possono scambiarsi FTC in cambio di denaro contante o sconti.
FashTime for Business
Una suite di applicazioni web che aiutano i brand ad andare incontro alla Generazione Z: engagement effettivo, alti tassi di conversione e web analytics.
La startup ha sviluppato software applicabili sul profilo social di un brand. Un brand della moda propone, su Instagram, due foto diverse, per esempio due donne vestite in modo differente. Il brand chiede all’utente quale delle due foto preferisce. Qui interviene FashTime che, attraverso i suoi algoritmi, scandaglia le risposte degli utenti ed è in grado di riferire al brand una serie di dati: la percentuale di voti per foto, il numero di secondi spesi per foto dall’utente, il sesso dell’utente, la città di ogni utente che ha votato ogni foto e persino il numero di secondi spesi per specifiche aree dell’immagine. Vantaggi per il brand? Può prendere decisioni attraverso il crowd-design (cioè farsi ispirare dai suggerimenti della folla) e può decidere quali prodotti sono ritenuti più interessanti e in quali luoghi.