Utravel, innovativa startup di viaggi dedicata agli under 30, è nata in seno ad Alpitour ad opera di un gruppo di neolaureati, seguendo l’intuizione di un nuovo modo di viaggiare: il focus non è la destinazione, ma il mood del viaggio. Ad agosto 2020 ha già una community di oltre 80.000 giovani che vogliono scoprire il mondo in libertà e sicurezza, a prezzi contenuti ma senza perdere il valore dell’esperienza.
Abbiamo intervistato due dei fondatori, Gianluca Di Donato, Managing Director di Utravel, e Giovanni Tomasino, Performance & Digital Marketing Manager, che ci hanno raccontato come l’idea ha preso forma, quali sono le particolarità dell’offerta, e cosa si aspettano dal futuro.
Ecco la storia della giovanissima startup che sta rivoluzionando il modo di viaggiare dei giovani.
Com’è nata Utravel
Utravel nasce da una scommessa di Gianluca di Donato, Giovanni Tomasino e Carlotta Gaddo, neolaureati, all’interno del Graduate Program di Alpitour – programma per l’inserimento di giovani e futuri manager in azienda. Il programma consiste in un training che accompagna i ragazzi in tutte le fasi della filiera turistica, partendo dalla base (per esempio con esperienza negli alberghi), così da fare esperienza dell’intera filiera e comprendere a fondo il suo funzionamento, e il valore di un Tour Operator.
L’idea iniziale di Utravel è quella che poi è diventata la formula “blind” delle proposte di viaggio: un progetto aziendale per ottimizzare i riempimenti di hotel e voli e sfruttare le economie di scala permesse dalle grandi masse mosse da Alpitour e dai suoi accordi vantaggiosi con compagnie e strutture turistiche, così da offrire ai giovani esperienze di viaggio di qualità a prezzi agevolati, scegliendo meta e particolari del viaggio a seconda delle migliori offerte disponibili anziché viceversa.
La preparazione per la creazione della startup comincia già dal 2018, parallelamente al normale lavoro che Gianluca, Giovanni e Carlotta svolgono all’interno di Alpitour. E’ nel novembre 2019 che il progetto diventa ufficialmente una società, una “corporate startup”.
La struttura di Utravel è concepita per permettere una fortissima leva di innovazione: il suo core sono Data e Design:
- Data, perché si appoggia fortemente all’analisi dei dati per l’individuazione di leve commerciali;
- Design, perché grande importanza è data all’aspetto creativo: il 50% del team è composto da designer, grafici e web content creator.
I vantaggi di una “corporate startup”
Nata all’interno del gruppo Alpitour, Utravel è un perfetto esempio di corporate entrepreneurship fatta come si deve. La neonata società, che ha la sua sede presso l’hub di innovazione e creatività delle OGR di Torino, non è infatti una startup indipendente, ma una cosiddetta “corporate startup” parte del gruppo Alpitour.
La differenza (e il vantaggio) di una startup aziendale rispetto ad una cresciuta in un incubatore, ha spiegato Giovanni, sta nella struttura sottostante. In quanto parte di Alpitour, Utravel ha potuto contare non soltanto sui vantaggi della consolidata azienda del turismo (accordi ed economie di scala che hanno permesso la realizzazione della sua formula), ma anche su moltissimo mentoring, e l’essenziale supporto nelle aree “laterali” di staff e service, che esulano dal core della startup: contabilità, team legale e fiscale, HR ed altre funzioni necessarie alla costruzione di una società solida, a cui si sono potuti appoggiare senza dover costituire team interni.
Questo ha permesso al team di Utravel di dedicare tutte le proprie risorse, tempo e passione al core del progetto.
Un nuovo modo di viaggiare: come funziona il viaggio esperienziale Utravel
Il cuore di Utravel sta nella sua proposta alternativa di viaggio, proiettata a superare i concetti tradizionali di vacanza e a imprimere una nuova filosofia di viaggio: più della destinazione, conta il mood con cui si vuole esplorare il mondo.
In un’epoca in cui i millennial e la generazione Z sono abituati a fruire contenuti personalizzati, on demand e affini alla propria identità, Utravel ha voluto trasferire lo stesso paradigma ai viaggi. La formula è molto basata sullo storytelling: il viaggio diventa più esperienziale, e il fulcro non è il dove ma il come.
L’intuizione è stata quella di partire da tour con itinerari già esistenti, “asciugandoli” da quegli aspetti più interessanti per le famiglie e dalle micro-tappe obbligate, così da offrire al giovane un pacchetto già comprensivo dell’organizzazione della parte più “noiosa” (spostamenti, pernotti…) ma lasciando più libertà nel viaggio.
Le modalità di viaggio
Le collezioni proposte sono attualmente cinque, ognuna con una propria personalità: oltre alla modalità Blind, si possono trovare proposte City, Explore, Adventure e Crew, e ci sono già nuovi progetti e opportunità all’orizzonte.
Dai city break per visitare in pochi giorni le più affascinanti città del mondo con City, alle mete meno convenzionali a contatto con la natura e a bordo di mezzi tradizionali di Explore; dagli itinerari in autonomia, dove tempi e visite sono in piena libertà di Adventure, fino ai viaggi di gruppo con Crew, per vivere un’esperienza di condivisione e conoscere nuove persone.
Tutte le collezioni racchiudono la sicurezza e l’assistenza del Gruppo Alpitour, la libertà e la personalizzazione del fai-da-te, ma a prezzi più convenienti.
Blind, un appuntamento al buio con il viaggio
L’offerta principale di Utravel è Blind, la prima formula proposta dalla startup: un appuntamento al buio dove si sceglie la data di partenza, la fascia di prezzo e l’area geografica, lasciando la destinazione un’elettrizzante incognita fino a cinque giorni prima dell’inizio del viaggio. Le mete sono molteplici e in ogni angolo del mondo, l’unica condizione è filtrare in base ai propri desideri per avere la combinazione più adatta a sé.
Per fare un esempio, scegliendo l’offerta “viaggio blind YA”, si può prenotare una settimana in area Caraibica. La meta non si sa con certezza, potrebbe essere Cuba, Messico, Santo Domingo, Jamaica o Capo Verde, in base alla disponibilità degli hotel di cui si va ad ottimizzare la capacità.
Crew, il viaggio organizzato dalla community
La formula Crew è un’altra delle più popolari di Utravel, e si differenzia dalle altre per una particolarità: l’offerta di viaggio non viene dall’azienda, ma dalla community.
I giovani cercano momenti di condivisione in viaggio, e spesso non è facile incrociare i calendari e organizzarsi per andare in vacanza insieme ai propri amici. Per rispondere alla domanda di coloro che cercano, più che una vacanza specifica, un gruppo con cui condividerla per conoscere nuove persone, è nata la proposta di Crew.
Crew propone viaggi di gruppo tra membri della community che si mettono d’accordo per viaggiare insieme. In questo caso, il “recruiter” del viaggio è semplicemente il primo membro a proporre una data o una zona, a cui gli altri si possono aggregare. Quando una proposta ottiene abbastanza seguito, Utravel la prende in carico e si impegna a concretizzare un’offerta sulla base dei requisiti concordati dal gruppo.
La risposta di Utravel alla crisi Covid
La crisi sanitaria ha dato una forte scossa al settore turismo, e anche Utravel si è trovata coinvolta nel suo forte impatto.
La startup, tuttavia, non si è fermata nemmeno durante il lockdown. La squadra ha infatti rivisto la propria programmazione estiva, arricchendola con proposte in Italia, ha partecipato a diverse challenge per innescare processi di sviluppo e contaminazione in una realtà post Covid, oltre ad avviare differenti progetti e co-branding con artisti.
“Abbiamo continuato a lavorare costantemente con il team” afferma Gianluca “per trovare nuove strade, collaborazioni e spunti innovativi ed ecosostenibili, alla base del nostro DNA. Abbiamo stretto diverse partnership, come quelle con VGen e The Faculty App, mentre altre sono in dirittura di arrivo. Per l’estate abbiamo previsto un focus sull’Italia, con itinerari ad hoc, esperienze in barca a vela e trekking sulle Dolomiti. L’energia, la curiosità e l’intraprendenza fanno parte di noi e sono gli stessi valori che condividiamo con ogni singolo Utraveler”.
Nonostante l’inevitabile flessione durante il pieno della pandemia, il lockdown ha anche provocato l’aumento del tempo passato online e sui canali digitali. Questo ha permesso la crescita e il rafforzamento della community che sta alla base di Utravel, che ha raggiunto gli 80.000 utenti.
Durante il lockdown è stato, inoltre, lanciato il nuovo sito, per un’immersione completa nel mondo Utravel: più funzionalità, una grafica più suggestiva, estensioni e personalizzazioni utili a migliorare la customer experience.
Al progetto hanno lavorato importanti partner tecnologici tra cui Stentle, società italiana specializzata nell’implementazione di soluzioni informatiche in ambito ecommerce e omnicanalità, parte del gruppo M-Cube. Stentle si è occupata di realizzare la nuova piattaforma, all’interno della quale è possibile trovare sezioni che permettono all’utente di personalizzare il proprio viaggio, confrontarlo con le esperienze di altri utenti, ottenere documenti e informazioni, richiedere un preventivo o pagare direttamente.
Uno sguardo al futuro
Sono tanti i progetti di Utravel per il futuro: già è previsto che per il 2021 usciranno nuove offerte On The Road e nuovi percorsi per arricchire la proposta Experience.
Una particolare attenzione sarà data alla tematica della sostenibilità, sia nelle modalità di spostamento (più viaggi in treno) sia con progetti per dare visibilità a realtà Onlus minori, così da diventare un canale di viaggi che non fa solo business, ma sostiene anche queste piccole realtà.
Come ha sottolineato Giovanni, la scommessa ora è superare l’inverno.
Un punto di forza delle startup è la loro flessibilità e capacità di reinventarsi agilmente: il team lavorerà molto sulla diversificazione del business, proponendosi non solo come tour operator e canale per viaggi, ma sfruttando anche altre leve.
Al momento le idee sono due: sfruttare il proprio team creativo e analitico per proporsi come agenzia di gestione media per il settore travel, e realizzare un canale per proposte ai giovani anche al di fuori del settore, facendosi intermediario per aiutarli a trovare opportunità interessanti.