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Face4Job, a novembre debutta il social network per trovare lavoro

Una parte dei 230mila euro raccolti su Indiegogo andrà a finanziare una piattaforma dove i candidati possono farsi notare dalle aziende e l’apertura di una sede in Sicilia. Perché il 98% della raccolta è arrivato da Partinico, città natale del founder Alessio Romeo

Pubblicato il 28 Lug 2016

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Alessio Romeo, founder di Face4Job

Face4Job, piattaforma per aiutare a trovare lavoro, lancerà una versione social a novembre 2016. A preannunciarlo a EconomyUp è il suo fondatore e Ceo, Alessio Romeo, originario di Partinico (Palermo), che ricorda anche l’ultima conquista della startup, 230mila dollari raccolti a maggio grazie al crowdfunding (con l’intento appunto di finanziare il nuovo progetto), e la decisione più recente: trasferire una sede in Sicilia.

Face4Job è una delle tante piattaforme per la ricerca di lavoro attive in Italia, ma ha una particolarità: la pubblicazione di video talent. Il sistema seleziona le offerte di lavoro presenti in tutto il mondo, poi il candidato può caricare gratuitamente il cv, evidenziando 10 caratteristiche professionali che gli appartengono. Seguono colloquio online e appunto un video di risposta alle domande dell’azienda selezionatrice. Anche le aziende infatti possono interagire sulla piattaforma, selezionando i candidati online e scegliendoli in base a ciò che ritengono più importante, dalla formazione all’esperienza all’estero, dagli anni di lavoro alla conoscenza delle lingue straniere.

Nel nuovo lavoro conta più il talento che il posto fisso

Face4Job ha un sistema di collocamenti lavorativi (fino a pochi mesi fa vantava di averne effettuati circa 40mila) gestito da tre società: la storica Face4Job, di casa a Terni, Face4Job Limited fondata a Londra e la neonata For4Job come base operativa per le nuove espansioni.

A marzo 2016 ha deciso di lanciare una campagna di crowdfunding basata su donazioni su Indiegogo, tra le principali piattaforme internazionali per la raccolta fondi online, con l’obiettivo di finanziare alcuni progetti. L’esito è stato in qualche modo clamoroso, e non solo per i 230mila dollari raccolti in due soli mesi. “È stato il progetto italiano più finanziato al mondo come donation – assicura Alessio Romeo – ma l’elemento più straordinario è che la quasi totalità dei fondi, addirittura il 98%, sono arrivati da Partinico, cioè dai compaesani. Quindi ho promesso alla mia terra che trasferirò la sede operativa in Sicilia. E ci sto già lavorando”.

A Palermo, nelle intenzioni di Romeo, dovrà sorgere una sede fisica di Face4Job che si candida a diventare hub di innovazione e luogo di formazione. “Le aziende nostre clienti – afferma – potranno venire in Sicilia a incontrare i candidati selezionati e qui potranno partire i corsi formativi per i neo assunti”. È ancora tutto sulla carta, ma lo startupper assicura che sta già effettuando assunzioni (“un mese fa è partita la ricerca per 100 agenti commerciali al Sud”) e che a settembre svelerà gli accordi stretti dalla sua società con alcuni grandi partner europei.

Non perde tuttavia di vista uno dei motivi principali per cui è ricorso al “finanziamento delle folle”: Face4Job in versione social network. “Sarà una piattaforma di interazione basata sul concetto di condivisione dei talenti e inizialmente sarà solo un’app da smartphone, non da desktop. Sulla piattaforma noi di Face4Job faremo girare domande sui talenti, magari le stesse usate dalle aziende per i colloqui. Potremo veicolare quelle domande sul social network oppure chiedere a un utente di formularne di proprie. L’azienda potrà vedere come l’utente interagisce sul social. Vedrà il curriculum vitae dell’utenti, verificherà quali talenti possiede e se sono in armonia con le richieste aziendali, ma potrà anche constatare quanti migliaia di “mi piace” ha avuto un suo post e come interagisce con gli altri”.

Per cercare di catturare l’attenzione dell’azienda per la quale vorrebbe lavorare, l’utente potrà darsi da fare per rendersi più visibile sul social network. Come? Accumulando punti. I punti si accumulano in vari modi, per esempio usando molto il network o riscuotendo numerosi “mi piace”. Chi ha contribuito al crowdfunding su Indiegogo ha ricevuto in cambio una quota di punti. Alla fine, grazie ai punti ottenuti, l’utente potrebbe arrivare a conquistarsi uno stage.

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