Per ogni “figlio” arriva l’ora di lasciare la “famiglia” e spiccare il volo. Questo è il momento giusto per Eyetease, una delle prime 20 startup tecnologiche del Regno Unito, che ha deciso di abbandonare il Google Campus di Londra per aprire un proprio centro di ricerca e sviluppo. Dal 2012, fa parte di quelle startup che il gigante di Mountain View ospita tra i muri del palazzo a pochi metri dalla Silicon Roundbout londinese e, affrontando difficoltà legali e culturali, è riuscita a far breccia nel settore della pubblicità, posizionando schermi a led in cima ai taxi (o meglio i cab come li chiamano gli inglesi). Non è stato facile per Richard Corbett, fondatore e amministratore delegato di Eyetease, ottenere il via libera per diffondere annunci su quattro ruote e dotare i taxi di connessione wifi.
Cinque anni fa, quando è stata fondata, faceva numeri modesti, circa 30 mila sterline di fatturato, ma ora le cose sono cambiate e può vantare un volume d’affari di 4 milioni e mezzo di sterline, avendo firmato contratti milionari come quello con il gigante americano Verifone. “Ci sono voluti quattro anni e mezzo – spiega Corbett – per firmare il nostro primo contratto multimilionario e far accettare la nostra tecnologia. Abbiamo dovuto superare molte barriere tecniche e legali perché la nostra è un’idea innovativa. Non l’avremmo potuto fare se avessimo avuto altri azionisti con il fiato sul collo”. L’imprenditore inglese, considerato uno dei primi 60 influencer del mondo tech londinese, è un fautore della “vecchia scuola economica” ed è convinto che il segreto della sua startup consista proprio nell’avere un solo amministratore. “Sono proprietario al 100 per 100 della società – dice il ceo – e non ho mai cercato finanziamenti. Molti miei colleghi sono troppo concentrati sulla raccolta di denaro piuttosto che sul prodotto e sulle necessità da affrontare prima di un qualsiasi finanziamento”.
I due grandi progetti, CabWifi e iTaxitop, ovvero la connessione wifi e i pannelli pubblicitari nei taxi sono stati realizzati accumulando soldi da amici e parenti, ma adesso Eyetease vorrebbe fare il salto di qualità e portare in-house la tecnologia e l’hardware, aprendo un centro di sviluppo e ricerca.
Ha deciso di investire una somma a “sei cifre” per la creazione di un hub tecnologico, a Bethnal Green, est di Londra, e di ampliare la squadra assumendo cinque nuovi ingegneri. “Stiamo accelerando lo sviluppo di nuovi prodotti e dell’innovazione – dice Corbett – perché non si può predicare bene senza investire su di essa. Vogliamo occuparci da soli dell’hardware, del software, delle parti meccaniche ed elettriche. Siamo già autosufficienti, senza debiti e redditizi, ora vogliamo un team di ingegneri che lavorino giorno dopo giorno all’ideazione di un nuovo prodotto ogni anno”.
Con il Google Campus c’è stato un arrivederci senza tensioni, anzi sono aperte diverse possibilità di collaborazione, soprattutto da quanto Google Ventures è interessata a investire in Uber. Il gigante di Mountain View detiene un brevetto sull’idea lanciata da Eyetease lo scorso anno e sta valutando come poterlo sfruttare anche in vista del lancio delle auto senza conducente.