Sogno, chimera, ossessione: possiamo chiamarla come vogliamo, fatto sta che per una startup fare exit è uno dei modi per verificare il proprio successo. Il termine ricorre spesso nell’ecosistema ed è in molti casi uno degli obiettivi principali di chi crea e per chi investe in un’impresa innovativa. È il termine magico dell’ecosistema e, ogni anno, siamo chiamati a confrontarci con le startup che hanno centrato l’obiettivo.
Nel 2018 sono 6 le startup italiane che hanno fatto exit, secondo la ricerca dell’Osservatorio Startup Hi-Tech 2018. A quelle rilevate dal gruppo di ricerca va aggiunta la “early exit” di Vorverc annunciata da LVenture alla vigilia di Natale senza comunicare l’importo, come succede quasi sempre, nonostante la holding di partecipazione guidata da Luigi Capello sia quotata in Borsa. Poco prima di Natale è arrivata la comunicazione della exit di Zoro.ai, startup milanese specializzata nell’intelligenza artificiale, acquisita da Citel Group, società italiana di Information Technology attiva, oltre che sul territorio italiano ,anche in Brasile su importanti clienti dei settori Telco, Banking e Utility. Anche in questo caso non è stato divulgato l’importo dell’operazione.
L’unica exit di cui è stato divulgato l’importo (un deal da 1 milione di euro) è il passaggio di Meritocracy a Openjobmetis.
La exit dell’anno è senz’altro quella di Musement andata al colosso tedesco Tui Group: è la più importante exit nel settore travel tech italiano dell’ultimo decennio. Nella ricerca vengono considerate le startup che hanno effettuato con successo una exit nel corso dell’ultimo anno (ottobre 2017-ottobre 2018), sia attraverso trade sale sia IPO. Le startup selezionate rispettano le seguenti caratteristiche: principale investitore italiano; e/o fondatore italiano; e/o sede legale in Italia; e/o sede R&D in Italia; e valore della exit dichiarato (disclosed) o non dichiarato (undisclosed). Alle exit segnalate dall’Osservatorio Startup Hi-Tech, bisogna aggiungere quella di Qurami: la startup saltafila è stata acquisita da uFirst a novembre e non è quindi stata inserita nella ricerca. Vediamo tutte le operazioni nel dettaglio.
TUTTE LE EXIT DI STARTUP ITALIANE NEL 2018
Musement acquisita da TUI Group: il big deal del tech travel italiano
Qurami acquisita da uFirst
Qurami, l’app saltafila utilizzata in oltre 400 strutture pubbliche in Italia, è stata acquisita da uFirst, applicazione che offre servizi Premium nei settori del Leisure, Business Travelling e Turismo. A sottoscrivere l’accordo preliminare per l’exit parziale dalla startup Qurami è stata LVenture Group S.p.A, holding di partecipazioni quotata sul MTA di Borsa Italiana attiva nel Venture Capital, che ne deteneva quote.
L’obiettivo, con l’unione dei due servizi Qurami e uFirst– che andranno entrambi sotto il marchio uFirst – è quello di creare la prima piattaforma globale che faciliti l’accesso ai servizi in città, permettendo un reale risparmio di tempo con un servizio completo al 100%.
Meritocracy acquisita da Openjobmetis: exit da 1 milione
Come riporta Startupbusiness, “la startup ha sviluppato una tecnologia di Intelligenza Artificiale destinata al mondo HR che permette di interagire con i migliori profili presenti in rete, presentare loro dettagliatamente opportunità nelle aziende più innovative e portare a queste ultime una lista di candidati pronti al primo colloquio. In sostanza, Meritocracy è una piattaforma di recruiting evoluta, un head hunter digitale, in cui la fonte di revenue è rappresentata da servizi specifici offerti alle aziende, come le campagne per la ricerca di determinati profili”.
Openjobmetis, agenzia per il lavoro presente sul mercato italiano da oltre 17 anni e il primo operatore del settore a essersi quotato sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, ha deciso da qualche tempo di accelerare il proprio processo di digital transformation, attraverso l’acquisizione di giovani realtà digitali. In questa direzione va la sua collaborazione con Mind the Bridge, che fornisce supporto nello scouting delle startup e ha fornito un aiuto prezioso nell’operazione di acquisizione di Meritocracy.
Octorate acquisita dal Gruppo Dylog
Nel dicembre 2017, il Gruppo Dylog Italia SpA, impegnato a livello nazionale in sviluppo e distribuzione di applicazioni software, ha acquisito Octorate, la prima startup italiana specializzata in soluzioni All-in-One per hotel, B&B e strutture ricettive. La giovane società innovativa è stata ceduta all’interno di un accordo siglato da P101 Ventures.
Per il Gruppo Dylog SpA, tra i principali player ICT del mercato nazionale con circa 60mila clienti in Italia e all’estero, l’ingresso nel gruppo della cloud computing company amplia e integra l’offerta e testimonia la volontà di proseguire nel processo di rafforzamento della propria posizione di eccellenza tecnologica nel settore dell’hospitality e di internazionalizzazione dei propri servizi.
Svinando acquisita da IWB (Italian Wine Brands)
Italian Wine Brands (IWB) – uno dei maggiori produttori di vino italiani, quotata alla Borsa di Milano – ha acquisito Svinando Wine Club attraverso la sua controllata Giordano Vini S.p.A.
Fondata a Torino nel 2012, Svinando è stato tra i primi e-commerce di vini in Italia ed è cresciuta costantemente nel tempo arrivando ad avere attualmente oltre 100.000 utenti con un fatturato di circa 1 milione di euro.
L’operazione di acquisizione della startup – riporta Startupbuiness – mira a rafforzare la posizione di leadership di IWB nel settore della vendita di vino online, come spiegano i vertici della società.
“L’acquisizione di Svinando porta all’interno del gruppo IWB elevate competenze di online marketing e la possibilità di servire i nostri clienti privati, oltre 1 milione in tutta Europa, con una selezione di vini di elevata qualità che si unisce a quella dei vini a marchio proprio. – commenta Pier Paolo Quaranta, consigliere di amministrazione di IWB e CEO di Giordano Vini S.p.A.: – Abbiamo individuato in Svinando una startup perfettamente complementare e integrabile con il nostro modello di business, molto ben gestita e in perfetto equilibrio economico e finanziario. Tali presupposti, uniti a evidenti sinergie di costo e di ricavo, ci fanno ritenere che Svinando potrà apportare interessanti risultati al gruppo già a partire dal 2018.”
Adaptica acquisita da un gruppo cinese
Adaptica è una società nata nel 2009 che opera nel mercato delle tecnologie ottiche adattive, un mercato che dovrebbe avere un certo boom nei prossimi anni: secondo Research And Market dovrebbe registrare un CAGR del 29,09% nel periodo di previsione 2018-2023 per raggiungere una dimensione di mercato di 1726,83 milioni di dollari entro il 2023, in aumento rispetto ai 373,15 milioni del 2017.
Come riporta Startupbusiness, in questo contesto è maturata l’acquisizione di Adaptica (e relativa exit di M31 che ne era il principale investitore), società che realizza dispositivi portatili per rilevare errori di rifrazione e difetti visivi e soluzioni per la loro diagnosi e correzione. È stata acquisita da un grande gruppo eye care cinese, non precisato.
Nata a Padova come spin-off del laboratorio di ottica adattiva dell’Ateneo Patavino, Adaptica ha applicato tecnologie derivanti dallo spazio e dall’astronomia al settore dell’oftalmologia portando innovazioni importanti sia per la misura dei difetti rifrattivi che per la progettazione di lenti personalizzate.
Zoro.ai acquisita da Citel Group
Nata nel 2016 da un’idea di Federico Pozzi Chiesa, Alessandro Andreozzi e Julien Di Laura – co-founder del progetto – e sviluppata all’interno del venture accelerator Supernova Hub, la startup Zoro.ai si rivolge al settore dell’AI e delle interfacce conversazionali. Grazie al team di programmatori e mediante l’uso della piattaforma proprietaria di sviluppo, Zoro ha realizzato l’innovativo chatbot in grado di modernizzare l’interazione delle compagni e con i propri clienti, rispondendo alle loro richieste, fornendo funzionalità tra cui: servizio di informazioni su come raggiungere il gate, sul volo, sui servizi utili presenti dentro e fuori l’aeroporto.
Nel 2018 Zero.ai ha raggiunto importanti risultati non solo in termini di business ma anche di know how, suscitando l’interesse del business partner Citel Group, società italiana di Information Technology attiva, oltre che sul territorio italiano ,anche in Brasile su importanti clienti dei settori Telco, Banking e Utility. Nell’ambito di un piano di investimenti nel mondo dell’AI, ha deciso di far sua l’esperienza, le soluzioni e il client portfolio di Zoro, giungendo quindi a un accordo con i founders per l’acquisizione di questi asset.