Raccolta fondi

Equity crowdfunding, parte la semplificazione

Tip Ventures e CrowdFundMe sono le prime piattaforme che consentono di acquistare online quote societarie senza doversi recare in banca per la validazione, come prevede la riforma del regolamento Consob. La prima lo fa da oggi, la seconda dall’11 luglio con campagne per 4 startup: deSwag, Mycookingbox, Sharewood e Nasum

Pubblicato il 06 Lug 2016

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CrowdFundMe e Tip Ventures sono le prime piattaforme di equity crowdfunding ad applicare le nuove procedure relative a questa modalità di raccolta fondi online.

CrowdFundMe è stata autorizzata per prima e ha annunciato l’approvazione con un comunicato diffuso a fine maggio, ma in questi giorni sta ancora testando il processo: partirà l’11 luglio 2016 con un portale nuovo di zecca che integrerà la nuova procedura di investimento approvata da Consob. Il sistema permetterà di acquistare quote societarie delle startup per un valore superiore a 499 euro senza doversi recare in banca per la validazione, il perfezionamento dell’investimento e concludendo tutta l’operazione online. Contestualmente partiranno quattro nuove campagne di finanziamento dedicate a 4 startup: deSwag, Mycookingbox, Sharewood e Nasum.

Tip Ventures, altra piattaforma di crowdfunding, è stata autorizzata successivamente a CrowdFundMe, ma è partita già il 6 luglio con la campagna per GlassUp, società modenese che da circa tre anni sta lavorando a occhiali a realtà aumentata che puntano ad essere l’alternativa italiana ai Google Glass. Quindi ufficialmente è stata la prima a tagliare il traguardo. Poi c’è EquityStartup, piattaforma promossa da AscomFidi Nord-Ovest, nata meno di un mese fa, che non è ancora autorizzata ma che dal 16 giugno già esegue la fase di verifica dell’appropriatezza online, per ora gestita da Intermonte Sim.

Cosa è l’equity crowdfunding – È un’innovativa modalità di raccolta fondi per cui, tramite l’investimento online, l’investitore acquista un titolo di partecipazione in una società. Il nostro Paese ha normato questo strumento per primo in Europa, con una legge e un successivo regolamento risalente a luglio 2013, ma finora non è decollato anche a causa di norme considerate restrittive dai player del settore.

Cosa è cambiato con la riforma – Lo scorso febbraio la Consob ha diffuso una riforma del regolamento per semplificare le procedure ed ampliare la platea degli investitori. Finora erano le banche a verificare l’appropriatezza dell’investimento rispetto alle conoscenze e all’esperienza dell’investitore, con la riforma queste verifiche possono essere effettuate dagli stessi gestori dei portali. In altre parole non è più necessario, per le piattaforme che faranno richiesta alla Consob, l’obbligo di far transitare gli investitori per importi sopra soglia (ovvero 500 euro per persona fisica e 5000 euro per persona giuridica) presso un intermediario finanziario (banca o Sim) per la compilazione del questionario MiFID ai fini dell’appropriatezza

Equity crowdfunding, cosa cambia con il nuovo regolamento

Cosa farà CrowdFundMe – “È facile prevedere che questa novità, da noi battezzata Clicca&Investi (per enfatizzare la semplicità dell’operazione), si tradurrà in un forte incremento degli investimenti in startup: non è un caso infatti che la media degli investimenti per singolo finanziatore si attesti oggi intorno proprio alla cifra di 499 euro” sottolinea Tommaso Baldissera Pacchetti, fondatore di CrowdFundMe. “La precedente procedura, macchinosa e onerosa dal punto di vista del tempo, portava molti investitori ad abbandonare l’investimento: la modifica approvata da Consob ed operativa a breve su CrowdFundMe rappresenta una svolta nel mondo delle startup, che in Italia spesso non sono decollate proprio per la mancanza di finanziamenti”.

Perché c’è bisogno dell’equity crowdfunding – In Italia le startup innovative sono oltre 5.949, un bacino con enormi potenzialità di sviluppo: danno lavoro a 22 mila persone, fatturano 349 milioni di euro e quasi un quarto di esse è guidata da giovani under35; se possono sembrare cifre relativamente basse, è facile pensare che potrebbero crescere esponenzialmente con un sostegno maggiore. La mancanza di opportunità di finanziamento, però, porta alla mortalità di una startup su due nel giro dei primi 24 mesi. L’equity crowdfunding, sostiene CrowdFundMe, è un’opportunità perché permette di raccogliere finanziamenti anche da piccolissimi investitori (su CrowdFundMe si parte da un minimo di 250 euro): un’alternativa ai business angels e ai fondi di investimento che in Italia investono molto poco nelle startup.

La campagna per CleanBnB – Su CrowdFundMe si è appena chiusa la campagna di finanziamento di CleanBnB, che ha raccolto 131.200 euro, ben 162% in più dell’obiettivo prefissato. La campagna che ha inoltre stabilito il record italiano in termini di numero di investitori: ben 93 con una media di 1.400 euro a testa, mentre il numero di investitori medi in Italia è di 32 investitori. Un esempio di vero Crowd Investing, dunque, dato che coloro che hanno investito meno di €500, pesano l’80% del numero totale di investitori.

Le quattro nuove startup da finanziare – In concomitanza con il lancio del nuovo portale, partiranno quattro nuove campagne di finanziamento dedicate a startup estremamente diverse tra loro per settore e obiettivi: deSwag, Mycookingbox, Sharewood e Nasum. deSwag è un fashion game ironico che permette all’utente di acquistare capi virtuali realmente esistenti sia per il proprio avatar sia per sé, attraverso una app immersiva collegata con piattaforme di fashion e-commerce e arricchito con logiche di scontistiche e premi. Mycookingbox.it è un portale online che offre kit costituiti da ingredienti di altissima qualità nelle dosi adatte a riprodurre le migliori ricette Made in Italy (spesso create ad-hoc da uno chef): dalle trofiette al pesto genovese con pinoli tostati alle busiate bio di Tumminia con salsa di pomodoro ciliegino, le giuste combinazioni sono racchiuse in pratici box e pronte essere per cucinate facilmente e velocemente. Sharewood, vincitore della Edison Pulse 2016, è un portale che mette in contatto, nella nuova logica c2c, persone che hanno bisogno di materiale sportivo con privati che sono disposti ad affittarlo. Nasum, infine, è un ‘super naso’ elettronico basato sulle nanotecnologie, in grado di rilevare esplosivi e sostanze illegali al semplice passaggio di un individuo attraverso una porta, senza scansionarlo in maniera invasiva. Nasum utilizza una tecnologia brevettata di proprietà di NanoTech Analysis: strumenti analitici, meccatronici e miniaturizzati che, installati in luoghi pubblici ad alta affluenza come stazioni e locali, sono in grado di rilevare in modo selettivo ed accurato piccole tracce di sostanze nocive, pericolose o utilizzate in attività illegali. (L.M.)

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