Colpo grosso

Eos, la startup venduta per 420 milioni di dollari

Potrebbe essere la più grande acquisizione di una startup biotech in Italia: l’azienda fondata a Milano da Silvano Spinelli, scienziato e startupper seriale, che sta sviluppando una nuova terapia antitumorale, è stata acquisita dalla società americana Clovis con una somma record. Un’operazione che incoraggia tutto il sistema delle nuove imprese innovative italiane

Pubblicato il 20 Nov 2013

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“Clovis Oncology ha annunciato di aver acquisito EOS (Ethical Oncology Science) Spa, un’azienda biofarmaceutica italiana che sta sviluppando una nuova terapia antitumorale”. Uno scarno comunicato dai toni piatti, quello rilasciato da Clovis martedì sera, poco dopo la chiusura di Wall Street, che nasconde probabilmente la più grande acquisizione di una start up biotech in Italia: perché il valore dell’operazione (il cui scopo è quello di mettere le mani sul lucitanib, la molecola antitumorale sviluppata da EOS che ne detiene i diritti mondiali di sviluppo e commercializzazione) è di oltre 400 milioni di dollari.

L’intesa prevede un pagamento immediato di 200 milioni di dollari (190 in azioni Clovis e 10 cash), e un secondo assegno da 65 milioni di dollari dopo l’approvazione del lucitanib da parte della FDA. Altri 155 milioni di dollari arriveranno ad alcuni stadi di raggiungimento dei traguardi di sviluppo e commercializzazione.

Dall’altro lato dell’Oceano, dunque, Clovis festeggia per la riuscita dell’operazione: “Siamo felici di aver acquisito EOS – ha detto il presidente e CEO dell’azienda Usa, Patrick J. Mahaffy – perché lo sviluppo di queste terapie specializzate rientra nel nostro focus, e ci incoraggia molto il rateo di risposta del 50% del lucitanib, che sviluppereo in modo aggressivo in collaborazione con il nostro partner Servier (la maggiore industria farmaceutica privata francese, ndr)”.

Ma da questo lato dell’Atlantico la festa non è da meno. EOS è infatti una startup italiana, con sede a Milano, fondata 7 anni fa da Silvano Spinelli, Gabriella Camboni, Ennio Cavalletti e Jacques Terrillat. Spinelli, nello specifico, ha ben motivo di brindare, perché questa operazione è il coronamento della sua attività di scienziato/startupper seriale iniziata nel 1997 con l’avventura Novuspharma, nata come centro ricerche monzese di Boehring Mannheim (acquisito poi dalla svizzera Roche) e divenuta nel tempo (con Spinelli al timone come ad) un’azienda biotech a sé stante. Successivamente Novuspharma si è fusa con l’americana Cell Therapeutics, e Spinelli ha ricominciato fondando EOS grazie a un investimento del venture Capital francese Sofinnova Partners e, cinque anni dopo, anche dell’italiana Principia. Con 3 milioni di euro, che valevano una partecipazione dell’8,7%, e quindi con un capitale sociale di poco più di 34 milioni di euro: un dodicesimo del valore dell’acquisizione da parte di Clovis.

Un successo, quello di Spinelli e di EOS, capace di incoraggiare tutto il sistema delle start up italiane, che hanno ora davanti agli occhi un esempio concreto di come un’idea vincente possa davvero portare lontano.

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