OPEN INNOVATION IN PRACTICE

Enrico Pandian (Supermercato24): vi racconto i miei fallimenti e quello che ho imparato

Il founder della piattaforma di delivery della spesa a casa in giornata ha dato vita a ben 17 aziende (l’ultima, Checkout Technologies, per eliminare il passaggio alle casse al supermercato), ma ama ricordarne solo 3: dalle altre 14 ha imparato la cultura del fallimento. Qui spiega quali insegnamenti ne ha tratto

Pubblicato il 20 Lug 2018

Enrico Pandian, founder di Supermercato24 e presidente di CheckOut Technologies

Enrico Pandian è conosciuto soprattutto come fondatore di Supermercato24, la piattaforma di delivery della spesa a casa in giornata, fondata nel 2014 e invitata l’anno successivo al progetto Startup Intelligence degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano in collaborazione con PoliHub. Nato nel 1980, Pandian può essere considerato un imprenditore seriale che ha dato vita a ben 17 aziende diverse, ma ama ricordarne solo 3: dalle altre 14 ha imparato la cultura del fallimento. L’ultima sua impresa si chiama Checkout Technologies e punta a eliminare completamente il meccanismo di passaggio attraverso le casse del supermercato, combinando intelligenza artificiale, riconoscimento facciale, riconoscimento del comportamento e deep learning.
L’imprenditore veneto è stato ospite al Kickoff Open Meeting di Startup Intelligence, che ha lanciato la nuova edizione del progetto in partenza a ottobre, raccontando la propria esperienza personale e l’importanza del fallimento nel fare innovazione.

PORTARE IN AZIENDA LA CULTURA DEL FALLIMENTO

L’esperienza di Pandian è anche una lezione di open innovation: aiuta a far capire alle aziende tradizionali che aprendosi alle startup è possibile da un lato attingere a una fonte inaspettata di innovazione anche in ambiti non core business, dall’altro scoprire e applicare non solo approcci più lean ai propri processi, ma anche la cultura della sperimentazione e del fallimento tipica delle nuove realtà imprenditoriali. Se fino a pochi mesi fa la parola “fallimento” non era ammessa in azienda e ciò spingeva i manager a scegliere strade già battute per evitare errori, oggi con la diffusione dell’Open Innovation si assiste al graduale sdoganamento di un approccio aperto alla sperimentazione e al fallimento rapido, che permette di riconoscere il più velocemente possibile gli errori e cambiare strada finché gli investimenti in termini di risorse, relazioni, tempo e denaro sono ancora limitati.

LE 17 AZIENDE DI ENRICO PANDIAN

«Delle 17 aziende che ho creato mi piace solitamente ricordarne solo 3, e questo è positivo perché vuol dire che ho avuto 14 occasioni per imparare qualcosa», spiega Pandian, che continua: «fare l’imprenditore, infatti, non è come andare a scuola, dove ti viene insegnato un mestiere; è un’avventura completamente nuova, e questo è stato ancora più vero negli anni della New Economy, quando di startup non si parlava affatto e non c’era assolutamente letteratura sul tema». Pandian ha fondato la prima azienda nel 1999 con Calcio.com dopo una piccola esperienza al liceo con la vendita di caramelle per raccogliere fondi per l’Africa, esperienza che gli ha fatto scoprire il suo animo imprenditoriale; ma il primo grande successo è stato Matura.it, che gli ha permesso di fatturare in un paio d’anni ben 1 miliardo di lire. «Con Matura.it vendevo tesine per la maturità online. Mi è venuta infatti l’idea di prendere le tesine dei miei compagni e amici e metterle online, prima gratuitamente e poi a pagamento. Questo successo da un lato è stato positivo perché mi ha dato grande fiducia in me stesso, dall’altro mi ha però insinuato l’illusione che non avrei più fallito e che da quel momento in poi la strada per il successo sarebbe stata lineare».

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LE LEZIONI CHE HO IMPARATO DAI FALLIMENTI

Le cose non sono andate esattamente così. «A 26 anni ho dovuto pagare una pesante multa che mi ha portato a vendere alcune delle mie proprietà, e da questa esperienza ho capito che avevo commesso un paio di errori che dovevo evitare in futuro. Da un lato lavorare con gli amici e mescolare lavoro e affetti non è consigliato, bisogna invece farsi affiancare da professionisti; dall’altro non bisogna mai fare l’imprenditore in parallelo, ossia avviare un nuovo progetto senza aver chiuso quello precedente», spiega l’imprenditore. Altra importante lezione è stata quella di prezzipazzi.com, con cui Pandian ha avuto la possibilità di trascorrere molto tempo a Londra. La startup, fondata nel 2010, con 1,5 milioni di utenti e un fatturato di 4 milioni di euro, ha fatto toccare con mano a Enrico come il mondo anglosassone fosse completamente diverso da quello italiano e mettesse il cliente al centro di ogni processo.

NELLA STARTUP È UN CONTINUO LEARNING BY DOING

Nel 2014 è nata Supermercato24, startup che rappresenta un layer tra la GDO e il consumatore: il suo obiettivo è quello di portare la spesa direttamente a casa dei clienti grazie a una squadra di persone disposte a farla al posto loro. «Ricordo ancora con molto stupore il primo ordine che ricevetti due ore dopo aver messo online il sito e che presi in carico in prima persona: era di un 82enne con problemi motori che aveva letto l’annuncio su Facebook, una tipologia di cliente che non immaginavo affatto di intercettare con Supermercato24, pensata invece per nerd come me che non vanno mai al supermercato», racconta con una risata Pandian. Questo esempio spiega come nel mondo delle startup sia un continuo learning by doing e che è necessario svolgere prima o poi tutte le attività che una startup prevede, dalla pulizia dei pavimenti all’incontro con un importante AD da cui dipendono le sorti della propria azienda, «perché solo così puoi capire veramente come va fatta una cosa che può sembrare banale e invece non lo è».

CONSIGLIO ALLE AZIENDE DI PARLARE CON LE STARTUP

Supermercato24 è una delle 10 startup più finanziate in Italia, vanta 60 dipendenti e ha recentemente ricevuto un round di finanziamento da 13 milioni di euro, che verranno investiti precipuamente nell’internazionalizzazione dell’azienda, oggi focalizzata sul mercato italiano. «Prima di aprire Supermercato24 avevo chiesto il parere di molte aziende della GDO, e mi avevano sconsigliato tutte di intraprendere questa avventura perché, secondo loro, alla gente piace ancora andare a fare la spesa. Solitamente, quando propongo una nuova idea, il 33% del mio campione mi dice che è buona, ma si tratta solitamente dei miei familiari! Un altro 33% mi risponde che l’idea è brutta, ma si tratta semplicemente di persone negative; un altro terzo del campione mi dà la stessa risposta, ed è invece gente competente che conosce il mercato, come nel caso delle aziende della GDO che avevo consultato. Solo l’1% mi dice che l’idea è buona e che vorrebbe lavorare con me, e questa è la risposta più preziosa perché è data da qualcuno che conosce il mercato, ma che capisce anche ce c’è una trasformazione in atto», spiega Pandian, che conclude: «Oggi il vero competitor non è più quello che hanno in mente le aziende, ma è un ragazzino dentro un garage che da un giorno all’altro si mette a scrivere del codice. Quello che consiglio quindi alle aziende è di parlare con le startup, e di farlo il prima possibile, perché la startup si sta trasformando velocemente da fenomeno marginale che fattura poco ed è quindi trascurabile, a innovatore disruptive che può essere la prima causa del loro fallimento».

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Eliana Bentivegna
Eliana Bentivegna

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