Cloud, intelligenza artificiale, open banking, energy-tech, digital wellbeing, smart city, driverless car: sono questi alcuni dei campi di attività delle scaleup (le ex startup cresciute) provenienti da varie parti d’Europa che hanno vinto l’ultima edizione dell’EIT Digital Challenge, contest organizzato dall’EIT Digital Accelerator, acceleratore di startup sostenuto dall’Unione europea. La gara si è svolta il 18 ottobre a Bruxelles e ha visto la vittoria, tra gli altri, dell’unica scaleup italiana in gara, Enerbrain. Tutte erano accomunate dall’essere imprese del deep tech, termine che fa riferimento a tecnologie sofisticate e complesse, spesso provenienti da laboratori di ricerca, come Intelligenza Artificiale, robotica, Internet of Things, Blockchain. Vediamo come funziona questo importante contest europeo e chi sono le società vincitrici.
CHE COSA SONO EIT DIGITAL ACCELERATOR E EIT DIGITAL CHALLENGE
“L’EIT Digital Challenge è nato nel 2014 per identificare e supportare le startup europee più promettenti – spiega Dolf Wittkamper, capo dell’EIT Digital Accelerator – ma da due anni abbiamo scelto di lavorare solo con le scaleup, anche perché c’erano già molte organizzazioni di supporto alle startup nei singoli Paesi. Quanto al deep tech, è nel nostro Dna, perché EIT Digital è una comunità di conoscenza e innovazione dell’European Institute of Innovation and Technology”.
L’EIT Digital Accelerator si rivolge a società che hanno superato la fase di startup, svolgono attività Business to Business (B2B) e hanno dimostrato di essere in grado di commercializzare i prodotti. A queste realtà l’acceleratore offre 12 mesi di supporto alla crescita internazionale, focalizzandosi in particolare su due aree: accesso al mercato e accesso ai finanziamenti. EIT Digital Accelerator ha un network di oltre 1000 clienti corporate, fornisce guida e preparazione al fundraising, contatti con gli investitori per raccolte fondi di serie A e B (da 2 a 15 milioni di euro) e vanta una rete di 300 corporate VC e investitori istituzionali. Per entrare a far parte del programma di accelerazione la scaleup deve presentare regolare domanda di ammissione. Il servizio ha un costo di 50mila euro. Chi però vince l’EIT Digital Challenge può accedere al programma in forma gratuita.
Dal 2014 l’EIT Digital Challenge ha attratto oltre 1800 richieste di partecipazione da tutti i 28 Paesi dell’Unione europea. Tra le scaleup di successo accelerate in EIT Digital Accelerator c’è la francese Navya, che produce shuttle elettrici driverless per controllare grandi spazi (ospedali ecc. ecc.), e la tedesca Konux, che offre una tecnologia basata sull’AI per ridurre i costi di manutenzione, ottimizzare i cicli di vita e aumentare la capacità di produzione nelle fabbriche 4.0.
EIT DIGITAL CHALLENGE: IL CONTEST
“Netflix e Skype ormai sono vecchi” ha detto, in apertura del contest, Chahab Nastar, CIO di EIT Digital, riferendosi a quelle rare startup nate in Europa (dette “unicorni” perché superano il miliardo di euro di fatturato) che sono riuscite a scalare e ad affermarsi sul mercato internazionale. “Vogliamo creare la nuova generazione di imprenditori e unicorni europei” ha aggiunto Nastar. Sul palco allestito il 18 ottobre presso l’EIT Digital Accelerator a Bruxelles hanno sfilato 25 scaleup che stanno implementando le tecnologie più avanzate in diversi settori, dalle infrastrutture alla finanza, dall’Industria 4.0 alle smart cities fino al wellbeing.
I VINCITORI DI EIT DIGITAL CHALLENGE 2018
Il premio per il primo classificato in ciascuna categoria è di 50mila euro in contanti più altri 50mila per l’accesso all’acceleratore. Ai secondi classificati la gratuità dell’accesso a EIT Digital Accelerator. Ecco i primi e secondi classificati per ogni categoria:
Digital Infrastructure
1.Baffin Bay Networks: società di cybersicurezza con sede a Stoccolma. Protegge tutti i layer, dalle reti alle applicazioni, consegnati dai suoi Threat Protection Centres (TPC). Protegge i clienti dagli attacchi volumetrici DDoS, dai tentativi di sfruttare le vulnerabilità e dagli attacchi alle applicazioni.
2.EasyBroadcast: scaleup di Nantes (Francia), è attiva nel settore dei video. La sua tecnologia streaming ibrida consegna contenuti video e audio combinando modelli diversi.
Digital Industry
1.Enerbrain: società fondata da italiani che fornisce un kit IoT, con un sensore che monitora confort e qualità dell’aria, ideale per l’edilizia non residenziale, ovvero aeroporti, mall, centri conferenze, scuole e ospedali. La ex startup nata solo due anni fa continua a crescere e sta raccogliendo un nuovo round di finanziamenti da 3 milioni di euro.
2.Cargonexx: società di Amburgo (Germania) che offre un sistema di deep learning per razionalizzare la programmazione di utilizzo dei furgoni. La rete di trasporto intelligente della scaleup è in grado di valutare una varietà di dati da fonti differenti come il carico di un trasporto o i dati di traffico, e utilizza i più recenti modelli predittivi basati su algoritmi self-learning, cioè in grado di apprendere da soli.
Digital Finance
1.Leveris: soluzione di banking-as-a-platform di Dublino. La sua piattaforma di banking è moderna, in real time, “API enabled” e possiede altre caratteristiche che puntano a risolvere i problemi della mancanza di agilità e velocità nell’implementare l’innovazione nell’industria bancaria.
2. Kasko: questa società londinese permette alle assicurazioni di testare in autonomia i prodotti Insurtech. In pratica fornisce un’infrastruttura flessibile che consente agli assicuratori di validare nuovi prodotti in modo rapido e di conseguenza di scalare sulla piattaforma.
Digital Wellbeing
1.Active Cues (Utrecht, Olanda) offre tecnologie che possono sembrare (e sono) giocose, per esempio fasci di luce e giochi di colore proiettati su un tavolo, ma che sono anche in grado di stimolare l’attività fisica e mentale di chi ha problemi. Il target sono anziani afflitti da demenza e adulti con difficoltà di apprendimento.
2. Medicus AI: è una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale in grado di leggere dati sanitari spesso trascritti in modo difficilmente interpretabile dagli esseri umani. È stata fondata nel 2015 a Vienna.
Digital Cities
1.Toposens: fornisce sensori per smart building e veicoli autonomi. La società di Monaco (Germania) punta a rimpiazzare i sensori di parcheggio, che sono a una dimensione, con ultrasuoni in 3D. Questi sensori, che hanno brevettato, sono convenienti, robusti e consumano meno energia.
2.Understand.ai: tedesca di Karlsruhe, è impegnata nel rendere più sicura la guida autonoma. Ha sviluppato un algoritmo machine learning che accelera la produzione dei dati di validazione e del training necessari per l’autonomous driving.