Denaro e servizi per un totale di almeno 50mila euro: a tanto ammonta la donazione che Egomnia farà alla Fondazione Telethon. Il social network per trovare lavoro ideato da Matteo Achilli ha sposato la causa della charity biomedica italiana, con una partenership che durerà fino al 2018. Un esempio di come innovazione e ricerca possano convivere: la giovane azienda fondata dall’imprenditore romano rappresenta la prima startup ad entrare nel circuito corporate dei donatori Telethon.
Matteo Achilli intervistato al Club dei Partner di FondazioneTelethon
“I valori di Telethon coincidono con i nostri: Innovazione e ricerca. Le startup sono aziende in crescita ed è difficile, se non impossibile, vederle donare parte dei loro fatturati in beneficenza. Egomnia vuole essere la prima a farlo e portare l’esempio. Tempo fa il direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Roberto Cingolani, mi disse che molte persone decidono di contribuire al miglioramento del mondo creando le loro fondazioni una volta arrivati al massimo della loro carriera, quando i loro guadagni sono maggiori di quanto sono in grado di spendere, suggerendomi di aiutare la società sin da subito. Ecco perché ho deciso di stringere questa partnership con Telethon, che mi ha dato fiducia e insieme stiamo studiando come utilizzare al meglio i nuovi strumenti permessi dal web. A beneficiarne saranno le persone affette da malattie rare” spiega Matteo Achilli.
In occasione dell’avvio della partnership sulla piattaforma è nata la campagna ‘Ora ricambio’. “Questa campagna è indirizzata a tutte le persone che tramite egomnia.com trovano un lavoro. Un giovane che trova lavoro in un momento così difficile e duro è un giovane bravo e fortunato, non a tanti capita questa fortuna. Per tutti coloro che l’hanno avuta e vogliono restituirne un po’, possono donare alla ricerca della Fondazione Telethon che può aiutare giovani e ragazzi meno fortunati di loro” prosegue il fondatore di Egomnia.
Telethon, inoltre, sta già utilizzando la piattaforma egomnia.com per ricercare personale e per sensibilizzare i più giovani a lavorare nel settore no-profit.