5,4 miliardi di dollari: secondo la ricerca pubblicata dal venture capital Atomico è questo l’ammontare complessivo di finanziamenti ricevuto dalle startup tech britanniche nel 2017: più del doppio rispetto ai risultati ottenuti, per esempio, dagli eterni rivali d’Oltremanica. Ma sono numeri che rischiano di trarre in inganno, dato che il Regno Unito risulta l’unico tra i Paesi d’Europa in cui gli imprenditori hanno incontrato maggiori difficoltà nel reperire investimenti rispetto all’anno precedente.
È naturale dunque che Brexit stia portando a una fuga di startup da Londra; ed è altrettanto naturale, che in seguito all’abdicazione di una regina, si facciano avanti altre pretendenti, specialmente in un ecosistema costantemente in evoluzione come quello del tech: ma quali sono i dati a favore di un potenziale sorpasso francese? Innanzitutto basta partire dal numero di operazioni concluse: per quanto l’ammontare economico dei finanziamenti rimanga maggiore, in UK ne sono state chiuse 728 contro le 753 francesi. Un segnale che l’interesse degli investitori, per quanto non ancora disposti a investire somme così ingenti, si starebbe spostando in Francia, con un trend in costante aumento negli ultimi anni.
Fonte: Financial Times (www.ft.com)
Per la prima volta in cinque anni dunque, è la Francia il Paese che ha chiuso il maggior numero di investimenti. Dati che non sorprendono, tenendo conto della politica positivamente aggressiva in ambito tech del presidente Macron. Ecco, ad esempio, il Tech Visa, una procedura per attirare talenti tecnologici (e le loro famiglie) in Francia, grazie a quattro anni di permesso di soggiorno ottenibili tramite una procedura agevolata. D’altronde, i segnali erano già chiari un paio di anni fa (Macron all’epoca era ancora Ministro dell’Economia).
Senza dimenticare soluzioni come Station F, l’incubatore realizzato dall’imprenditore Xavier Niel, che per quanto stia per perdere il primato di più grande d’Europa in favore di Lisbona, rimane comunque una realtà concreta, simbolo del piano d’investimento pubblico in startup e innovazione da 10 miliardi di euro fortemente voluto dal presidente francese. Ci sono tutte le carte in regola per creare un clima favorevole allo sviluppo d’impresa, con l’obiettivo di rendere Parigi fulcro europeo dell’innovazione.
Fonte: Financial Times (www.ft.com)
Nel frattempo le altre big d’Europa non stanno con le mani in mano: su tutte la Germania, trasformatasi, per esempio, in destinazione privilegiata da parte degli sviluppatori da tutto il mondo, con Berlino diretta rivale della capitale francese.